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22.1.13

[RECE] Le Storie - No Smoking



La Chicago, e più in generale tutta l'America, degli anni 30 e 40 è famosa, al cinema quanto su molte e molte pagine, più o meno romanzate, per aver creato un immaginario che poi tanto immaginario non è, pieno di spunti e punti di forza sui quali costruire storie dure e avvincenti.
In quegli anni, infatti, è nata ed è successivamente andata crescendo una passione smodata per tutto ciò che fosse "gangster".



Modi precisi di comportamento, impermeabili, completi gessati, atmosfere buie, piovose e sfondi malfamati che facevano da perfette scenografie alle gesta di uomini decisi e pronti a tutto, sanguinari e sempre sul filo del rasoio.
Storie dove si parla poco ma in compenso si spara tanto. Prima esplodi qualche colpo e poi fai le domande, se proprio c'è da chiacchierare. Storie dove non ci si può fidare di nessuno, nemmeno della propria ombra, perché il pericolo è sempre in agguato, ed è pronto a spararti a bruciapelo quando meno te lo aspetti.


E' proprio questa la cornice sulla quale Pasquale Ruju imbastisce la storia e le azioni dei personaggi che danno vita al suo No Smoking, storia che attinge e strizza l'occhio a tutto un ben codificato mondo di situazioni e modi di fare resi famosi da film capolavoro come Pulp Fiction, Scarface, Il Padrino e Quei Bravi Ragazzi, con il loro linguaggio, gli inseguimenti a velocità folle tra le tortuose vie cittadine e il dito sempre fisso sul grilletto del fidato Thompson, l'unico e solo angelo custode in certe stuazioni.

Ruju ha il merito di ricreare perfettamente le fumose e tese atmosfere che proprio in questi -e molti altri- film abbiamo avuto il piacere di ammirare, e lo fa con un ritmo da blockbuster hollywodiano.
No Smoking, infatti, parte lentamente con un protagonista anonimo e insignificante, con una tensione crescente e una narrazione che si sviluppa in prima persona, con dialoghi cadenzati, con continui rimandi tra passato e presente, per poi crescere man mano che la vicenda si sviluppa, fino ad esplodere nel finale che non ti aspetti, dove un'unica sigaretta, quando ne hai più bisogno, è capace di fare la differenza.


Se poi il tutto è raccontato dalla matita di un meraviglioso Carlo Ambrosini (Napoleone, Jan Dix, Dylan Dog), capace di rendere perfettamente il tutto, dalle atmosfere alle ambientazioni fino alle movenze dei personaggi, passando per le espressioni e gli stati d'animo. Sembra davvero di trovarsi lì, sotto la pioggia e con l'odore di bisca clandestina talmente impregnato nel giaccone da seguirti ovunque tu vada.
Non mi viene in mente proprio nessuno che avrebbe potuto fare lo stesso, splendido, lavoro.

Non un invito a fumare, ma sicuramente uno bello grande a leggere questo gioiellino, perché la coppia Ruju/Ambrosini al lavoro su un'ambientazione del genere è proprio da non perdere!

P.S.
 Colgo l'occasione per ribadire ancora una volta la bontà di questa iniziativa editoriale, che su quattro uscite ha fatto quattro centri perfetti, senza sbagliare ancora nulla.
Una cavalcata trionfale per quello che è stato sicuramente il progetto dell'anno appena trascorso.

11.1.13

Consigli per gli acquisti


Vedete di non farvi sfuggire il quarto numero de Le Storie Boneli e il secondo albo di Davvero, entrambe letture consigliate per passare questi tristi giorni freddi in buona compagnia.


QUI trovate qualche tavola in anteprima da No Smoking, firmato da  Pasquale Ruju e Carlo Ambrosini, un'accoppiata vincente che non ha bisogno di presentazioni così come non ho bisogno io di convincervi a correre in edicola.
La recensione la posterò a breve.

Stesso discorso per la seconda uscita di Davvero. Paola Barbato e Antonio Lucchi ci raccontano della difficile convivenza di Martina con i suoi coinquilini, tanti e da affrontare tutti insieme. Mica facile per una ragazza viziata e abituata ad averla sempre vinta.

