31.7.12

Dylan Dog 311 - Il giudizio del Corvo


Appena sono venuto a conoscenza di una storia dell'Old Boy calato nelle meccaniche di Saw, dove è costretto a superare alcune prove legate alla propria sopravvivenza e, come se non bastasse, anche a quella della sua nuova fiamma, mi sono gasato tantissimo, pregustandomi di tutto e di più.
Se poi la storia è scritta da Roberto Recchioni e disegnata da Daniele Caluri, qui alla sua seconda prova sul personaggio, sarete d'accordo con me nel dire che il Dylan mensile si preannuncia come uno di quelli da non lasciarsi assolutamente sfuggire.

Da amante della saga di Saw - L'enigmista, che mi ha sempre divertito, e vista la forte conoscenza del mondo cinematografico da parte del RRobe nazionale, mi aspettavo tantissimo, non lo nascondo.
E a lettura terminata devo dire che c'è anche molto ma molto di più.
Ad ogni modo non si tratta certamente della trasposizione a fumetti di Saw, sia chiaro, ma di una storia che poggia solamente le sue basi sulle meccaniche tipiche dei film della saga per poi svilupparle in direzione ostinata e contraria, è questo è decisamente un bene.

E' una storia perfettamente in linea con lo spirito di Dylan Dog, che Roberto dimostra ancora una volta di conoscere e comprendere pienamente, dove c'è tutto: c'è l'amore, l'angoscia, il peso di grandi decisioni, la tensione, il dolore, un colpo di scena finale (vabè, facciamo due) e, ultimo ma non ultimo, un ritorno più o meno gradito!
L'albo è meraviglioso e si legge che è una bellezza, complice anche il ritmo forsennato e nessuno spiegone ad hoc, e i disegni di quel mostro che è Daniele Caluri, in tutta la potenza del bianco e nero, rendono perfettamente l'atmosfera, e alle volte pare quasi di soffrire al fianco del caro Dylan.

Trovo molto interessante il fatto che Roberto Recchioni, nonostante le relativamente poche storie scritte finora, sia già stato capace di creare un suo personalissimo microuniverso Dylandoghiano, dove tutte le situazioni in cui ha cacciato finora l'Old Boy sono perfettamente amalgamabili tra di loro, e quindi con l'intrigante opportunità di tanti rimandi e citazioni, proprio come accade in questo numero, che sicuramente incontrerà il gusto di tutti, ne sono sicuro.

Insomma, per quel che mi riguarda, nessun punto negativo e tutti positivi, e se io potrei essere leggermente di parte di certo non si può negare di trovarsi di fronte ad una grande storia, ottimamente sceneggiata e magnificamente illustrata, divertente eppure amara, come solo la vita alla volte sa essere.

P.S.
 Se poi mi ci mettono anche Lemmy e i Motorhead in direttissima dall'Hammersmith già dalla prima pagina mi hanno colpito e affondato senza appello alcuno!

30.7.12

26.7.12

Il passato di Zagor


Il 24esimo numero della Collezione Storica a colori dello Spirito con la Scure ci permette di leggere, oltre alla conclusione dell'avventura delle origini di Zagor, la prima parte della storia intitolata Senza Pietà.

Dal ritrovamento da parte di Cico di un vecchio quadro raffigurante una giovane coppia, Zagor spiega che le persone ritratte sono i suoi genitori e inizia a raccontare al panciuto messicano parte della sua vita prima del loro incontro.

Una cosa che merita di essere tenuta in conto, oltre alla bellezza della storia, è che si tratta di un'avventura scritta nel 1969, in un periodo dove, in termini narrativi, e parlando ovviamente dell'avventura a fumetti, l'aspetto psicologico e più in generale le vicende personali dei personaggi non venivano mai approfondite, tenute sempre in secondo piano in virtù dell'avventura e dell'azione più pura, senza parti che sarebbero potute risultare noiose o che comunque avrebbero distolto l'attenzione del lettore da quelli che erano gli aspetti più interessanti.
Ecco, se teniamo conto di questo, si nota ancora una volta di come Nolitta/Bonelli fosse consapevole dei tempi, della grande attenzione verso il pubblico e soprattutto di tutte le cose da tenere in considerazione per la buona riuscita della sua creatura, con un background di tutto rispetto e, ai tempi, quasi rivoluzionario!

