31.12.11

Ciao ciao 2011. Benvenuto, 2012.

Tra poco saremo nel 2012.
Un altro anno è passato, velocissimo per quanto mi riguarda. Vola il tempo quando ci si diverte. O quando si vive.
Tutte le preoccupazioni, i momenti belli e quelli brutti passati quest'anno si preparano ad uscire di scena, lasciando spazio a quelli che verranno.
Nell'aria c'è pace, c'è serenità, sono in ottima compagnia e sul tavolo c'è una bottiglia che aspetta la mezzanotte per offrire il meglio che ha da dare.

Per quello che mi riguarda sono felice, e penso ai buoni propositi per l'anno a venire.
Vorrei non mostrare mai il fianco, di andare sempre avanti felice, qualunque cosa succeda intorno a me. Vorrei andare su, oltre le nuvole, dove nessuno possa arrivare a prendermi e buttarmi giù.

Buona fine e buon principio, siate felici e fatevi cogliere sempre con il sorriso sulle labbra e una buona dose di determinazione, qualunque cosa succeda.

The last.

L'ultimo del 2011, sempre made in iPad.

30.12.11

First time.

La mia primissima tavola di prova per Tex.
Nel senso, la prima in senso assoluto. Con il ranger mi sono già cimentato in alcune illustrazioni e scarabocchi vari, però questa è davvero la prima tavola venuta fuori, vignetta per vignetta.
C'è qualcosa che funziona e qualcosa che cambierei, come al solito, ma in sostanza mi piace abbastanza.
Tex è un personaggio difficile, è storico, e come tale va avvicinato con attenzione, con assoluto rispetto e dedizione.
Da qualche parte ho letto che la pressione esercitata dal personaggio sugli autori fa presa soprattutto sugli italiani, decisamente più a conoscenza del peso del ranger e della sua importanza nel panorama fumettistico italiano. Posso solo dire che quel tale che lo scriveva, chiunque egli fosse, aveva decisamente ragione.

Quasi quasi ne faccio altre due o tre e le spedisco alla redazione Bonelli per qualche parere e un mucchio di critiche. Prima volta per prima volta, ci può anche stare.

Notturno.


Strana e bella invenzione, il computer.
E' notte, sono quasi le tre, e a quest'ora, almeno teoricamente, dovrei starmene bello al calduccio sotto le coperte. E invece sono qui davanti, una parola dietro l'altra. Una lettera dietro l'altra.
Nonostante sia ora tarda nel mio palazzo c'è sempre qualcosa che si muove, e fino a una decina di minuti fa si sentivano chiacchiere allegre seguite da un viavai di ascensore. Un posto che non ti da proprio occasione di annoiarti, questo. Senza neanche addentrarci nello spaccato di varia umanità che è possibile ammirare al suo interno, ovviamente, che se dovessi farlo una notte sola mica mi basterebbe. Scrivere sta diventando sempre più uno sfogo, e la cosa più interessante e divertente è che non importa di cosa si scrive. L'importante è l'atto in sé, la sua esistenza.
I pensieri che girano e rigirano nella testa vogliono venire fuori, vogliono l'ora d'aria, e battono sulle tempie per manifestare il loro malcontento.
Se quello che sta venendo fuori stasera è un ammasso di frasi sconnesse e senza senso abbiate pietà, non riesco a dormire.
Che il sonno dei giusti mi stia abbandonando? Devo forse iniziare a preoccuparmi?
Magari lo farò, mi serve giusto il tempo di annotarmelo su un post it.
Prima dicevo dello scrivere. Bella valvola di sfogo. Con il disegno non posso permettermelo, quindi forse è proprio per questo che la cosa mi affascina di più. Due modi di raccontare, due modi di esistere, di creare, due vie parallele, entrambe piene di rischi ma tutte e due con un ottimo panorama che ti fa capire che qualsiasi insidia troverai nel tuo cammino varrà sempre la pena di superarla. Quando sono davanti alla tavola devo essere freddo e calcolatore, sempre attento, gli occhi sempre spalancati, i sensi sempre all'erta. Le linee precise, la modulazione del tratto, le matite che devono essere capite, la china che deve stare nei posti giusti e non deve strabordare. Un errore è un errore di troppo.
Con il foglio invece è diverso. Nessuna paura, nessuna preoccupazione, niente di niente. Tutto. E' sempre lì che ti aspetta, in qualunque momento e in qualsiasi situazione, sempre pronto ad ascoltare le tue confessioni, ad accogliere i tuoi deliri, i tuoi sogni, i tuoi progetti futuri, qualche rimpianto lasciato per strada, ammesso che ci siano, qualsiasi cosa tu abbia da dire, sensata o insensata che sia. E, cosa più importante, è l'unico dal quale puoi andare senza farti bestemmiare dietro se una notte non riesci a dormire. Sento che qualcosa che mi premeva dire mi stia in realtà sfuggendo, ma non importa, sarà per la prossima volta, per buona pace di tutti.

