22.2.11

Severance - Tagli al personale


Come una gamba in una fottuta tagliola.

Un film del 2007 di Christopher Smith, con Danny Dyer, Laura Harris, Tim McInnerny, Toby Stephens, Claudie Blakley e Andy Nyman.

Alcuni rappresentanti della Palisade, una multinazionale impegnata a produrre armi sempre più sofisticate e potenti da utilizzare nella mai troppo scontata lotta al terrorismo dilagante, sono nel bel mezzo di un'attività promozionale in Ungheria, che li vede viaggiare su un autobus con lo scopo di raggiungere una villa nella quale il loro capo ha organizzato un fine settimana pieno di attività ricreative.
Purtroppo la comitiva arriva in una sistemazione decisamente rustica nel bel mezzo di un fitto bosco, tutto il contrario di quello che, a ragione, si sarebbero aspettati. Andando avanti con le ricerche arriveranno a scoprire che l'abitazione nella quale hanno trovato rifugio era in realtà una prigione di guerra e che qualcuno con parecchi rancori verso la Palisade e chiunque la rappresenti sia decisamente vicino.
E mortalmente pericoloso.

Sono queste le premesse sulle quali poggia Severance, un film che parte lentamente e dopo un prologo decisamente parecchio allungato, ma che una volta avviato non si ferma più fino al momento dei titoli di coda.
Trovargli un genere non è compito semplice, visto che non è un horror, non è uno slasher, non è d'azione e decisamente non è sentimentale. Dovendo per forza etichettarlo in una categoria, direi che siamo dalle parti della commedia di stampo horror (dalla quale però non prende molto, così come dallo slasher) mischiata a del sanissimo umorismo nero decisamente inglese.
Poi certo, ci sono gambe che restano in tagliole, arti mozzati, gente squartata e tutto ciò che ci si aspetterebbe dal "genere", però sostanzialmente è un film che non vuole prendersi troppo sul serio e non lo fa, il che di certo non è un merito da poco.

L'unico difetto che sono riuscito a trovargli, oltre al già citato inizio lento e poco ispirato, è una certa somiglianza nelle varie "disavventure" che colpiscono, giusto tra capo e collo, i nostri protagonisti.
Per il resto si tratta di un bel gioiellino, forse ingiustamente snobbato e passato troppo in silenzio alla sua uscita.

19.2.11

Cenere alla cenere...



Gears of War 3.
Ci siamo quasi, visto che l'uscita è prevista per il mese di aprile 2011.
Nel frattempo non so voi, ma io vado a lucidare la baionetta del mio Lancer, pensando a tutte le applicazioni possibili e immaginabili sulle malcapitate Locuste di passaggio.

17.2.11

Faccia da blog.


Un tipo sospetto e neanche tanto tranquillo.
Una faccia adatta a questo blog, tutto sommato, della serie Bic Power.

16.2.11

Dampyr 130 - La Casa delle Cicogne


Okok, non accalcatevi a dirmi che è un albo di gennaio e che quindi avrebbe dovuto trovare il suo spazio sul blog più o meno un mesetto fa perchè già lo so da me, ma a causa di impegni vari e della solita pila di fumetti e libercoli vari che mi aspetta ogni volta che torno a casa (e che non sembra mai diminuire) l'ho letto solo da poco, e visto che ho voglia di condividere le mie impressioni questo post è d'obbligo.

La Casa delle Cicogne è un numero parecchio importante, e lo è per un bel pò di persone.
E' importante per Harlan Draka, che qui si ritrova a doversi muovere tra sentimenti, passioni, passato e follia, per Alessio Fortunato, qui al suo esordio in casa Bonelli, che ci regala un capolavoro dietro l'altro, tavola dopo tavola, con il suo tratteggio sempre elegante e potente.
Ultimo ma non ultimo è un numero importante per il lettore, che si ritrova a leggere un albo di alta qualità, sia per la sceneggiatura di Boselli che per i disegni.
Questo numero 130 è uno dei migliori albi del nostro Dampyr preferito che ho letto negli ultimi tempi, e non è affatto roba da poco.

Tornando all'uomo dietro la china, trovo il personalissimo stile di Alessio Fortunato parecchio adatto a rappresentare le atmosfere delle avventure di Harlan, e sono molto contento del suo esordio in Bonelli, dove sicuramente non mancherà di deliziarci gli occhi con altri albi.
Detto questo, però, mi tocca dire che mi fa un pò ridere vedergli appioppato l'appellativo di "emergente artista del fumetto" nelle note inziali, ma su questo meglio soprassedere.

15.2.11

Tempo perso.

Forse un giorno non troppo lontano mi metterò di volontà buona davanti questo monitor e racconterò sia la gestazione di questa cosetta quassù sia quello che c'è dietro.

O forse no, che tanto è uguale.

14.2.11

La festa inventata dai produttori di cioccolatini per far sentire di merda le persone?



Giusto per non fare sempre il bastian contrario auguri a tutti gli innamorati anche se, visto che San Valentino era un sacerdote romano del terzo secolo che fu lapidato e decapitato, non sarebbe un modo piu’ appropriato festeggiarlo portando la propria compagna ad assistere a un efferato omicidio?

13.2.11

Anche i sogni hanno un prezzo. E da luglio costano un euro in più.


Sembra proprio che dal giorno 1 luglio 2011 il costo dei biglietti del cinema aumenterà di un euro, almeno fino al 31 dicembre 2013, come vuole un emendamento al Decreto Milleproroghe approvato di recente.
Il ministro della Cultura Sandro Bondi afferma che la previsione dell'aumento allo scopo di di finanziare per tre anni consecutivi gli incentivi fiscali a favore del cinema stesso non era inizialmente nei suoi progetti.
Insomma, è ancora una volta il consumatore a farne le spese, e ad essere costretto a pagare sempre un prezzo più salato per poter alimentare le proprie passioni.
Qualcuno dirà che un euro, specie quando si va a vedere un film "sicuro" (di quelli che meritano fino all'ultimo spicciolo, per capirci), non è niente, e probabilmente in quel caso avrebbe anche ragione, però non riesco a non pensare a come l'aumento si farà sentire per le famiglie, per il padre che decide di passare una serata davanti al grande schermo in compagnia della relativa signora e dei pargoletti al seguito.

Chi scrive, ed è uno che al cinema non ci va neanche spessissimo, paga al momento 7 euro per un normale film e 10/11 per una visione in 3D, quindi specie per questi ultimi (che spesso e volentieri di 3D hanno anche pochino) la differenza si farà sentire già di più.

Soprattutto credo che nell'era dello streaming selvaggio e delle alternative più o meno legali questa mossa sia una bella puttanata e tutta ai danni, ripeto, di chi al cinema ci va già e che quindi già lo supporta.

11.2.11

Dylan il Mazzuolatore?



Così, giusto per continuare a soffrire e a non farlo da solo.

Per il resto, mi sembra chiaro che del personaggio del fumetto è rimasto solo il nome, che a conti fatti è anche troppo.

E se lo si legge sul Vernacoliere ci si può anche fidare...


Eheheheheheheheheheheeheheheheheheheheheheh.
E ancora non ho smesso di ridere, credetemi!