Stasera sul tardi parto per Lucca Comics & Games 2008, la mia seconda Lucca.
Ma la prima fiera di fumetti per grandezza, autori, espositori e novità presenti, quella a cui nessun appassionato può mancare, quindi figuriamoci se me la perdo.
Ci ritorno con in testa il bellissimo ricordo della scorsa edizione, in cui ho avuto l'opportunità di conoscere alcuni autori e di "saggiare" il terreno.
Quest'anno, al solito, girerò tra gli stand con il fido book sottobraccio, con la voglia di essere il terrore di disegnatori e non.
Scherzi a parte, il mio intento è quello di mostrare le mie robe a quanti più autori possibili, in modo da ricevere consigli e illuminazioni varie.
Tra l'altro mi sono anche già preparato tutta una lista contenente gli acquisti sicuri da fare, quelli a cui proprio non potrei rinunciare, come l'artbook di Massimo Carnevale e la nuova raccolta di Don Zauker, ad opera di Caluri e Pagani.
Roba da prendere ad occhi chiusi, insomma.
Adesso vado che devo prepararmi per benino la valigia.
Ci si sente al ritorno, dove posterò impressioni, cose varie e tutti i disegnini che riuscirò a raccogliere.
La caccia ha inizio!
31.10.08
29.10.08
Locuste in avvicinamento, signore...
Il 7 novembre finalmente uscirà Gears of War 2 nei negozi, e allora sarà festa grande per tutti i possessori di 360.
Il gioco ci proietterà di nuovo nell'epica lotta contro le Locuste, con tutto lo stile, e magari anche qualcosina in più, già sfoggiato nel primo capitolo.
Dai filmati che girano in rete pare che i personaggi principali siano gli stessi, con l'aggiunta di nuove armi e mezzi vari, più tutta una serie di terrificanti nemici.
Quindi il 7 del prossimo mese è proprio una data da cerchiare in rosso sul nostro personale calendario del videogiocatore.
E intanto devo anche chiamare l'assistenza, che la beneamata 360 ha contratto il terribile morbo dei tre led rossi.
Spero torni in tempo per potermi gustare questo capolavoro annunciato, che qui le aspettative sono altissime.
23.10.08
22.10.08
19.10.08
...And Justice for All
Conosco il tipo, tu sei uno di quelli che pensano di sapere tutto, ho indovinato?
Beh, comunque credimi quando ti dico che non hai capito nulla. Hai ancora un sacco di cose da imparare.
E so anche che potrebbero sembrarti inutili le parole di un mezzo ubriacone, ma stammi a sentire ugualmente. Male che vada te ne andrai da qui con una storiella su cui riflettere.
E ne avrai da riflettere, giovanotto.
Parola di mezzo ubriacone.
Vedi, la gente pensa sempre che passerà una vita tranquilla, al sicuro da ogni pericolo. E la cosa sarebbe anche fattibile, a patto di essere nel giusto, di giocare dalla parte dei buoni.
Io ho un bel po’ di anni sulle spalle ormai, ed ho passato tutta la mia vita buttato in strada. Ti assicuro che quando cala il buio e non hai un posto al calduccio dove andare, un posto sicuro, capisci cosa vuol dire vivere.
Ti si apre la mente, e inizi a capire gli ingranaggi con cui gira il mondo.
Un mondo di merda, popolato da gente che definire balorda è fargli un complimento. E pure bello.
Bisogna capire in fretta come funziona, come vanno le cose da queste parti, e non puoi farlo finché non lo vedi almeno una volta.
Solo allora capirai che qui le cose che fai non le decidi tu, e che sei libero fino a un certo punto.
Devi essere consapevole anche del fatto che dopo la tua scelta sarà comunque lui a decidere per te. A questo punto potresti chiedermi che valore abbia la tua scelta, dato che alla fine non avrà poi tanto peso. Ma sbaglieresti a farmi questa domanda, perché da questa lui capirà le tue intenzioni, il tuo allineamento, i tuoi desideri e le tue volontà.
E agirà di conseguenza.
Alla fine, in base alla tua decisione, potrebbe sparire davanti ai tuoi occhi allo stesso modo in cui ti è apparso oppure potresti essere tu a sparire.
E quest’eventualità non sarebbe affatto divertente.
Io l’ho conosciuto, mi sono trovato davanti a lui pronto a fare la mia scelta. E se sono ancora qui evidentemente ho scelto bene. Ahahaha.
Ha deciso di portarmi con sé, quella sera, e ho avuto modo di vederlo all’opera, il suo modus operandi, il suo stile di vita.