Strana invenzione il computer, dicevo prima, infatti per esempio questo fino a poco tempo fa era un foglio bianco, solo e vuoto, ancora destinato a qualcosa da raccontare, a ospitare qualcosa, mentre adesso ha fatto la sua storia.
Strano. E bello.

Forse adesso è meglio se torno nel letto a riprovarci, però, che dormire in piedi, ad occhi aperti, è un lusso che proprio non posso permettermi.

29.12.11

Ombre nella notte.


Da oggi, e fino al prossimo giovedì, trovate in edicola il 18esimo texone, interamente a colori, sceneggiato da Nizzi e disegnato dall'ottimo Roberto De Angelis, uno dei più bravi disegnatori nello staff di Nathan Never.
Fate i bravi e non perdetevelo.

28.12.11

E l'amore incondizionato per le librerie...


Stamattina, prima di prendere il treno che mi avrebbe riportato a casa, avevo tempo da perdere e sono andato a farmi un giro nella mia libreria di fiducia, che è vero che su internet ci comprerei anche la carta da culo, però in libreria proprio non posso evitare di metterci piede, specie quando ci passo davanti.
La libreria.
Questo posto bellissimo e pieno di volumi stipati in ogni dove, capace di stupirmi ad ogni angolo. Capita che mi cade l'occhio sul nome di un autore che non ho mai neanche sentito nominare, e allora lo tiro su e leggo le prime dieci pagine (metodo, inutile dirlo, ampiamente approvato dal sottoscritto). Con questo metodo, e con il tempo, ho fatto mie cose che alla fine si sono rivelate cagate pazzesche e altre che sono invece diventate cose preziose, da custodire gelosamente e da rileggere periodicamente. La libreria ha un effetto benefico su di me, terapeutico.

Tra quegli scaffali e ripiani pieni zeppi di infiniti mondi di carta e infinite storie potrei perdermici per davvero tanto tempo, dimenticandomi di tutto e di tutti. Per farla breve e spiegarmi meglio, se sono incazzato buttatemi in una libreria (che sia fornita però, sennò mi offendo) e potrete essere sicuri che starò benone. Stranamente anche chiunque si trovi ad entrare in quel luogo magico mi sta simpatico, anche se spesso e volentieri si tratta di gente mai vista né sentita prima.

Certo, internet ha buttato giù un sacco di barriere come fossero cartapesta, e adesso puoi scegliere l'agognato libro sicuro di trovarlo disponibile e vedertelo arrivare direttamente sotto casa un paio di giorni dopo, mentre sei tranquillamente sprofondato nella tua poltrona preferita, però vuoi mettere entrare in uno di questi posti carichi di quel non so che, perderti al loro interno leggendo qualche riga di qua e di là e, inevitabilmente, cambiare posto a qualche libercolo capitato sottomano.
Chiunque ci sia lassù dovrebbe decisamente benedire le librerie, se non lo ha già fatto, poco ma sicuro!

Inutile dire che ogni volta che metto piede nella mia libreria di fiducia non ne esco mai a mani vuote, e anche stavolta è andata come da tradizione.
Qui sotto, nell'ordine, i regalini di Natale che mi sono concesso, che ogni tanto ci vuole ed è cosa buona e giusta.





Adesso bisogna solo cercare il tempo per leggerli e gustarmeli come si deve, una roba mica tanto facile.

24.12.11

Don't Let the Bells End!



Nell'augurare a tutti voi buone feste e buon divertimento tra regalini, persone amate e parentume vario vi lascio con quella che è la canzone nataliza definitiva, nei secoli dei secoli.
Enjoy and Merry Christmas to All!

22.12.11

Lazy boy? Rent a bike!



Tutti a noleggiare biciclette, forza un pò!
Si inquina meno, si sta a contatto con la natura che per colpa del via vai quotidiano ci perdiamo sempre più, ci si tiene in forma ed è una genialata per arginare la crisi, visti i costi del carburante.

21.12.11

Lo Hobbit. First trailer.



Proprio mentre ci si stava chiedendo perchè Lo Hobbit non avesse ancora avuto il privilegio di una propria trasposizione cinematografica, ecco spuntare il trailer.

