30.6.12

Un grande acquisto per la Blogosfera

Stefano Andreucci, che presto tornerà in edicola con un'altra storia di Tex, è uno dei disegnatori che più mi piacciono e ammiro, guardando i suoi lavori sempre volentieri.
Da un paio di mesi anche lui ha aperto un blog, che contiene già un sacco di belle cose.
Io l'ho scoperto soltanto adesso, ma per fortuna si fa presto a rimediare a certe cose.

Fatevi un giro QUI e godetene tutti.

29.6.12

Mai definizione fu più azzeccata per il Paese di Pulcinella, cazzo!

Tanto per dire che uno, guardandosi intorno, potrebbe arrivare a pensare che peggio di così proprio non potrebbe andare.
Seee, poveri ottimisti, disincantati prima di subito.

P.S.
Visto che anche io, povero illuso, all'inizio avevo i miei dubbi, no, non è un fake.

[Euro] Italia 2 - 1 Germania: la partita che non avrei voluto vedere

Se mi avessero detto che un certo Mario avesse realizzato due reti nel primo tempo avrei immediatamente pensato che Gomez è veramente una forza della natura, sempre scatenato e sempre trascinatore.
Invece stavolta il Mario in questione è Balotelli, lo stesso Balotelli che in più di una delle partite precedenti è apparso a dir poco appannato e svogliato.
Destino ha voluto che fosse proprio lui a segnare i due goal che hanno permesso all'Italia l'accesso alla finale.

Adesso, a me il gioco di questi 11 azzurri proprio non piace, e avrei preferito che fosse la Germania a vincere tutto ciò che c'era da vincere, e lo volevo semplicemente perché era giusto così. Se guardiamo un attimo dietro non ci sono proprio paragoni possibili tra l'invidiabile striscia vincente dei tedeschi e quella degli italiani.
E, qui lo dico e non lo nego né ora né mai, ci sono rimasto male nel vedere la Germania sconfitta, mentre un'Italia che come al solito va avanti tra botte di adrenalina e culo micidiale e con la C maiuscola vola dritta dritta in finale con la Spagna.

Certo, il calcio non va a meritocrazia, e forse è proprio questo che fa un po' più schifo di ogni altra cosa, ed è sempre questo a lasciarmi l'amaro in bocca, adesso e sempre.

Poco Gomez, poco Klose, Podolski che ogni tanto ci prova ma non va, ma in compenso grandissimo Neuer che nei minuti finali sale e addirittura respinge dal centrocampo, e un bravissimo Özil, che fa molto bene e corre davvero tanto in lungo e in largo. Germania che in questa partita, proprio come l'ultima Spagna, appare poco ispirata e poco decisa a portarsi a casa un incontro importante ma che, in compenso, ha fatto un percorso a dir poco invidiabile.

E alla fine poco importa chi ha vinto e chi ha segnato, perchè per me c'è stato un solo Mario che merita la palma di miglior marcatore di questi europei e, nonostante la partita di ieri e tutto il resto, è proprio quel ragazzone metà tedesco e metà spagnolo.

28.6.12

[Euro] Spagna - Portogallo: dal dischetto (parte 2)

Seconda partita che, contro ogni pronostico, viene decisa ai rigori.
E per chiunque si sia lamentato del ritmo della partita di ieri sera, criticato da molti e additato come soporifero, privo di qualsiasi gioia ecc.ecc. devo dire che non mi è sembrato poi molto diverso da quello tenuto dagli azzurri contro gli inglesi, ma con la differenza che il Portogallo ha giocato veramente bene, tenendo ampiamente testa e spaventando in più di un'occasione gli spagnoli.

Spagna che, dalle partite che ho visto finora, è sicuramente una buona squadra, con un ottimo palleggio e una grande capacità di possesso palla, più grandi giocatori che però sembrano fare il minimo sindacale e, per me, quella che ho visto ieri sera è stata una delle nazionali meno ispirate in assoluto.
Una favorita che, se continua così, non ha poi molte possibilità di alzare di nuovo la coppa, o almeno non a questo giro.

Per il resto, quando una partita arriva ai rigori vuol dire che non è stata di certo una buona partita, e nonostante ieri il Portogallo meritasse di netto la vittoria, i tiri dal dischetto hanno voluto un esito diverso.
A questo punto sono sempre più convinto che la finale sarà tra Spagna e Germania con conseguente vittoria di questi ultimi.
E un pò, se proprio devo scegliere tra le due, me lo auguro anche.

