E io, nel dubbio, che faccio ?

Quella di stanotte è stata la prima scossa di terremoto di tutta la mia vita.

E' iniziato tutto verso le tre e mezza di notte, quando la mamma è entrata in camera mia, svegliandomi.
Visto che per metà ero ancora tra le braccia di Morfeo ho chiesto spiegazioni, e lei mi ha detto che c'erano appena state delle scosse.
Mi sono reso conto che le cose non andavano nel verso giusto quando ho visto che la mamma felice era agitata.
Parecchio agitata.
E dato che è un tipo che non si agita facilmente dovrebbe farvi capire come mi sono sentito nel vederla così.
Quell' espressione gliel' avrò vista sì e no un paio di volte, e una di queste era quando m'ha partorito, se non ricordo troppo male.

Ad ogni modo, visto che lei è reduce da due terremoti potenti e da altre scossette meno gravi, ho preferito darle retta, alzandomi e vestendomi, che non si sa mai.

La mamma consigliava di restare alzati ancora un pò, per vedere se erano terminate oppure se si sarebbero ripresentate.
Decido di darle retta ancora una volta, ma non sapevo cosa fare.
Adesso, mi rendo conto che magari sarà da bambini, ma sono uno che si annoia presto e a cui non piace aspettare.

Perdo una decina di minuti a decidere come passare il tempo, scartando man mano le varie ipotesi.
Troppo tardi (e troppo addormentato) per disegnare, idem per la lettura, il computer era spento e non mi andava di accenderlo.
Decido.
Mi alzo dalla sedia e carico Bully nella 360, un giochetto divertente che da tempo chiede di essere finito, insieme a un sacco di altri amichetti.

E io dormo.