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12.11.13

A studio da Carlo Ambrosini


I ragazzi del portale Fumettologica.it hanno recentemente pubblicato un'intervista a Carlo Ambrosini (Jan Dix, Dylan Dog, Napoleone) corredata da un'interessante reportage che mostra lo studio milanese dell'autore.
Lettura molto più che consigliata.
Trovate tutto QUI.


24.8.13

[DC Comics] Road to Damnation



Con tutta probabilità lo avrete visto prima di me e a quest'ora vi sarete già fatti le vostre belle opinioni personali, ma il nuovo look di Lobo è qualcosa che almeno due righe le merita.

Disegnato da Kenneth Rocafort, ma non è colpa sua
Quando un personaggio cazzuto come Lobo diventa l'ennesima fighetta destinata a passare per il giudizio di un lettore giovane "chehatuttounmondodaapprendereenoncapisceuncazzoperchénoncisiidentifica" c'è inevitabilmente qualcosa che non quadra.
E non solamente i conti della DC dopo questa porcheria, sia chiaro.

A chi approfitta di tutto lo spazio offerto da social network e blog vari per sbandierare il fumetto americano come portatore di immani novità, magari snobbando i grandi personaggi Bonelli perché sempre uguali e con zero possibilità di cambiamento e, di riflesso, snobbando anche lo zoccolo durissimo dei lettori duri e puri di queste testate, rispondo che trovate del genere (sì, perché questo nuovo design non è il primo e non sarà neanche l'ultimo. Ricordate Superman con maglietta a maniche corte e jeans?) mi spingono sempre più verso il modo di fare e di pensare della casa editrice milanese.

Potete venire a dirmi tutto quello che volete, sia chiaro, ma almeno vado avanti con la convinzione che nelle edicole non vedrò mai e poi mai un Ultimate Tex o un New Generation Zagor, e scusate se è poco.


15.6.13

Cico Story di nuovo in edicola



Copio e incollo dal sito SBE:

 If Edizioni – la Casa editrice diretta da Gianni Bono che, nel corso degli ultimi anni, si è "specializzata" in ristampe di classici del fumetto popolare (da il Grande Blek a il Comandante Mark, da il Piccolo Ranger a Mister No) – a partire dal 14 giugno 2013, fa una gradita sorpresa a tutti gli zagoriani. Per la precisione, farà senz'altro la gioia dei "cichiani"! Ogni due mesi, infatti, torneranno in edicola gli speciali fuori serie dedicati a Cico, il panciuto messicano, inseparabile compagno di avventure di Zagor. La collana riproporrà tutti i ventisette volumi originariamente pubblicati dalla nostra Casa editrice, tra il 1979 e il 2007, presentandoli sia in una nuova veste grafica che in un'inedita versione a colori! Per un assaggio delle tavole che troverete pubblicate nella prima uscita, sfogliate la nostra gallery a fondo pagina 

Il primo volume ristamperà Cico Story, scritto da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) e affidato alle chine di Gallieno Ferri. I successivi albi vedranno ai disegni lo stesso Ferri, che poi cederà il timone a Francesco Gamba. Tra gli sceneggiatori, invece, troverete Nolitta, Tiziano Sclavi, Moreno Burattini e Tito Faraci, tutti capaci di attingere alla loro personale vena comica, mettendola al servizio di un re della risata come il nostro "rotondo" eroe. Ogni uscita, inoltre, sarà completata da un corredo di redazionali di approfondimento sui personaggi e la serie di avventure che hanno visto Cico protagonista assoluto e che porteranno i lettori a conoscere il passato del "pard" di Zagor e, spesso, dei suoi altrettanto buffi antenati.
Ogni due mesi, dunque, un appuntamento imperdibile per tutti i fan di Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales, in "arte" Cico!


Insomma, un'ottima occasione per recuperare un pezzo della storia di Zagor nella quale è proprio il panciuto messicano a fare la parte del leone, con le sue avventure divertentissime e scritte da alcuni dei migliori sceneggiatori della scuderia Bonelli, dal creatore Guido Nolitta a Moreno Burattini, attuale curatore e sceneggiatore della testata mensile.

Dal 14 Giugno in tutte le edicole.
Risate assicurate per tutti.

P.S.
 Sul sito (QUI) trovate altre tavole in anteprima tratte dal primo volume di questa nuova collana.