E non è divertente neanche per lui, credo. Sai, da queste parti è conosciuto con una parola tanto semplice quanto basilare. Qui lo chiamano Justice.
Non ricordo niente della mia vita come mi ricordo di quella notte, te lo giuro, e so per certo che non la dimenticherò mai. La cosa strana è che per alcuni sia un eroe, mentre per altri è solo un bastardo impiccione. Secondo me sbagliano entrambi.
Non è un eroe, assolutamente no, ha la coscienza troppo sporca per esserlo.
E poi, comunque, non fa altro che eliminare tutta la feccia della società, no?! Voglio dire, se non hai nulla da temere, puoi continuare a vivere sonni tranquilli.
Per questo non me la sento neanche di condannarlo. O almeno, non dopo che mi ha raccontato la sua infanzia. Un’infanzia segnata da un padre ubriacone e dalle sue cinghiate.
Tante.
Troppe.
Il padre era sempre assente, troppo impegnato ad ubriacarsi in qualche bar di questa lurida città per poter badare alla moglie e a suo figlio. Però all’educazione ci teneva.
E’ per questo che, appena rientrato a casa, picchiava selvaggiamente la moglie e poi passava al bambino. Il togliersi la cinghia era un segnale. Un segnale di guai. Un segnale di dolore.
Justice ha vissuto i suoi primi quattordici anni di vita nel terrore più assoluto. Finché una sera, spiando la stanza dei genitori, vide il padre picchiare sua mamma, ubriaco come al solito.
Quella sera per poco non la uccise. Allora Justice capì che non aveva senso vivere nella paura, mentre ricordava suo padre blaterare qualcosa sul senso della giustizia, mentre calava la cinghia. E se c’era una giustizia avrebbe dovuto esserci anche stavolta.
Quella sera, senza alcun timore, salì sul letto dei genitori e soffocò il padre con la sua stessa cinghia. La stessa cinghia che tanto dolore aveva portato in quella famiglia finì anche per renderla libera.
Dopo questo scappò di casa, per diventare ciò che tutti conosciamo. Un’ombra nella notte, un fulmine in una tempesta, l’ultima cosa che vedono quelli che stanno dall’altra parte della sua barricata.
A lui non serve nessuno per portare avanti la sua crociata personale. E credo sia proprio questo a renderlo invincibile.
Tieni a mente tutte le cose che ti ho detto la prossima volta che uscirai. Sappi che lui è sempre lì, che ci guarda. Ci osserva e aspetta.
Perché la strada non è un posto in cui si gioca. Piuttosto è un grande territorio di caccia. Il suo territorio di caccia.
La prossima volta che devi prendere una decisione prenditi un po’ di tempo per pensarci, finché sei in tempo.
Altrimenti lui verrà a trovarti.
E sarà Giustizia per tutti.
Beh, comunque credimi quando ti dico che non hai capito nulla. Hai ancora un sacco di cose da imparare.
E so anche che potrebbero sembrarti inutili le parole di un mezzo ubriacone, ma stammi a sentire ugualmente. Male che vada te ne andrai da qui con una storiella su cui riflettere.
E ne avrai da riflettere, giovanotto.
Parola di mezzo ubriacone.
Vedi, la gente pensa sempre che passerà una vita tranquilla, al sicuro da ogni pericolo. E la cosa sarebbe anche fattibile, a patto di essere nel giusto, di giocare dalla parte dei buoni.
Io ho un bel po’ di anni sulle spalle ormai, ed ho passato tutta la mia vita buttato in strada. Ti assicuro che quando cala il buio e non hai un posto al calduccio dove andare, un posto sicuro, capisci cosa vuol dire vivere.
Ti si apre la mente, e inizi a capire gli ingranaggi con cui gira il mondo.
Un mondo di merda, popolato da gente che definire balorda è fargli un complimento. E pure bello.
Bisogna capire in fretta come funziona, come vanno le cose da queste parti, e non puoi farlo finché non lo vedi almeno una volta.
Solo allora capirai che qui le cose che fai non le decidi tu, e che sei libero fino a un certo punto.
Devi essere consapevole anche del fatto che dopo la tua scelta sarà comunque lui a decidere per te. A questo punto potresti chiedermi che valore abbia la tua scelta, dato che alla fine non avrà poi tanto peso. Ma sbaglieresti a farmi questa domanda, perché da questa lui capirà le tue intenzioni, il tuo allineamento, i tuoi desideri e le tue volontà.
E agirà di conseguenza.