26.6.12

John Doe 20 - Flettendo i muscoli

Flettendo i Muscoli altro non è che una perfetta dichiarazione d'amore degli autori al fumetto, in particolar modo al grande mondo dei comics di supereroi che hanno creato tantissimi personaggi che resteranno per sempre impressi a fuoco nella memoria e nell'immaginario di tantissimi appassionati sparsi per il mondo.
Una dichiarazione che, sia chiaro, è rivolta anche a chi questi eroi e questi codici morali e comportamentali appartenenti agli uomini in calzamaglia li ha ideati.
E quindi vai di citazioni per nulla velate a Batman, Spider-Man, Watchmen di Alan Moore e ovviamente quella pietra miliare del fumetto che è Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Miller. In tutto questo calderone di supereroi e superpoteri c'è spazio persino per Rat-Man del grandissimo Leo Ortolani, definito a ragione dagli autori "il più grande supereroe italiano" -ma che a guardare bene è anche l'unico-.

Roberto Recchioni e Mauro Uzzeo si dimostrano grandi conoscitori delle meccaniche tipiche del fumetto americano, e lo dimostrano attraverso un viaggio fantastico ed emozionante, narrato su più livelli, in modo da accontentare sia i lettori per così dire "casuali" (ma personalmente non credo ci siano lettori casuali di JD, specie se ci limitiamo a parlare di quest'ultima stagione, che più delle altre o la si ama o la si odia) sia i più voraci divoratori di comics, e che in più contiene molti rimandi e curiosità appartenenti a questo fantastico mondo.
Ottima e d'impatto la copertina di Davide DeCubellis, ma che ve lo dico a fare.

Altra cosa che mi è piaciuta moltissimo è il fatto che l'albo è talmente tanto dinamico, tanto veloce, tanto in linea con i comics americani da essere letto nello stesso tempo nel quale si divorerebbe un numero di un qualsiasi fumetto americano, quelli con pochissime pagine spillate. I disegni di Federico Rossi Edrighi ben si adattano alla narrazione, grazie al suo segno dinamico, capace di tirar fuori tavole che sono citazioni all'opera che più di tutte ha rivoluzionato (e uno dei migliori fumetti che io abbia mai letto) il modo di raccontare e il linguaggio del fumetto: The Dark Knight Return.

Fantastica la penultima tavola e la dedica a tutti coloro che ogni volta si rialzano e continuano a provarci, nonostante tutto, proprio come tutti gli autori che hanno contribuito mese dopo mese a far vivere il nostro bastardo preferito, permettendo a noi lettori di immergerci in un viaggio unico e irripetibile grazie al fumetto che non c'era.

24.6.12

Inghilterra - Italia: Prima

Partita dal pronostico non facilissimo, ma per scommessa avrei puntato sull'Inghilterra, squadra più compatta e con un attacco migliore, al contrario di quello praticamente inesistente degli azzurri.
E mentre l'Italia è lenta, spaesata e disunita, Rooney non se ne starà di certo con le mani in mano.
Chi vivrà vedrà, tanto manca poco.

22.6.12

[Euro] Germania 4 - 2 Grecia

È una banalità bella e buona, lo so, ma la Germania sta facendo veramente vedere come si gioca e come si dovrebbe, con una mentalità -e un gioco- vincente dal primo minuto fino all'ultimo, più recupero.
Un grande possesso di palla, nessuna occasione sprecata, un gioco di squadra che valorizza la posizione di ogni calciatore, ragazzoni come dovrebbero essercene di più e, di conseguenza, gol come se piovessero.

E questo 4 a 2 di stasera ai danni della Grecia sta a significare che non ce n'è per nessuno e,
per quel che mi riguarda, nessun'altra squadra merita la vittoria di questi europei come lei.
Tutte le altre dovrebbero scendere dai propri piedistalli e prendere un po' di appunti, perché male non farebbe.

Adesso magari sbaglierò, ma al momento mi viene facile pronosticare che la finale vedrà in campo la Spagna contro la Germania, e ho la sensazione che stavolta saranno questi ultimi ad alzare la coppa.

P.S.
In ogni caso si tratta di un gioco completamente diverso paragonato a quello di alcuni azzurri a caso, e su questo punto non c'è storia né chiacchiera che tenga.