3.6.13

[Zagorone] La Storia di Betty Wilding



E' nelle edicole già da qualche giorno il terzo Zagorone dedicato allo Spirito con la Scure, "La Storia di Betty Wilding", firmato da Moreno Burattini e Gallieno Ferri.
L'importanza di un albo del genere è da ritrovarsi nell'eccezionalità di un prestigioso albo gigante disegnato da colui che ha realizzato la prima copertina del personaggio, ormai 50 anni fa, e che allora come oggi firma quelle attuali, con la stessa passione dall'inizio alla fine.
E mica solo le cover, ci sono anche gli albi inediti mensili e gli speciali, come questo Zagorone, che speciale lo è davvero.

C'è qualcosa di magico in tutto questo, e se qualcuno dovesse chiedermi perché amo la Bonelli probabilmente gli risponderei prendendo questo albo e sfogliandoglielo davanti, perché solamente questa casa editrice nel nostro Paese può proporre qualcosa del genere, un personaggio -uno dei tanti, in realtà- inossidabile che da 50 anni fa il suo lavoro, mai in calo e, piuttosto, sempre in crescita.



Quello postato sopra è il bel trailer del terzo Zagor gigante realizzato dai fantastici ragazzi della Zagor TV, sempre puntuali e pieni di passione nel riportare le tante belle notizie del panorama fumettistico italiano, mentre QUI c'è una breve ma godibile intervista a Moreno realizzata in occasione di quest'importante uscita, definita dalla casa editrice come "vero e proprio evento nella programmazione bonelliana del 2013", che rivela alcuni retroscena della nuova storia.
L'albo si preannuncia come fondamentale per quanto riguarda la storia del personaggio dato che fa luce sulla figura della madre di Zagor, finora conosciuta solamente per il nome e le sue origini irlandesi.

Se volete un consiglio spassionato, cercate di non perdervi questo pezzo di storia del fumetto italiano.
Per molto più di un buon motivo.



30.5.13

[Bonelli] Più le cose cambiano...


Jena docet.
La notizia è già di qualche giorno fa: Roberto Recchioni è il nuovo curatore di Dylan Dog, ruolo ereditato da Giovanni Gualdoni su scelta precisa di papà Sclavi prima e Marcheselli poi. Una grande notizia che ha sicuramente parecchio significato sia per la vita cartacea del personaggio così come per l'organizzazione interna della casa editrice.
A breve posterò un pezzo concentrato unicamente sulle mie opinioni riguardo il nuovo incarico del RRobe nazionale, a cui faccio i miei migliori complimenti e tutti gli auguri di sorta per il futuro, mentre al momento vorrei soffermarmi su un altro fattore, non meno importante.

Dopo questa nomina, infatti, sembra proprio che un vento di cambiamento stia per investire la Sergio Bonelli Editore, che da qualche tempo ha un logo tutto nuovo e, udite udite, un sito nuovo di zecca.

Il famigerato nuovo logo. Figo, no?
Un profano potrebbe benissimo non far neanche caso a piccolezze del genere, che normalmente fanno parte di tutte le grandi realtà appartenenti a un qualsiasi settore. La SBE è la più grande casa editrice di fumetti che il nostro Paese possa vantare, quindi dovrebbe rientrare di diritto tra le grandi realtà di cui sopra, eppure tutto sembra essersi fermato ai tempi di G.L. Bonelli e Galep.

Almeno fino ad ora.

Sì, perché questi piccoli grandi cambiamenti mi rendono parecchio fiducioso per il futuro.
Comunicazione, trasparenza, un sito web affidabile e pieno di notizie e anteprima (ricordate quando accennavo a piccole anteprime Issuu di ogni albo?), Facebook, Twitter e comunicazione in tempo reale con lettori e appassionati.
Oggi è tutto cambiato, e con i tempi sono cambiati anche i lettori, che giustamente esigono ed hanno diritto ad avere storie create su misura per loro.
Senza dimenticare il passato ma guardando al futuro.

Ci si aggiorna presto.
Enjoy.


22.5.13

3000 di questi numeri...



Auguroni, Topo!

Se avevate bisogno di qualcosa da leggere o qualcosa da festeggiare, questa potrebbe essere la buona occasione per fare entrambe.