Una storia imprescindibile per comprendere pienamente il personaggio, e quindi lettura consigliatissima.

John Doe 22: Addio. E grazie di niente.


Fin da piccoli impariamo che tutte le cose hanno una fine.
Può succedere prima, può accadere dopo, può essere la fine di una cosa bella oppure di una cosa brutta, ma l'uscita di scena, in un modo o nell'altro, è inevitabile.
E questa volta tocca a John Doe, personaggio che ho amato fin dal primo momento e che ho seguito mese dopo mese, scoprendo ogni volta un mondo magico, magistralmente sceneggiato e capace di poter essere tratteggiato da molti talentuosi disegnatori, ognuno con il proprio stile e -spesso e volentieri- con il proprio personalissimo tratto.

E per chi ha seguito JD come ho fatto io, amandolo incondizionatamente, approfondendo tutto l'approfondibile e, in sostanza, vivendolo dall'inizio alla fine, è dura ritrovarsi oggi con quest'albo in mano, che rappresenta la fine di un viaggio lungo 10 anni.
E' dura, dicevo, leggere il numero 22 con questa consapevolezza, chiudendolo e non trovare l'anteprima della cover del prossimo albo, semplicemente perché il prossimo albo non ci sarà.

Premesso che del caro John non ho finito di parlarne, e annunciando che presto pubblicherò un post con chiacchiere sparse su tutta la serie e sul mio rapporto con il personaggio, stagione dopo stagione, adesso tocca al numero 22, che a ben vedere è il 99esimo, se consideriamo i 77 albi pubblicati fino alla chiusura dell'Eura Editoriale (100 contando lo speciale con tutte le copertine di Carnevale), risorta poi con il nome di Aurea Editoriale.
Che dire, ognuno ha avuto il proprio finale, con un numero che incontrerà l'approvazione di tutti, fanatici e detrattori della serie, che magari hanno anche smesso di comperarlo arrivati ad un certo punto e che, un po' per gioco un po' per scommessa, si sono ritrovati in edicola giusto per vedere come va a finire.
Una storia divertente e una fine che ci sta tutta, specialmente per come si sono messe le cose negli ultimi albi, che più di tutti hanno segnato un cambio di registro che ho apprezzato tantissimo.
Del resto non è un segreto che questa ultima season è quella che più di tutte ho trovato geniale e appassionante, quella che per me rappresenta l'essere John Doe in tutte le sue potenzialità.

I disegni di questo albo, poi, sono un altro fiore all'occhiello, con molti dei più apprezzati disegnatori della serie che si sono ritrovati tutti insieme per salutare JD nel momento della sua uscita di scena.

Ecco dunque Massimo Carnevale, al quale farei una statua, che finalmente realizza alcune bellissime tavole della creatura di cui ha curato il character design, oltre a 77 fantastiche cover una più bella dell'altra.
E la sequenza, straordinaria e poetica, che è chiamato a realizzare in questo numero ripaga decisamente dello speciale JD di Massimo Carnevale che doveva essere e non è stato.

Poi c'è Luca Genovese, che ha realizzato la maggior parte delle tavole del numero, legate insieme dallo straordinario talento di autori che sono state vere e proprie colonne portanti della serie, come Emiliano Mammucari, Elisabetta Barletta, Alessio Fortunato, Walter Venturi, Davide Gianfelice, Riccardo Burchielli, Matteo Cremona, Riccardo Torti, Giorgio Pontrelli, Werther Dell'Edera, Massimo Dall'Oglio, Andrea Accardi e menzione d'onore a Davide DeCubellis, che ha sfornato 22 copertine sensazionali, e quest'ultima davvero da lacrimuccia, con un'idea che rappresenta in sole due facciate tutto quello che John Doe è stato e ha rappresentato.

Ovviamente però tutto questo non sarebbe stato minimamente possibile senza quei geniacci che rispondono al nome di Roberto Recchioni, Lorenzo Bartoli e Mauro Uzzeo, veri e propri motori della serie, che non smetterò mai di ringraziare per avermi dato l'opportunità di leggere la storia che mancava e che, proprio per questo, era quasi necessaria.

A tutta queste belle persone, molte delle quali vittime dei miei tampinamenti alle fiere o via mail/blog/forum, per saluti, complimenti sparsi, consigli e semplici molestie vanno tutti i miei complimenti e i miei ringraziamenti per tutto ciò che hanno fatto, tanto e bene.
Simili autori possono fare tutto, e sempre al meglio.

