Tanto per dire che uno, guardandosi intorno, potrebbe arrivare a pensare che peggio di così proprio non potrebbe andare.
Seee, poveri ottimisti, disincantati prima di subito.
P.S.
Visto che anche io, povero illuso, all'inizio avevo i miei dubbi, no, non è un fake.
29.6.12
Mai definizione fu più azzeccata per il Paese di Pulcinella, cazzo!
19.6.12
Aumento Bonelli. C'è crisi, signora mia.
Sempre ammesso che venti cents in più possano essere considerati un aumento, non capisco il problema dove sarebbe.
Non ci sono soldi? Sì, va bene, ma vuol dire che sono due euro in più su dieci e dico 10 fumetti mensili Bonelli, due euro che di certo non associo né al prosciugamento delle tasche né a quello dei conti degli italiani.
Chi compra uno o due Bonelli al mese non ha certo di chi lamentarsi, ma anche le dichiarazioni di alcuni che ne leggono, e quindi ne comprano, di più lasciano il tempo che trovano visto che, come già detto, due euro in più su dieci Bonelli, più magari quello speciale come può essere il Texone o lo Zagorone una volta l'anno.
Di certo non si manda in fallimento una famiglia o un'attività con questi venti centesimi/due euro in più o in meno al mese.
Nel caso, le robe sulle quali risparmiare sono altre.
Un esempio più che pratico? Per quel che mi riguarda ho smesso di fumare, il che vuol dire come minimo una trentina di euro in più al mese da spendere in fumetti vari.
E questa non è una cosa che posso fare solo io, eh!
E poi, visto che le polemiche sulla rete incalzano, ma dobbiamo veramente fermarci a parlare della qualità di ogni albo Bonelli che troviamo in edicola? Dobbiamo lodare tutto il lavoro che sceneggiatori, disegnatori, letteristi e curatori svolgono ogni mese nel miglior modo possibili per farci immergere in quelle letture così straordinarie? Vogliamo dire che la Bonelli è forse l'editore più restio agli aumenti a favore di un prezzo sempre competitivo e popolare sulla concorrenza (John Doe è già da molto che viaggia sui 3 euro, così come le altre testate Aurea)? Allora, se dobbiamo dire tutto questo, diciamo che gli albo Bonelli sono fatti per durare nel tempo, con una colla che non ti fa crollare neanche una pagina, permettendoti di leggerli e rileggerli più e più volte e non se ne parli più.
Ecco, fosse un Paese civile tutte queste cose verrebbero colte alla velocità della luce, senza bisogno si spiegoni, chiacchiere sterili e confronti, ma per cause indipendenti dalla nostra volontà siamo qui e ora, quindi tocca dirle e polemizzarci su.
Almeno fino al prossimo aumento.
26.2.12
Più le cose cambiano...
Nonostante finisca sempre col ripromettermi di non badare troppo a certe stronzate, spesso e volentieri mi ritrovo mio malgrado al punto di partenza.
Capita infatti che certe persone vengano a sapere di qualcosa che li riguarda fino a un certo punto, ma fondamentalmente non gliene frega un cazzo, e facciano storie perché quella cosa che non li riguarda e gli permette di continuare benissimo a vivere la loro vita l'hanno saputa da altri invece che da te, rimanendoci male.
Adesso, io non voglio fare un torto a nessuno, ma sinceramente mi sono perso il momento in cui promettevo solennemente di rendere pubblica qualsiasi decisione riguardante la mia vita.
E soprattutto, giusto perché poi a rimanerci male sono gli altri, non mi sembra neanche che queste persone abbiano mai fatto nulla per dimostrarsi così vicine e interessate da giustificare una reazione così indignata.
Mah. Io continuo a sostenere che se si pensasse un po' di più alla propria, di vita, invece che basare la propria esistenza su quella degli altri, ci sarebbero più cose belle, più gratificazione personale e soprattutto meno rotture di palle per il prossimo visto che, per dire, quel prossimo un giorno potreste essere voi.
17.10.11
21.9.11
Che se gli alieni scendessero sulla Terra dovrebbero per forza di cose eliminarci.
Qualche giorno fa stavo leggendo Libero e, sfogliando le pagine relative agli spettacoli, sono rimasto colpito trovando il faccione di Gipi in bella vista. Al momento ho subito pensato che in effetti era anche ora di contribuire a sbandierare il linguaggio del fumetto, non sapendo di quanto mi stessi sbagliando.
Cazzo, decidono di fare una rivoluzione e nessuno mi fa sapere nulla?
Ovviamente si parlava del film di Gian Alfonso Pacinotti in mostra al festival di Venezia.
L'ultimo Terrestre, questo il titolo del lungometraggio, racconta la venuta degli alieni sul nostro pianeta, che appena arrivati dispensano ad ogni essere umano ciò che più merita, quasi fosse una sorta di giudizio universale.
Leggo il breve articolo con particolare interesse e, a lettura terminata, quello che provo è disgusto. Cose che poi dici perchè uno si incazza. Del film se ne parla bene, viene definito bello, intenso, non provinciale e divertente. A Gipi viene però rimproverato di aver rovinato tutta l'atmosfera recitando la parte dell'intellettuale di stampo italiano, quello che non può esimersi dall'esprimere valutazioni sullo stato del nostro Paese, sulla classe politica e, più in generale, sul degrado delle istituzioni.
In pratica Gipi è accusato di ricorrere a stereotipi e futili moralismi, ma più di questo è accusato di avere un'opinione e, cosa ben peggiore, di dirla. Davanti a tutti, per giunta!
Su cose del genere non posso proprio fare a meno di esplodere e, per dirla con le parole degli Skiantos "mi sale una rabbia, una rabbia feroce".
Se le cose nel nostro Paese vanno come vanno è perchè ce lo meritiamo, ed è inutile stare a polemizzarci sopra, quindi ben venga che qualcuno dica la sua piuttosto che accodarsi a fare finta di niente.
Basta parlare di qualcosa giudicato "socialmente" scomodo, magari accennando alla politica, per diventare un nemico, una persona sbagliata e moralmente inaccettabile.
Quindi, caro il mio Fran. Bor., questo il nome dell'articolista, se ci fossero meno persone come te e più come Gipi magari il mondo non sarebbe perfetto, ma senza dubbio un posto migliore.
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CHI GUIDA LA MATITA?

- Davide Demonico
- Nato a Cassino il 31 marzo del 1990 e diplomato al liceo artistico, è da sempre appassionato e accanito consumatore di fumetti, libri, musica, cinema e videogiochi. Appena è riuscito ad impugnare una matita non l'ha più lasciata, continuando a disegnare senza mai smettere, un foglio dopo l'altro. Fumettaro, Blogger, impaginatore, pantofolaro, collezionista di capelli, randagio. All'occorrenza scrive di videogiuochi. Vive tra una vignetta e l'altra.
Spaccami alla 360
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