15.5.13

Dragonero: come la Bonelli ti fa il primo mensile fantasy



E così, dopo la storia singola uscita nel 2007, proprio adesso sta per arrivare in edicola la prima serie fantasy della Sergio Bonelli Editore, che dalle premesse sicuramente sarà capace di soddisfare sia gli appassionati del genere che gli amanti del buon fumetto d'avventura: Dragonero.
Luca Enoch e Stefano Vietti hanno creato un'ambientazione di tutto rispetto, molto varia e piena di personaggi carismatici, come Ian Arànill, scout imperiale che, come da tradizione, potrà contare sull'aiuto di un bel gruppo di comprimari, come l'orco Gmor, l'elfa Sera, l'anziano mago Alben e Myrva, sorella del protagonista arruolata nella gilda dei Tecnocrati. Tra tutte quelle che sono le caratteristiche del genere fantasy non può ovviamente mancare un mondo popolato da umani, Orchi, Elfi, Nani, Ghoul delle foreste e Algenti delle terre del Nord.

Dopo il grande successo ottenuto dall'omonimo Romanzo a Fumetti Bonelli si è pensato bene di iniziare a gettare le basi di quella che adesso diventerà ora una serie regolare, che vedrà all'opera disegnatori come Gianluca Pagliarani, Cristiano Cucina, Gianluigi Gregorini, Luca Malisan, Giancarlo Olivares, Alfio Buscaglia, Walter Trono, Francesco Rizzato, Antonella Platano, Giuseppe De Luca e Manolo Morrone.


Per quanto riguarda le copertine, affidate a Giuseppe Matteoni, vi invito a leggere QUESTO interessante pezzo del prode MMS.

Per tutto il resto potete seguire la pagina Facebook di Dragonero e il blog ufficiale, realizzato come se fosse il diario di viaggio del protagonista.

Nell'attesa che arrivi l'11 Giugno, quando il primo numero sarà disponibile in tutte le edicole, vi consiglio caldamente di approfittarne per recuperare il Romanzo a Fumetti, che fa sempre bene.



21.4.13

Dylan Dog Color Fest 10



Tra un paio di giorni arriverà ufficialmente in edicola il nuovo Dylan Dog Color Fest, il decimo, tutto a colori e stavolta incentrato sul tema Dylan Dog Altroquando, che esplora varie realtà parallele e mondi tutto sommato possibili, da qualche parte.
La bella copertina è opera di Davide De Cubellis, mentre le quattro storie dell'albo saranno firmate da Alessandro Bilotta, Antonio Serra, Chiara Caccivio e Giovanni Gualdoni, mentre ai disegni troveranno spazio Paolo Martinello, Alessandro Bignamini, Luca Raimondo e i fratelli Cestaro, che dopo averci consegnato degli albi veramente memorabili di Tex sono adesso al loro esordio su Dylan Dog, che mi auguro continueranno a disegnare anche sulla serie regolare mensile.


Le quattro realtà alternative stavolta ci mostreranno un Indagatore dell'Incubo stanco e invecchiato, intento a vedersela con gli zombie nella Terra del futuro, un altro che nel 1600 affianca fin da bambino il padre Xabaras nel suo regno di morti viventi, un Old Boy dal fare simile a quello di un novello Sherlock Holmes e persino un Dylan nerd che a trent'anni vive ancora con i genitori senza pensare ad altro che non siano le proprie passioni.



5.4.13

The Best of Fumettology, i Miti del Fumetto Italiano



Per chi se la fosse persa ieri sera questa QUI è l'ultima puntata andata in onda di Fumettology, splendida iniziativa legata ai miti del fumetto italiano e a tutti i più grandi personaggi che ne fanno parte, e scusate se è poco. Tanta bella gente, tra cui molte facce note della scuola Bonelli, e tanti -ma proprio tanti- spunti di riflessione sul fumettomondo.

Buona visione!


20.3.13

[Bao] Dylan e Mater di nuovo insieme



Del volume speciale a base di schizzi inediti, vignette inedite e rare illustrazioni che i ragazzi della Bao stanno mettendo su ho già anticipato qualcosa QUI.

Quello che allora non si sapeva, però, è che questo prestigioso volume conterrà, oltre all'originale Mater Morbi, storia qui riproposta in un formato più grande (24x29) e destinato a far risaltare il magnifico tratto di Massimo Carnevale in tutto il suo splendore, anche un prologo di sei pagine a colori scritto appositamente da Roberto Recchioni.
Ad ogni nuovo sketch mostrato in rete gli occhi brillano e, lussuriosi come non mai, ne vorrebbero ancora e ancora, ancora.

17 euro per quasi 150 pagine che nessun appassionato di fumetti -e di cose belle- dovrebbe farsi mancare, l'unica pecca è che bisognerà aspettare fino a metà maggio.