Nella speranza di rivedere prima o poi, in un modo o nell'altro, il caro vecchio John, non posso aggiungere altro che...
Addio. E grazie di tutto.

25.7.12

Pulp Fiction - Mia


Mia Wallace presa in prestito da Pulp Fiction, il capolavoro di Tarantino che riguardo (e che obbligo a guardare alle giovani menti in formazione) sempre volentieri.

John Doe 22: iniziamo a parlarne.



Tornerò ovviamente tra pochissimo sull'argomento e sull'ultimo numero del nostro bastardo preferito di tutti i tempi (il commento all'ultimo albo, che non è cosa facile, lo sto finendo di scrivere proprio in questo momento).
Nel frattempo sul suo blog il  prode DeCu spende parole da lacrimuccia sulla sua esperienza lavorativa e sul suo tratto di viaggio in compagnia del golden boy.

22 cover che, a riguardarle tutte adesso, sono la perfetta sintesi di quello che è stato l'ultimo e bellissimo periodo di vita di JD tra le pagine di un fumetto, sempre raccontato con uno stile e un approccio differente, spirito perfettamente in linea con il carattere del tipino di cui l'albo porta il nome.

Fateci un giro, che ci trovate anche un paio di bozzetti di copertine niente male.

24.7.12

Halo 4 - Forward Unto Dawn: meraviglia delle meraviglie



Sarà epico e bellissimo, imperdibile per chiunque.
Quello qui sopra è un cortometraggio (il primo di una serie?) che la Microsoft ha realizzato per il lancio di Halo 4, in uscita il 6 novembre di quest'anno.

Certo che deve essere dura per gli sviluppatori cercare di venire incontro alle enormi aspettative che tutti i fan della saga si stanno portando dietro, e onestamente non vorrei proprio essere nei loro panni.
Io mi aspetto grandi cose, e sono sicuro che non resterò deluso.

Però novembre è lontano, e io lo voglio qui e lo voglio ora!

19.7.12

[Zagor] Un pugno di smeraldi


Il 23esimo numero in edicola questa settimana contiene la conclusione dell'avventura contro Sam Fletcher e Napawa, le storie complete La dea nera e Natale calibro '45, oltre alle prime tre pagine di Zagor racconta....

La dea nera narra di una terribile minacci giunta dritta dritta dall'Oriente. Molte persone infatti sono state assassinate da misteriosi uomini che uccidono servendosi di un misterioso fazzoletto bianco e giallo. Zagor e Cico verranno a sapere che si tratta nientemeno che dei Thugs, adoratori della dea Kalì, e in seguito a questa scoperta, ovviamente, lo Spirito con la Scure inizia a menare le mani per raddrizzare tutti i torti.
Una storia molto Salgariana e che testimonia quanto Sergio Bonelli/Guido Nolitta fosse catturato da certe atmosfere e da certi paesaggi, oltre che dal puro amore per l'avventura.

La storia successiva è invece una storia natalizia, l'unico episodio a tema prettamente natalizio, ed è un'avventura leggera e molto divertente, con un gruppo di cantanti ingaggiati dal padrone della banca di Lonely Town, che si rivelerà essere invece una banda di criminali!
E' una storia riempitivo, però molto appassionante e unica nel suo genere.

[Zagor] Nuova Uxmal


Il 22esimo numero contiene, oltre alla conclusione della vicenda contro l'Uomo Lupo, la storia completa La città nascosta e Gli evasi.

Nuova Uxmal è una città celata da grandi e inaccessibili montagne, casa dei discendenti dei Maya fuggiti dal Messico secoli prima per sfuggire ai Conquistadores.
Qui un giovane lotta contro il perfido Gran Sacerdote Moikos, che grazie ai suoi guerrieri invincibili regna incontrastato. Zagor si getta nella mischia, aiutando il ragazzo a conquistare il meritato trono.
Storia scritta da Melloncelli, non troppo esaltante ma che contiene bei momenti umoristici. Purtroppo la sfortuna di questa storia è quella di trovarsi in mezzo a tutta una serie di ottime avventure, e quindi rispetto a queste sfigura e passa rapidamente in secondo piano.
L'avventura segna la conclusione del primo viaggio dei Nostri fuori da Darkwood.