Alla fine, in base alla tua decisione, potrebbe sparire davanti ai tuoi occhi allo stesso modo in cui ti è apparso oppure potresti essere tu a sparire.
E quest’eventualità non sarebbe affatto divertente.
Io l’ho conosciuto, mi sono trovato davanti a lui pronto a fare la mia scelta. E se sono ancora qui evidentemente ho scelto bene. Ahahaha.
Ha deciso di portarmi con sé, quella sera, e ho avuto modo di vederlo all’opera, il suo modus operandi, il suo stile di vita.
E non è divertente neanche per lui, credo. Sai, da queste parti è conosciuto con una parola tanto semplice quanto basilare. Qui lo chiamano Justice.
Non ricordo niente della mia vita come mi ricordo di quella notte, te lo giuro, e so per certo che non la dimenticherò mai. La cosa strana è che per alcuni sia un eroe, mentre per altri è solo un bastardo impiccione. Secondo me sbagliano entrambi.
Non è un eroe, assolutamente no, ha la coscienza troppo sporca per esserlo.
E poi, comunque, non fa altro che eliminare tutta la feccia della società, no?! Voglio dire, se non hai nulla da temere, puoi continuare a vivere sonni tranquilli.
Per questo non me la sento neanche di condannarlo. O almeno, non dopo che mi ha raccontato la sua infanzia. Un’infanzia segnata da un padre ubriacone e dalle sue cinghiate.
Tante.
Troppe.
Il padre era sempre assente, troppo impegnato ad ubriacarsi in qualche bar di questa lurida città per poter badare alla moglie e a suo figlio. Però all’educazione ci teneva.
E’ per questo che, appena rientrato a casa, picchiava selvaggiamente la moglie e poi passava al bambino. Il togliersi la cinghia era un segnale. Un segnale di guai. Un segnale di dolore.
Justice ha vissuto i suoi primi quattordici anni di vita nel terrore più assoluto. Finché una sera, spiando la stanza dei genitori, vide il padre picchiare sua mamma, ubriaco come al solito.
Quella sera per poco non la uccise. Allora Justice capì che non aveva senso vivere nella paura, mentre ricordava suo padre blaterare qualcosa sul senso della giustizia, mentre calava la cinghia. E se c’era una giustizia avrebbe dovuto esserci anche stavolta.
Quella sera, senza alcun timore, salì sul letto dei genitori e soffocò il padre con la sua stessa cinghia. La stessa cinghia che tanto dolore aveva portato in quella famiglia finì anche per renderla libera.
Dopo questo scappò di casa, per diventare ciò che tutti conosciamo. Un’ombra nella notte, un fulmine in una tempesta, l’ultima cosa che vedono quelli che stanno dall’altra parte della sua barricata.
A lui non serve nessuno per portare avanti la sua crociata personale. E credo sia proprio questo a renderlo invincibile.
Tieni a mente tutte le cose che ti ho detto la prossima volta che uscirai. Sappi che lui è sempre lì, che ci guarda. Ci osserva e aspetta.
Perché la strada non è un posto in cui si gioca. Piuttosto è un grande territorio di caccia. Il suo territorio di caccia.
La prossima volta che devi prendere una decisione prenditi un po’ di tempo per pensarci, finché sei in tempo.
Altrimenti lui verrà a trovarti.
E sarà Giustizia per tutti.
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Cose Mie,
Storie brevi
13.10.08
In effetti era da parecchio
Ci sono giorni in cui ti senti di poter abbattere montagne intere a mani nude e altri in cui stai talmente giù da non sapere neanche il perchè, talmente a terra da venire calpestanto da quelli che ti hanno confuso con il nuovo tappeto da due soldi comprato al mercato.
Va bè, che tanto lamentarsi è inutile, vedrò come si metterà nei prossimi giorni.
Ah, la canzone è Save my Life degli Xandria, gruppo che ho conosciuto grazie ad un'amica.
In questi giorni me li ascoltando per benino e devo dire che mi garbano pure parecchio. E nel frattempo mi sono anche innamorato della voce della tipa, che è davvero divina.
11.10.08
9.10.08
Fortuna che non l'ho perso...
Era da un sacco di tempo che mi mancava qualcosa.
E qualcuna.
Fortuna che Carmy è tornata, e alla fine ce l'ha fatta un'altra volta.
Non aggiornava il blog da data immemore e quando la incontravo le dicevo di vergognarsi e di postare immediatamente qualcosina, che il blog è un affare da aggiornare regolarmente (senti chi parla :asd:), però direi di perdonarla dato che la colpa non era sua, ma del suo piccì, che per un pò ha deciso di andare in ferie.