21.2.13

E' uscito.



Da oggi trovate in edicola il primo numero della Collezione Storica a colori di Dylan Dog, contenente le prime tre storie complete, ovviamente a colori, al prezzo di un euro.
Belli i contenuti e gli approfondimenti inseriti, oltre ad una rara intervista al papà di Dylan, il grande Tiziano Sclavi.
Le copertine sono di Bruno Brindisi, la veste grafica è bellissima e, strano a dirsi, ma l'uso del colore non è neanche così invasivo come ci si potrebbe aspettare.
Per ora il piano dell'opera prevede 50 uscite settimanali al prezzo di 7,90 Euro.
Con grande stupore -e gioia- la Collezione Storica a colori di Zagor non finisce con quella dedicata all'Indagatore dell'Incubo, cosa che di sicuro farà felice gli appassionati.

Iniziativa lodevole soprattutto perché permette di recuperare i primi 50/100 albi scritti dal geniale creatore di Dylan, che sono quelli veramente imprescindibili.



15.2.13

Dylan Dog e Fumettology



Per chi si fosse perso la puntata di Fumettology incentrata su Dylan Dog andata in onda ieri sera (e se l'avete persa vi capisco) la trova in streamig QUI.

E' una bella puntata, mezz'oretta passata in allegria, quindi buona visione.



9.2.13

Il grande Belzoni



Il grande Belzoni è un romanzo a fumetti Bonelli di prossima uscita. Sì, proprio uno di quei balenotteri da 300 pagine con periodicità altalenante. Una bella fatica per il sempre più prode Walter Venturi, per l'occasione impegnato sia ai testi che ai disegni, sempre una gioia per gli occhi e pieni zeppi di dettagli.
Mi pare che l'immagine sopra sia una perfetta dimostrazione di quanto Walter ami la sua professione, e ve lo immaginate un volumone tutto così?
Ah, meno male che la Bonelli c'è!

Per farla breve il grande Belzoni (Giovanni Battista Belzoni) era un po' un italico Indiana Jones ante litteram dei primi anni dell'800, e proprio grazie a lui oggi possiamo ammirare gli splendori dell'antico Egitto, quindi il gusto per l'avventura non mancherà di certo, e sono sicuro già da ora che leggerlo sarà un piacere.

QUI trovate la pagina Facebook del progetto, che come già successo con quella di Dragonero e degli Orfani, sarà costantemente aggiornata con informazioni, documentazione, prove, sketch e tavole complete, mentre l'altro consiglio è di buttare sempre un occhio anche al blog dell'immenso Walter, QUI, sempre fucina di roba buona.



3.2.13

Bao e Mater Morbi. Questo volume s'ha da comprare.



La Bao è una casa editrice che in breve tempo si è imposta per la grande qualità e la cura che contraddistingue i suoi albi, motivi decisamente validi per informarsi su tutte le novità che questo editore propone.
Tanta bella roba di Makkox, tutto Zerocalcare, ottime cose italiane, americane e, a maggio, una ristampa superultramega deluxe di Mater Morbi, il bellissimo Dylan Dog n. 280 sceneggiato da Roberto Recchioni per i meravigliosi disegni di Massimo Carnevale.
Un volume di grande formato con 50 pagine ricche di extra, che valorizzerà ancora di più lo spettacolare lavoro ai pennelli. Una delle storie più belle degli ultimi anni, che merita sicuramente una rilettura oppure, ancora meglio, una prima lettura per chiunque si sia lasciato sfuggire l'albo, che adesso può tranquillamente recuperare in un'edizione riveduta e corretta che sicuramente meriterà di dividere lo spazio con i pezzi da 90 presenti nelle nostre librerie.



22.1.13

[RECE] Le Storie - No Smoking



La Chicago, e più in generale tutta l'America, degli anni 30 e 40 è famosa, al cinema quanto su molte e molte pagine, più o meno romanzate, per aver creato un immaginario che poi tanto immaginario non è, pieno di spunti e punti di forza sui quali costruire storie dure e avvincenti.
In quegli anni, infatti, è nata ed è successivamente andata crescendo una passione smodata per tutto ciò che fosse "gangster".



Modi precisi di comportamento, impermeabili, completi gessati, atmosfere buie, piovose e sfondi malfamati che facevano da perfette scenografie alle gesta di uomini decisi e pronti a tutto, sanguinari e sempre sul filo del rasoio.
Storie dove si parla poco ma in compenso si spara tanto. Prima esplodi qualche colpo e poi fai le domande, se proprio c'è da chiacchierare. Storie dove non ci si può fidare di nessuno, nemmeno della propria ombra, perché il pericolo è sempre in agguato, ed è pronto a spararti a bruciapelo quando meno te lo aspetti.