21.6.12

[Doppio Zagor] Il ritorno di Titan e L'idolo Sacro

Ho da farmi mancare la mancanza del commento relativo al penultimo Zagor di Repubblica e l'Espresso (colpa della pila sul comodino, sempre più grande e spaventosa), quindi questa settimana si chiacchiera sia del volume attualmente in edicola che di quello precedente.

Il ritorno di Titan, il diciottesimo numero della Collezione Storica, contiene la conclusione dell'avventura che vede in scena il misterioso Avamposto senza Nome, la storia completa Odio! e l'inizio de La Strega Rossa.

In Odio! Zagor e Cico devono impedire che due tribù di indiani entrino in guerra, compito tutt'altro che facile, visto anche il ritorno in scena di Hellingen che, sopravvissuto all'esplosione del suo laboratorio, vuole usare un sottomarino per recuperare e rimetterea nuovo il suo robot Titan, sommerso sul fondo del lago dal quale una delle due tribù di sopra è stata costretta a scappare per via di un mostro marino che gli impediva di pescare.
Tramite un siero che annulla temporaneamente la volontà Zagor viene costretto a riparare il gigantesco mostro d'acciaio.

Trama che segna il ritorno di quello che è il nemico numero uno dello Spirito con la Scure, in una storia che, carica di humor, lascia mano a mano il posto a una grande tensione in continuo crescendo, e i bei disegni di Donatelli contribuiscono a gustare il tutto nel modo migliore.
Una curiosità è che, ai tempi, questa avventura fu la prima ad uscire esclusivamente sulla serie Gigante.

Il 19esimo numero di Zagor Collezione Storica a colori contiene la fine dell'avventura Little Africa e la prima metà della storia Un'avventura in Florida.

La strega rossa è una bella storia, la prima che vede Zagor lontano dalla sua cara Darkwood, come sta succedendo adesso sulla serie regolare con la trasferta sudamericana.
È un'avventura esotica com molti comprimari come al solito ben caratterizzati, e con belle vignette di Ferri, che non disdegna disegnare panoramiche da cartolina, grazie a scorci dell'isola molto dettagliati e ben realizzati.
Storia che permette di capire, se ce ne fosse ancora bisogno, l'esteema umanità di Zagor, che è tormentato interiormente ogni volta che si trova costretto a spezzare una vita umana per consentire la sopravvivenza di molte altre, e lo si vede chiaramente quando lo Spirito con la Scure uccide il perfido capitano Nilsen.

Un'avventura in Florida vede invece una dura lotta tra i soldati americani e gli indiani Seminoles, guidati da Manetola. Dall'altra parte il generale Wilcox pare essere deciso a stipulare un accordo con Manetola e affida a Zagor e Cico il compito di portare una proposta di pace al capo dei Seminoles, ma questa si rivelerà solamente un magheggio per poter imprigionare Manetola, portato fin tra le mura di Fort King. Senza di lui infatti i Seminoles saranno persi e spaesati, e quindi la loro resistenza finirà. Persino Zagor e Cico finiranno dritti in cella, ma ovviamente fuggiranno e si dirigeranno dritti dritti a liberare Manetola.

Avventura, questa, commovente e di grande significato, con i Seminoles che combattono per la propria libertà ma che sono destinati, proprio come nella realtà, a soccombere.

20.6.12

Dexter il Devoto

Il secondo libro della saga cartacea del mio ematologo preferito si piazza qualche gradino sotto la sua prima avventura, pur mantenendo lo stesso stile di scrittura e l'ironia che caratterizzavano e rendevano Dexter il Vendicatore una divertente e appassionante lettura.

La trama di Dexter il Devoto è appassionante e ha il merito di presentare un antagonista ben caratterizzato e dotato di un modus operandi particolare e cruento. Un cattivo che mi sarebbe piaciuto vedere anche nella serie tv ma che, credo sia proprio a causa del suo metodo brutale, non si è visto.
Lettura che, come per il primo libro, procede scorrevole, merito dello stile di Jeff Lindsay, che di certo non annoia, mettendo in campo parecchi personaggi molto ben delineati e una divertentissima ironia nera che accompagna tutta la storia.
Rimanendo sui personaggi dico in questa occasione che, Dexter a parte, ovviamente, adoro Debra, sia nella versione cartacea che in quella tv.
L'unica stonatura è un'opera di traduzione non certo perfetta, che traduce alla lettera molti modi di dire, che di fatto non permette di apprezzare al meglio, se non intuendo da noi quale potesse essere il significato della determinata frase o parola fori posto.