Adesso chiariamo, Jackson qualche passo falso l'avrà anche fatto, però cerchiamo di ricordare anche le cose belle alle quali ha dato vita e pensiamo positivo. Del resto c'è ben poco da criticargli sul lavoro fatto per il Signore degli Anelli, quindi se anche qualcosa dovesse andare storto ci troveremo comunque davanti ad un film godibilissimo, che di questi tempi poco non è.
Manca ancora un anno, però sono fiducioso.

17.12.11

Di nuovo a zonzo sotto il cielo di Liberty City.

Quest'anno il Natale arriva un pò prima, almeno in casa Rockstar.
Infatti i ragazzacci di una delle software house più premiate e chiacchierate del mondo rendono disponibile, nell'Apple Store, il grandissimo Grand Theft Auto 3 per dispositivi portatili (iPhone e iPad).
Per pochi spicci, poco meno di 4 euro, vi ritrovate sul vostro tablet uno dei giochi più belli di sempre, oltre al GTA che insieme a Vice City, almeno per me, è tra i migliori capitoli della serie.
A quanto pare si torna a fare danni nelle buie strade di Liberty City, e io non posso che esserne felice.

Tra qualche tempo, se mi gira, scrivo una recensione per vedere come risulta l'esperienza di gioco un tap dopo l'altro.

15.12.11

Il primo.

Il primo trailer di The Expendables 2.
Speriamo bene, che stavolta mi sento di essere fiducioso.

14.12.11

[RECE] I Soliti Idioti


Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio approdano al cinema, tentando il colpaccio con i personaggi che li hanno resi famosi nella trasmissione in onda su MTV e, sostanzialmente, si tratta ancora delle stesse scenette a cui ci hanno già abituati, con la sola differenza che adesso ci ritroviamo a guardarli sul grande schermo.
A dirla tutta c'è anche dell'altro, infatti per l'occasione tutti o quasi i personaggi sono legati tra loro da una trama, un filo conduttore. Trama che, inutile dirlo, potrebbe benissimo stare tutta in un kleenex usato, e sono certo che avanzerebbe anche un sacco di spazio.
La parte da leone la fanno i protagonisti di Father e Son, impegnati nel lungo viaggio, non senza qualche cambio di rotta inaspettato, problemi e scommesse varie, da Milano verso Roma, alla volta della chiesa nella quale, almeno sulla carta, è previsto il matrimonio di Gianluca con la storica fidanzata Fabiana.

Senza prenderci troppo in giro, e lo dice uno a cui piace la maggior parte dei personaggi partoriti dalla mente del duo, la trama è un misero pretesto per (ri)portare in scena un'accozzaglia di sketch, alcuni dei quali, oltretutto, già visti, con l'aggiunta di parecchie parti cantate, quasi fosse una sorta di grottesco musical.
La cosa del riciclare situazioni già fatte e rifatte è, almeno per me, un pò un imborglio nei confronti di chi ha creduto in loro e li ha supportati.

Tralasciando questo aspetto il film è una delusione sotto quasi tutti i punti di vista: trama assente, situazioni ridicole e quella sensazione di terribilmente già visto che ti prende dal primo minuto e non ti abbandona finchè non si arriva ai titoli di coda.
Spero che Mandelli e Biggio tornino a fare quello che sanno fare meglio, quegli sketch che, presi poco alla volta, sono veramente uno più bello dell'altro.
Peccato che questo film sia decisamente di un altro livello.

Se potete evitatelo che tanto non vi perdete nulla, però se morite per Father e Son, Ruggero DeCeglie e i suoi metodi risolutivi uno sguardo potete anche buttarcelo.

13.12.11

IM.



Sempre a proposito di Maccio Capatonda, al secolo Marcello Macchia.
Vabè, credo che ormai si è capito che lo adoro, quindi il discorso potrei anche chiuderlo qui, però mi piace davvero molto il suo modo di raccontare la realtà e i vari aspetti di quelli che sono gli "esseri umani" che volenti o nolenti incontriamo ogni giorno in modo così divertente e, proprio per questo, a tratti raccapricciante.

Questo IM rappresenta bene tutto questo, facendomi ribaltare dalla sedia per le risate e, subito dopo, facendomi vergognare per empatia.

12.12.11

Solito post del lunedì.







Fuori fa un freddo boia e piove a secchiate, ma per fortuna ci sono le solite Batte a tenerci un pò di compagnia.