QUI le prime otto pagine dell'albo.



Fossi nei panni di una qualsiasi casa editrice di fumetti del globo, mi attiverei per proporre ogni mese una piccola anteprima di poche pagine per ogni albo. Issuu potrebbe rappresentare una piccola grande rivoluzione in tutto questo, e in parte ha già cominciato, anche se tutte le potenzialità del mezzo non sono ancora del tutto sfruttate. Non sarebbe certo male, ad esempio, poter ammirare in sei o sette pagine il tratto di un nuovo disegnatore Bonelli, oppure farsi una rapida panoramica di tutti gli albi che ci aspettano in edicola.

Pensate un attimo al sito della Sergio Bonelli Editore e immaginatelo con una possibilità del genere, dove Tex, Dylan Dog, Zagor, Nathan Never e tutti gli altri, presenti e futuri, sarebbero accompagnati dalla loro bella anteprima.

Il mondo editoriale sarebbe sicuramente un posto migliore.
E l'acquolina alla bocca, oltretutto, aumenterebbe in maniera esponenziale.

Ma sono fiducioco, chissà che prima o poi non succeda davvero.


27.11.12

Consigli per gli acquisti...


E' un mese, questo novembre, che vede le edicole cariche di tanta bella roba che proprio non può mancare sul comodino del lettore di fumetti sempre pronto a divorare grandi storie in bianco e nero.
Roba come il nuovo balenottero della serie Romanzi a Fumetti Bonelli, ad esempio.
Sul Pianeta Perduto, di Antonio Serra e Paolo Bacilieri che ci conducono in un posto popolato dai discendenti dei terrestri che nasconde qualche mistero di troppo, e lo fanno smontando a più riprese la salda gabbia bonelliana.
Da leggere -e osservare- attentamente.


- ultimo speciale Demian, Debito di Sangue, che vede il grande Walter Venturi ai disegni di quello che è l'ultimo speciale Bonelli dedicato al personaggio di Pasquale Ruju, e Venturi è uno di quei disegnatori che riesce sempre a sfornare tavole grandiose e perfettamente funzionali. Ma pure zeppe di dettagli ma sempre leggibili e un sacco di altre belle cose.



- per chi non l'avesse ancora gustato, La Redenzione del Samurai di Rrobe e Accardi.


Albo da leggere assolutamente, perché è una di quelle storie che fanno bene al fumetto nostrano tutto. Ottima prova di Roberto Recchioni e grandissimo lavoro di Andrea Accardi.. La mia recensione la trovate QUI.

- DAVVERO numero 1


Per chi all'ultima Lucca non c'era e quindi non ha potuto leggere il primo numero in anteprima, è questo il momento buono per (ri)farsi i fatti di Martina. La coppia Barbato/Trono apre le danze per questa nuova -di nuovo- miniserie, stavolta di carta!


- La ristampa n.280 di Dylan Dog, Mater Morbi. Testi di Roberto Recchioni e disegni di un immenso Massimo Carnevale. Chi se lo è perso ai tempi della prima uscita meriterebbe di essere arrestato ma fortunatamente ora ha l'occasione giusta per recuperare.



Nota a margine: tranne una sono tutte pubblicazioni della Sergio Bonelli Editore e tutte uscite nel mese corrente, a dimostrare che nonostante una classicità tipica della casa editrice milanese che a molti risulta indigesta e controproducente, stiamo sempre parlando dell'unico e incontrastato punto di riferimento del mercato.

E in fondo tanto basta, sia agli addetti ai lavori che agli appassionati, perché alla fine la cosa che più conta è l'avere tra le mani un prodotto completo di indiscutibile qualità, e se questo rigore formale è lo scotto da pagare per ottenere tutta questa qualità che è straordinaria se paragonata a prodotti di altri editori -e non solo nostrani- per quanto mi riguarda è una manna dal cielo.