Ma adesso è tornata, stabile e simpatica come al solito...e s'è fatta davvero perdonare, partendo come un treno e postando, tra l'altro, una delle sue opere.
Bentornata, Caramè!!
E qualcuna.
Fortuna che Carmy è tornata, e alla fine ce l'ha fatta un'altra volta.
Non aggiornava il blog da data immemore e quando la incontravo le dicevo di vergognarsi e di postare immediatamente qualcosina, che il blog è un affare da aggiornare regolarmente (senti chi parla :asd:), però direi di perdonarla dato che la colpa non era sua, ma del suo piccì, che per un pò ha deciso di andare in ferie.
Ma adesso è tornata, stabile e simpatica come al solito...e s'è fatta davvero perdonare, partendo come un treno e postando, tra l'altro, una delle sue opere.
Bentornata, Caramè!!
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blog
7.10.08
Che sguardo strano che hai, Doc...
Ritorno al Futuro è uno dei miei film preferiti, e secondo me l'intera trilogia è una perla davvero rara, da conservare con cura e rivedere gelosamente negli attacchi di nostalgia.
Si tratta di film che rivedo sempre volentieri, in ogni caso.
E proprio dalla saga di Ritorno al Futuro ho deciso di prendere il buon vecchio Doc, per omaggiarlo.
A presto per la versione inchiostrata.
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sketch
6.10.08
Di numeri zero, regole di sopravvivenza e risate fragorose...
A me sa di figata.
Questo numero zero scorre tranquillo e divertente, e sinceramente tanto basta a farmi ben sperare, ansioso e fiducioso come ogni buon nerd che si rispetti.
Per la cronaca, i consigli per sopravvivere nelle situazioni d'emergenza mi hanno fatto rotolare più volte dalle risate.
Noi ci si rivede il 6 novembre, Murphy. E vedi di farti trovare preparato.
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Fumetti
5.10.08
Vino e panino chi li portava?...
Ma cosa c'è di più soggettivo della felicità?
Qualcuno che conosco direbbe l'amore, e probabilmente non sbaglia neanche lui, ma per me la felicità rimane inarrivabile in quanto a soggettività.
Ultimamente son successe un paio di cosette che m'han mandato il morale a terra, sfondando pavimento e manto erboso.
Per fortuna che arriva la felicità, che sa colpirti quando meno te l'aspetti, con la precisione di un assassino professionista calvo e con un codice a barre tatuato sulla nuca.
Stamattina sono uscito con un paio di amici e mi sono sentito subito meglio, molto più sollevato e molto meno scocciato.
E ho pensato che a volte basta davvero poco.
Che magari esiste una ricetta per la felicità, ma che la scelta degli ingredienti da utilizzare sia lasciata a noi.
A volte basta solo una bella chiacchierata con persone fidate, una bella giornatina soleggiata, un cornetto, qualcosina da bere e un pò di tempo da spendere in argomenti seri e cazzatine varie.
Tutto il resto viene da se'.
p.s.
Se poi, sulla strada di casa, mi fermo all'edicola per vedere se c'è qualcosa di nuovo e trovo il nuovo Rat-Man con il numero zero di David Murphy 911, il senso di felicità non può che aumentare.
Qualcuno che conosco direbbe l'amore, e probabilmente non sbaglia neanche lui, ma per me la felicità rimane inarrivabile in quanto a soggettività.
Ultimamente son successe un paio di cosette che m'han mandato il morale a terra, sfondando pavimento e manto erboso.
Per fortuna che arriva la felicità, che sa colpirti quando meno te l'aspetti, con la precisione di un assassino professionista calvo e con un codice a barre tatuato sulla nuca.
Stamattina sono uscito con un paio di amici e mi sono sentito subito meglio, molto più sollevato e molto meno scocciato.
E ho pensato che a volte basta davvero poco.
Che magari esiste una ricetta per la felicità, ma che la scelta degli ingredienti da utilizzare sia lasciata a noi.
A volte basta solo una bella chiacchierata con persone fidate, una bella giornatina soleggiata, un cornetto, qualcosina da bere e un pò di tempo da spendere in argomenti seri e cazzatine varie.
Tutto il resto viene da se'.
p.s.
Se poi, sulla strada di casa, mi fermo all'edicola per vedere se c'è qualcosa di nuovo e trovo il nuovo Rat-Man con il numero zero di David Murphy 911, il senso di felicità non può che aumentare.
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Cose Mie
3.10.08
2.10.08
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