E' proprio questa la cornice sulla quale Pasquale Ruju imbastisce la storia e le azioni dei personaggi che danno vita al suo No Smoking, storia che attinge e strizza l'occhio a tutto un ben codificato mondo di situazioni e modi di fare resi famosi da film capolavoro come Pulp Fiction, Scarface, Il Padrino e Quei Bravi Ragazzi, con il loro linguaggio, gli inseguimenti a velocità folle tra le tortuose vie cittadine e il dito sempre fisso sul grilletto del fidato Thompson, l'unico e solo angelo custode in certe stuazioni.

Ruju ha il merito di ricreare perfettamente le fumose e tese atmosfere che proprio in questi -e molti altri- film abbiamo avuto il piacere di ammirare, e lo fa con un ritmo da blockbuster hollywodiano.
No Smoking, infatti, parte lentamente con un protagonista anonimo e insignificante, con una tensione crescente e una narrazione che si sviluppa in prima persona, con dialoghi cadenzati, con continui rimandi tra passato e presente, per poi crescere man mano che la vicenda si sviluppa, fino ad esplodere nel finale che non ti aspetti, dove un'unica sigaretta, quando ne hai più bisogno, è capace di fare la differenza.


Se poi il tutto è raccontato dalla matita di un meraviglioso Carlo Ambrosini (Napoleone, Jan Dix, Dylan Dog), capace di rendere perfettamente il tutto, dalle atmosfere alle ambientazioni fino alle movenze dei personaggi, passando per le espressioni e gli stati d'animo. Sembra davvero di trovarsi lì, sotto la pioggia e con l'odore di bisca clandestina talmente impregnato nel giaccone da seguirti ovunque tu vada.
Non mi viene in mente proprio nessuno che avrebbe potuto fare lo stesso, splendido, lavoro.

Non un invito a fumare, ma sicuramente uno bello grande a leggere questo gioiellino, perché la coppia Ruju/Ambrosini al lavoro su un'ambientazione del genere è proprio da non perdere!

P.S.
 Colgo l'occasione per ribadire ancora una volta la bontà di questa iniziativa editoriale, che su quattro uscite ha fatto quattro centri perfetti, senza sbagliare ancora nulla.
Una cavalcata trionfale per quello che è stato sicuramente il progetto dell'anno appena trascorso.

21.1.13

Davvero n.2 - Troppi Cambiamenti



Con questo numero le cose iniziano (?) a farsi davvero complicate per Martina, che arrivata a Milano deve combattere con tutti i suoi coinquilini, ognuno con la propria personalità ma in compenso tutti freddi e scontrosi nei confronti della nostra, che abituata a qualsiasi agio e ad averla sempre vinta senza fatica in tutto e per tutto, ha in più l'aggravante di provenire da una famiglia benestante della Brescia bene, si attira facilmente addosso tutte le antipatie del resto del gruppo.


In suo aiuto interviene però Selena, personaggio esuberante e ben scritto, dal carattere diametralmente opposto a quello di Martina. Sele sembra avere fin da subito una particolare simpatia per l'impacciata protagonista, facendola sentire a proprio agio, consigliandola sulle scelte migliori da fare e diventando per lei una sorta di sorella maggiore, sempre pronta a porgere la spalla su cui piangere.

Molto buona la prova ai disegni di Antonio Lucchi, creatore grafico di Selena e quindi il disegnatore perfetto per illustrare la sua entrata in scena. Un segno fresco e dinamico che si adatta bene alla resa delle movenze e delle espressioni, fantastico per dare vita a un personaggio pieno di grinta come questo ma anche per tratteggiare tutta la titubanza di Martina nei confronti dei tanti -troppi- cambiamenti che le accadono intorno.




P.S.
 Nel frattempo è diventata ufficiale la notizia che dal quarto numero della serie Davvero uscirà a cadenza bimestrale, quindi le date d'uscita note al momento sono il 7 febbraio per il terzo albo e il 24 aprile per il quarto.


15.1.13

Ossessioni e marchi di fabbrica di Howard Chaykin



Su Conversazioni sul fumetto, e più precisamente QUI, Antonio Solinas firma un interessante pezzo riguardante l'ossessione di Howard Chaykin per la fellatio e per il suo modo di raccontare il noir -e non- pieno di ardite inquadrature e servizietti veloci veloci.