Gli evasi, invece, vede il ritorno di Zagor e Cico nella loro amata Darkwood. Purtroppo il rientro non è dei migliori, dato che all'interno della loro capanna trovano Iron Man e quattro suoi compari ben poco raccomandabili!
Una storia molto bella, raccontata benissimo e con una trama bella serrata e carica di avvenimenti. Ottimi i disegni di Ferri per quello che è senza ombra di dubbio una delle storie più belle di questo primo periodo.

Pipistrello.



16.7.12

Più le cose cambiano più restano le stesse

Alle volte potrebbe sembrare, è vero, e ogni tanto la memoria è quella che è, ma ci sono certe cose che non posso dimenticare, né adesso né mai.
Buona settimana, gente, e fanculo lo spread, le tasse e tutte le altre robe -mica poche!- che ci vogliono asserviti e infelici!

15.7.12

Tex 621 - Mezzosangue!

Cercate di non farvi sfuggire il Tex inedito di questo mese, Mezzosangue!, prima parte di una storia del Ranger che porta le firme di Ruju e Font.
Un'avventura che già da questo albo si preannuncia molto bello e appassionante, una di quelle che più fanno sentire la brutta -e pesante- attesa tra un numero e l'altro.
Non voglio spoilerare nulla, quindi mi limiterò a dire che su Tex adoro il grande lavoro di Boselli, ma ben venga un Pasquale Ruju come questo, che con albi del genere si fa carico di grandi aspettative.

Unica nota stonata è un Font che non mi garba tantissimo, ma nonostante questo alcuni paesaggi e certe tavole sono molto ben riuscite.

11.7.12

Magari sono io...

Ma a proposito del film Biancaneve e il cacciatore, devo dire che vedere la stupenda Charlize Theron chiedere al magico specchio chi sia la più bella del reame e sentirsi rispondere che la palma di velina più bella spetta di diritto a una ragazzina piuttosto bruttarella è una situazione decisamente angosciante.






Adesso, caro ma orbo pezzo di vetro, potrei anche capire che a te piacciono le Teen, ma secondo me non ci sono mica tanti paragoni, eh!

9.7.12

Negli artigli del Mostro

Il 21esimo numero della Collezione Storica a colori di Zagor contiene la conclusione dell'avventura che vede il Nostro alle prese con il Fante di Picche e la prima parte di Belve!

Il Fante di Picche altri non è che un bandito con un'ottima abilità nell'arte del travestimento, che dopo ogni furto si diverte a lasciare una carta da gioco. Un osso duro anche per lo Spirito con la Scure, che riuscirà a mettergli il sale sulla coda solo dopo che il suo antagonista ha già fatto un bel po' di danni.
Una curiosità a proposito di questa storia è che Sergio Bonelli più di una volta ha dichiarato che era una di quelle da lui meno apprezzate, e che in tempi più recenti non l'avrebbe mai scritta. Nonostante questo il personaggio del Fante, con tutti i suoi travestimenti e la sua crudeltà, è ottimamente caratterizzato e interessante.

La seconda avventura del volume, Belve!, porta nel mondo di Zagor il tema del lupo mannaro, con un'avventura ben realizzata, appassionante e dal risvolto drammatico.
A proposito di questa storia non voglio dire nulla, perchè è talmente bella che vorrei lasciare pieno campo alle emozioni e alle sensazioni del lettore, senza rischiare di rovinargli la lettura falsando il suo giudizio con le mie chiacchiere.
Mi limito quindi a dire che, per me, questa è una delle storie più belle tra quelle presentate finora nella Collezione Storica, che merita di essere letta e riletta in più di un'occasione.
Molto belli anche i disegni di Donatelli, che riescono a rendere la giusta atmosfera e di certo sono complici nell'arrivare al giudizio ampiamente positivo che quest'avventura merita.

È lunedì!

Prendetevi il tempo che vi serve per fare qualsiasi cosa vi frulli per la testa, che nella vita c'è rimedio a tutto tranne che a questa rubrica settimanale.
Buon lunedì, gente!

8.7.12

Fred lo Strambo

Questa puntata di Leone è mi fa morire, la riguarderei fino alla fine, certo è un po' stramba, eppur fantastica...e adagio adagio son ritornato MALVAGIO!