20.11.12

[RECE] La Redenzione del Samurai


La Redenzione del Samurai è, oltre ad una lettura piacevolissima e carica di rimandi alla cultura e a tutta la produzione nipponica cinematografica -e letteraria- di un certo tipo (su tutti Vagabond, Ronin, I sette samurai, i film di Kitano e l'Hagakure), l'ennesima prova della bontà de Le Storie come iniziativa editoriale e, al tempo stesso, un albo talmente coraggioso che sarebbe stato impensabile vederlo pubblicato da un editore come Bonelli.
Almeno fino ad ora.


Sì, perché La Redenzione del Samurai è un manga in tutto e per tutto, un fumetto per palati raffinati, per gli amanti della buona narrazione e per gli appassionati di tematiche proprie del mondo orientale, che con la nostra cultura hanno in realtà poco da spartire.
Nonostante questo non è affatto un prodotto atipico, ma rientra perfettamente nello standard Bonelli, perché il livello è altissimo, la cura per tutto ciò che rende finito l'albo è quella tipica a cui la casa editrice ci ha abituato, i disegni di Accardi sono puliti e curatissimi in ogni dettaglio, completamente al servizio della storia e della narrazione, per un albo che nessuno come Andrea Accardi avrebbe saputo rendere meglio.


Terminato l'orgasmo visivo posso solo provare a immaginare l'enorme mole di documentazione che ha accompagnato il disegnatore durante tutto il suo lavoro, perché ogni elemento inserito in una qualsiasi vignetta non è mai di troppo o fuori luogo, e tutto questo contribuisce a delineare un mondo credibile, perfetto e assolutamente realistico, e la cosa più bella è che questo vale per il paesaggio così come per la vegetazione, passando per l'abbigliamento di tutti i personaggi messi in scena, arrivando persino al modo di impugnare la fida katana.


Tutto questo però avrebbe avuto tutto un altro sapore se in regia non ci fosse stato uno come Roberto Recchioni, uno che sull'argomento la sa lunga e che in questo soggetto ha messo tutta la sua passione per il mondo orientale e per le cose che di questo mondo sono a lui più care: Bushido, Chambara, Hagakure, samurai, onore, giustizia, vendetta e katane. 
Durante tutta la lettura dell'albo si percepisce chiaramente la passione di Roberto -così come la sua profonda conoscenza di quel fantastico e lontano mondo in cui valorosi samurai impiegavano la loro arte per mantenere la pace e la tranquillità nel loro feudo, sempre fedeli al proprio daimyo nel loro strettissimo codice d'onore- profusa in ogni singola pagina di sceneggiatura.


Tutti questi elementi miscelati tra loro danno vita a un prodotto unico, capace di mettere d'accordo sia i seguaci e i cultori dei manga -quelli che non leggono altro, per intenderci- sia i lettori Bonelli, che trova nella narrazione un nuovo punto di arrivo per il fumetto nostrano basandosi e costruendosi su uno stile perfettamente rodato e "di casa" nel Paese del Sol Levante, che si basa su vignette sprovviste di dialoghi e passaggi muti per comunicare più di quanto possano fare i balloon (e qui mi vengono in mente tavole di Vagabond e Lone Wolf and Cub, giusto per citare due esempi), in una sorta di poesia che rivela il proprio significato solo alle orecchie che vogliono davvero ascoltare.

Non so se La Redenzione del Samurai sia la cosa più bella scritta da Roberto Recchioni oppure no, anche perché prima di affermarlo mi riservo perlomeno il diritto di leggere il seguito, ma di certo è una delle cose più belle che ho avuto il piacere di leggere e che sicuramente si piazza sul podio delle pubblicazioni migliori dell'anno, tanto sul fronte testi quanto su quello disegni.




 P.S.
Tornando ai disegni, ribadisco quello che ho detto QUI guardando le primissime tavole dell'albo rilasciate in anteprima, e cioè che in tutto l'impressionante lavoro svolto da Accardi ci vedo la stessa cura maniacale per i dettagli che ha reso famoso il Texone di Magnus, e basta soffermarsi per un po' su alcune panoramiche, o vignette/cartolina che dir si voglia, per rendersene conto.