Sicuramente un autore completo che andrebbe studiato per più di un motivo, dai dialoghi alla composizione della pagina, sempre alla ricerca di inquadrature decisamente esplicite capaci di essere chiare anche quando non mostrano direttamente, sia da molti sceneggiatori che da parecchi disegnatori.



Una delle sue più controverse e ispirate opere è Black Kiss, che resta, oggi come allora, una bellissima lettura e, soprattutto, un prodotto di rottura e di grande impatto sul mercato. Considerate che persino oggi il fumetto americano è estremamente attento alle censure e permette pochissimo in termini di libertà e provate ad immaginarvi l'uscita di un albo del genere nell'America degli anni ottanta.

La Magic Press ripropone questo grande classico in una nuova veste, molto bella e curata, da non lasciarsi sfuggire per molti motivi.



11.1.13

Consigli per gli acquisti


Vedete di non farvi sfuggire il quarto numero de Le Storie Boneli e il secondo albo di Davvero, entrambe letture consigliate per passare questi tristi giorni freddi in buona compagnia.


QUI trovate qualche tavola in anteprima da No Smoking, firmato da  Pasquale Ruju e Carlo Ambrosini, un'accoppiata vincente che non ha bisogno di presentazioni così come non ho bisogno io di convincervi a correre in edicola.
La recensione la posterò a breve.

Stesso discorso per la seconda uscita di Davvero. Paola Barbato e Antonio Lucchi ci raccontano della difficile convivenza di Martina con i suoi coinquilini, tanti e da affrontare tutti insieme. Mica facile per una ragazza viziata e abituata ad averla sempre vinta.

QUI le prime otto pagine dell'albo.



Fossi nei panni di una qualsiasi casa editrice di fumetti del globo, mi attiverei per proporre ogni mese una piccola anteprima di poche pagine per ogni albo. Issuu potrebbe rappresentare una piccola grande rivoluzione in tutto questo, e in parte ha già cominciato, anche se tutte le potenzialità del mezzo non sono ancora del tutto sfruttate. Non sarebbe certo male, ad esempio, poter ammirare in sei o sette pagine il tratto di un nuovo disegnatore Bonelli, oppure farsi una rapida panoramica di tutti gli albi che ci aspettano in edicola.

Pensate un attimo al sito della Sergio Bonelli Editore e immaginatelo con una possibilità del genere, dove Tex, Dylan Dog, Zagor, Nathan Never e tutti gli altri, presenti e futuri, sarebbero accompagnati dalla loro bella anteprima.

Il mondo editoriale sarebbe sicuramente un posto migliore.
E l'acquolina alla bocca, oltretutto, aumenterebbe in maniera esponenziale.

Ma sono fiducioco, chissà che prima o poi non succeda davvero.


9.1.13

Sul nuovo Superman





Adesso, c'è da dire che personalmente un debole per l'Uomo d'Acciaio non l'ho mai avuto, e sostanzialmente il motivo è da ricercare nel fatto che ho sempre ammirato e preferito gli eroi che senza poteri di sorta -niente invisibilità, niente invulnerabilità, nessuna possibilità di autocombustione oppure di trasformarsi in qualunque cosa- si impegnano e credono nella giustizia potendo contare solamente sulle proprie forze e sui propri mezzi.

E' per questo che adoro Batman, il Punitore e Tex piuttosto che Spider Man, I Fantastici 4 oppure Superman.
Intendiamoci, all'epoca la sua creazione è stata qualcosa di straordinario e mi sta anche bene, ma di certo adesso non è più come allora e fare il tifo per questo superuomo è piuttosto inutile, specie dopo aver visto Smallville per dieci stagioni. Vi sarete anche stufati da un bel pezzo, oppure no?

Detto questo, Man of Steel, complice anche la presenza di Zack Snyder dietro la macchina da presa, che secondo me ha le capacità di tirare fuori dal cilindro qualcosa di molto buono (caciarone tanto ma tanto), mi ha incuriosito quanto basta.
Il trailer sembra buono e con tutte le carte in regola per attirare al cinema anche i più insospettabili, ma è anche vero che da tempo ho imparato a diffidare dai trailer. Soprattutto da quelli ben fatti, i peggiori.

Senza troppe pretese e magari anche concedendo qualche licenza in più del solito, qualcosa di buono e divertente da vedere potrebbe venire fuori.