Cazzate a parte, Leone il cane fifone lo adoro e lo guardo sempre volentieri, e questa puntata è meravigliosa.
Avete fatto caso di come Youtube stia diventando, mese dopo mese, un avversario sempre più agguerrito dei pochi siti di streaming rimasti?
Ci si trova veramente di tutto, un sacco di film completi (pure in HD) in continuo aggiornamento e, ovviamente, tantissimi cartoni e anime di ogni genere.
Certo, spesso e volentieri la qualità è quella che è, ma vista la scelta a disposizione è un difetto sul quale ci si passa volentieri sopra.

6.7.12

[Serie TV] The Walking Dead - Season 2

Contro qualsiasi pronostico e aspettativa mi tocca dire che questa seconda stagione di TWD mi è piaciuta molto di più della prima, anche se era decisamente più facile migliorare qualcosa piuttosto che peggiorare.
Mi piace pensare che gli autori si siano impegnati nell'ascoltare tutte le critiche mosse al loro operato e, penna e blocco note alla mano, abbiano segnato le tante cose no e le poche cose sì.

L'inizio della seconda stagione mi ha appassionato e convinto come l'intera prima season: poco.
Questo però vale "solo" per le prime nove puntate, infatti dal nono episodio, dal titolo esplicativo di Grilletto Facile, fino all'ultimo, il tredicesimo, viene stravolto quasi tutto: il ritmo cambia, le sparatorie si sprecano e la tensione verso qualcosa destinata a succedere fin dall'inizio cresce prepotente di puntata in puntata.
Ed ecco che Rick diventa quasi un protagonista, e la caratterizzazione di alcuni dei personaggi diventa di colpo più ricca, tranne Lori, che invece diventa quello peggio utilizzato.

Nel complesso succede quello che doveva succedere e, strano a dirsi, si arriva finalmente a vedere una moltitudine di cadaveri ambulanti in scena.
Alla fine di questa seconda season le cose sono di nuovo cambiate radicalmente, e i disperati sopravvissuti sono ancora alla ricerca di un posto sicuro nel quale trovare rifugio, che stavolta potrebbe non essere troppo lontano.

Queste le basi della terza stagione, che sicuramente guarderò con maggior interesse rispetto a come ho iniziato a guardare la seconda.
Certo, in molte puntate il ritmo resta quello soporifero a cui ci ha già ampiamente abituato la prima season, e non mancano nemmeno situazioni e dialoghi imbarazzanti -vedi alcuni personaggi secondari che spariscono letteralmente (vedi T-Dog, inutile almeno quanto il figlio di Hershel, che scompare senza che nessuno se ne accorga, tanto è indifferente) per poi ripresentarsi giusto due o tre volte nel corso di tredici episodi, oppure i proiettili infiniti della doppietta usata dall'Hershel di cui sopra.

Tutto sommato questa season mi è piaciuta -e mi ha convinto- più della prima, e almeno la seconda metà riesce quasi a compensare le tante (ma tante) lungaggini accumulate in questi due anni.

Per un Forlan che se ne va...

Sono molti i nuovi giocatori che la beneamata si è già accaparrata, dimostrando una più che oculata scelta negli acquisti di mercato.

E, tornando al titolo, per un Forlan che se ne va c'e prontamente un Palacio che entra.
A dire addio al club nerazzurro saranno anche Pazzini e il portierone Julio Cesar.
Personalmente mi spiace per Julio, che è un ottimo portiere, ma credo che Handanovic raccoglierà bene la sua pesante eredità e darà il massimo in qualsiasi occasione.

Tra gli altri acquisti sicuri per adesso ci sono Handanovic, Silvestre e Mudingayi, e nel frattempo altri due importanti giocatori sono oggetto delle seduzioni del club, seduzioni che molto probabilmente porteranno ad un accordo: Paulinho del Corinthians, fresco vincitore della Coppa Libertadores, e Lucas del San Paulo.

Insomma, nonostante le uscite (alcune pesanti e altre un po' meno) ci sono già i pronti rimpiazzi, e sono certo che con giocatori di questo calibro in entrata la prossima stagione l'Inter la giocherà tanto e bene.