10.12.11

Shanghai Devil


C'è qualcosa nel modo di scrivere di Manfredi che mi fa impazzire, anche se di preciso non ho ancora capito di cosa si tratti. Forse l'accurata ricostruzione storica, l'attenzione messa nel costruire un'ambientazione fortemente realistica in cui calarsi, oppure i dialoghi. O magari si tratta di tutte queste cose messe assieme, ancora non lo so.
Quello che so è che al momento sto leggendo Shanghai Devil e mi ci sto divertendo parecchio, ritrovando quel non so che caratteristico di Manfredi. Per ora sono appena al primo albo già consumato, quindi per tirare le somme è ancora troppo presto, però sicuramente è una bella lettura e altrettanto sicuramente piacerà molto a chi ha già apprezzato le vicende di Volto Nascosto.

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8.12.11

L'uomo che non reggeva l'alcol.



Il nuovo capolavoro di Herbert Ballerina e Maccio Capatonda!
Trama fittissima, ospiti illustri e recitazione ad altissimi livelli.
Sono lusingato, lo ammetto, e vi dirò anche di più: secondo me sarà il film dell'anno, vedrete!

7.12.11

[Serie Tv] Dexter S.6 Ep. 1 - 2


Se me lo trasformano in Settimo Cielo faccio una strage.

Finalmente sono riuscito a dare la prima occhiata alla nuova stagione, la sesta, e anche se le prime due puntate sono, ovviamente, troppo poche per qualsiasi recensione di sorta, è anche vero che bastano e avanzano almeno per buttare giù due o tre considerazioni sparse.

Punto primo: che io ricordi è la prima volta in cui si parla di religione e, in ogni caso, sicuramente non ha mai rappresentato il punto cardine come capita in questa season. Per quel che mi riguarda si stava meglio prima.
Nel senso che se una serie che finora ho adorato (a parte qualche alto e basso della quinta stagione) inizia a buttare nel soggetto e nei dialoghi annose questioni religiose, domande mistiche e misteri della fede vari la cosa non mi sta del tutto bene, e la sensazione che da questa stagione si inizi a reciclare sia in termini di situazioni che di temi è forte già da queste due misere puntate.

Punto secondo: il doppiaggio. Sto guardando questa sesta season in lingua originale e, caso strano, per certi versi apprezzo maggiormente quello italiano. Certo, alcuni personaggi ne perdono in spessore ed è anche vero che in lingua originale, senza neanche un'enorme conoscenza della lingua, si apprezzano di più giochi di parole vari, però alcune voci le trovo meglio riuscite nel nostro idioma.
Ammetto però che questo giudizio possa essere influenzato dal fatto di aver guardato tutte le stagioni precedenti in lingua italiana, e quindi potrei anche essere condizionato semplicemente per "abitudine".

Punto terzo: è l'unica season che mi ha fatto storcere il naso fin dalla prima puntata e, sinceramente, la cosa mi preoccupa un pò. Ovviamente spero che si riprenda in corsa e tutto vada per il meglio, ma che la partenza sia stata decisamente freddina non lo posso nascondere.

6.12.11

Figate sparse.


                                         



Tutte molto belle, ma è quasi inutile dire che la mia preferita, per bellezza e in termini puramente affettivi, è quella che arriva dritta dritta dal Ritorno del Cavaliere Oscuro di Miller.

P.S.
 A quanto pare l'effetto parte solo se cliccate sopra l'immagine.

1.12.11

Eroi per sempre.


Adoro i film d'azione cazzari e senza troppi fronzoli, quelli che ti tengono incollato davanti al monitor e con un ritmo che non da spazio per farsi troppe domande. E poi adoro John Doe, ovviamente, e da queste premesse capirete bene che il numero in edicola da pochi giorni è uno di quelli che ho più gradito finora, restando ovviamente nel solo ambito di quest'ultima season.
Parecchie citazioni e strizzatine d'occhio a film diventati capisaldi di un certo genere, azione pura, battutacce come se ne sentono poche e un ultimo boyscout davvero speciale, visto che si tratta dell'ormai famoso David direttamente dalle movimentate pagine di 911 David Murphy! Una chicca che di certo non può lasciare indifferenti i fan dell'uno e dell'altro personaggio.
Parlando dei disegni, il tratto di Silvia Califano è perfetto per un numero del genere e, secondo il mio modestissimo parere, il suo JD è uno dei migliori, graficamente parlando.
Un albo che ho apprezzato davvero tanto, con un ritmo serratissimo, un John Doe in gran forma e un Roberto Recchioni alla regia che si diverte a pacchi, confezionando un albo toccando i tasti che più ama.

Molto divertenti le situazioni che si vengono a creare e che JD, essendo un noto appassionato di film d'azione e dei relativi sviluppi/colpi di scena/cose che non ti aspetteresti mai ma che in realtà sai benissimo che devono accadere, snobba in un disincantato postmodernismo da applausi.
Esatto, da applausi, un pò come per tutto il numero.
In attesa del prossimo.