Texone #27 - La cavalcata del Morto

Il 27esimo Texone, a firma di due grandi autori come Boselli e Civitelli, ha lasciato per giorni e giorni orde di Texiani con la bava alla bocca, viste le premesse come l'ambientazione horror e ricca di mistero, il ritorno del Morisco e, ovviamente, le poche tavole in anteprima che già lasciavano capire la bontà del lavoro svolto da uno dei migliori disegnatori nel team di Tex.
Poi l'albo gigante è arrivato nelle edicole, e alla velocità della luce è stato preso, divorato e digerito

L'ho letto un paio di giorni fa e devo dire che a fine lettura sono rimasto molto soddisfatto. Una storia bella e appassionante, che vede protagonisti tutti e quattro i pards -cosa che apprezzo sempre parecchio- e anche un bel numero di personaggi di contorno.
Come in quasi tutte le storie di Boselli c'è molta carne al fuoco e molte cose che non stanno come apparentemente sembrano, e proprio per questo sono rimasto incollato al Texone dalla prima all'ultima pagina.

Ottimi i colpi di scena (penso che la parte finale nessuno potesse "prevederla" tra le varie ipotesi possibili, fantastiche espressioni di Kit Carson (anche se, almeno per ora, il mio Carson preferito mai apparso su un Texone è quello di Gomez!), dialoghi dai quali c'è solo da imparare -fantastiche le battute tra il nostro Kit e l'allegro Eusebio-, e tanta azione a tinte scure, oltre a due o tre stacchi da capogiro.
In più sono presenti ben quattro ranger storici legati a un fatto tanto macabro quanto misterioso, condito da una storia di vendetta e, parallelamente, da una misteriosa setta rea di trafugare cadaveri dai cimiteri per poterli riportare in vita.

L'avventura, con le sue atmosfere caratterizzate dalle tinte cupe e da decise virate nell'horror, è perfetta per i pennelli di Civitelli, che svolge un lavoro straordinario.
Nelle anteprime ho criticato a più riprese la sua copertina, che non mi convinceva più di tanto, e a lettura terminata l'unica cosa che mi è rimasta un pò di traverso è proprio la cover, perchè le tavole interne sono stupende e completamente al servizio della storia, e il lavoro del disegnatore è certosino, come si può notare dai paesaggi, sempre dettagliatissimi, e dal grande lavoro di puntinato, che è una bella lezione di stile per chiunque.

Insomma, proprio un bel Texone, da qualsiasi punto di vista lo si guardi (soggetto, sceneggiatura, dialoghi, stacchi, disegni), da leggere, rileggere e, ovviamente, parlarne!

L'unica cosa che mi ha convinto a metà -ma giusto per trovarci un difetto- è la piccola parte recitata dal Morisco, che essendo un gradito ritorno sulla serie e un bel personaggio (oltre ad essere ritornato su un Texone, e quindi un albo speciale) mi sarebbe piaciuto vederlo di più e in maniera più rilevante.

5.7.12

Zagor non perdona

Appuntamento con il penultimo -in linea temporale- volume della Collezione Storica a colori di Zagor, il 20esimo, contenente l'epilogo dell'avventura con Manetola e le storie complete Un eroe ritorna e Satko, oltre all'inizio de Il Fante di Picche.

Un eroe ritorna è un'avventura brevissima, di sole 27 strisce, che vede come protagonista assoluto il nostro Cico che, arrivato a Danielsburg (una cittadina fondata dal grande trapper Daniel Boone) insieme a Zagor, si traveste e si spaccia proprio per il fondatore della città allo scopo di rimediare un pranzo degno della sua fama. Ovviamente viene scoperto e l'unica cosa che ci guadagna sono un sacco di botte!
Scenetta che, più di una storia vera e propria, è solamente un divertente prologo alla storia successiva, Satko.

Satko, invece, è un indiano Cherokee, recente amico di Zagor e Cico, perdutamente innamorato della figlia di un ricco proprietario terriero. Satko vorrebbe sposare la ragazza ma il padre è contrario e on vuole sentire ragioni, arrivando a proibire alla figlia di vedere il ragazzo.
Successivamente Satko e i suoi Cherokee salveranno l'uomo dall'assalto di una banda di bianchi travestiti da pellerossa, facendolo tornare imediatamente sulla sua decisione.
Storia non troppo esaltante, che presenta però il tema dell'amore interrazziale, per alcuni un tabù ancora oggi.

Terminato questo albo, in edicola trovate già il 21esimo volume, uscito proprio oggi, di cui scriverò a breve.

2.7.12

Il primo lunedì del mese...

E giustamente va preparato adeguatamente.
Come qualsiasi altro lunedì, del resto.
Buon lunedì a tutti, folks!