Poco o niente di quello che si legge in questa seconda incursione di Dexter nel cartaceo combacia con gli avvenimenti raccontati nella serie tv, ma in fondo è giusto anche così.

19.6.12

Aumento Bonelli. C'è crisi, signora mia.



E' il primo mese che vede l'aumento sui fumetti Bonelli, aumento di venti centesimi che tocca tutte le testate mensili -Tex, Dylan Dog, Zagor, Saguaro, Nathan Never e Shangai Devil- e qualcosa di più per gli speciali e le proposte straordinarie (vedi almanacchi, albi giganti, i vari Maxi, le ">Storie e i Romanzi a fumetti Bonelli).

A grandi linee questo piccolo cambiamento va visto così:
Julia passerà da € 3,20 a € 3,40;
Brendon da € 3,00 a € 3,20;
Martin Mystere da € 4,70 a € 5,00;
Lilith da € 3,50 a € 3,70;
Romanzi a Fumetti da € 9,00 a € 9,50

Adesso, se questo fosse un Paese civile non ci sarebbe neanche niente da dire, ma quando gironzolo su vari forum e blog e sento urlare allo scandalo da parte di molti che "questo dalla Bonelli proprio non me lo aspettavo", "sembrerebbe che vogliano perdere lettori" e chi, per farla breve, medita se continuare a comprare le serie che segue più o meno da sempre oppure darci un taglio per via di questo aumento, mi cascano davvero le braccia.
So solamente che se la benzina si fosse limitata a salire di 20 centesimi le strade sarebbero ancora piene di persone tutte intente a baciare l'asfalto ma, visto che in ballo ci sono i fumetti, tocca scandalizzarsi e mollare tutto.

Sarà che io ho le mani bucate -per certe cose piuttosto che altre, ma a ognuno il suo- ma certe cose proprio non le capisco.
Sempre ammesso che venti cents in più possano essere considerati un aumento, non capisco il problema dove sarebbe.
Non ci sono soldi? Sì, va bene, ma vuol dire che sono due euro in più su dieci e dico 10 fumetti mensili Bonelli, due euro che di certo non associo né al prosciugamento delle tasche né a quello dei conti degli italiani.
Chi compra uno o due Bonelli al mese non ha certo di chi lamentarsi, ma anche le dichiarazioni di alcuni che ne leggono, e quindi ne comprano, di più lasciano il tempo che trovano visto che, come già detto, due euro in più su dieci Bonelli, più magari quello speciale come può essere il Texone o lo Zagorone una volta l'anno.
Di certo non si manda in fallimento una famiglia o un'attività con questi venti centesimi/due euro in più o in meno al mese.

Nel caso, le robe sulle quali risparmiare sono altre.
Un esempio più che pratico? Per quel che mi riguarda ho smesso di fumare, il che vuol dire come minimo una trentina di euro in più al mese da spendere in fumetti vari.
E questa non è una cosa che posso fare solo io, eh!

E poi, visto che le polemiche sulla rete incalzano, ma dobbiamo veramente fermarci a parlare della qualità di ogni albo Bonelli che troviamo in edicola? Dobbiamo lodare tutto il lavoro che sceneggiatori, disegnatori, letteristi e curatori svolgono ogni mese nel miglior modo possibili per farci immergere in quelle letture così straordinarie? Vogliamo dire che la Bonelli è forse l'editore più restio agli aumenti a favore di un prezzo sempre competitivo e popolare sulla concorrenza (John Doe è già da molto che viaggia sui 3 euro, così come le altre testate Aurea)? Allora, se dobbiamo dire tutto questo, diciamo che gli albo Bonelli sono fatti per durare nel tempo, con una colla che non ti fa crollare neanche una pagina, permettendoti di leggerli e rileggerli più e più volte e non se ne parli più.

Ecco, fosse un Paese civile tutte queste cose verrebbero colte alla velocità della luce, senza bisogno si spiegoni, chiacchiere sterili e confronti, ma per cause indipendenti dalla nostra volontà siamo qui e ora, quindi tocca dirle e polemizzarci su.
Almeno fino al prossimo aumento.

John Doe, l'antieroe che odia i suoi lettori


Segnalo -anche se con un pò di giustificato ritardo- un bellissimo pezzo di Boris Sollazzo apparso QUI,  dove si parla di John Doe e della fine della sua avventura, purtroppo sempre più vicina.
Siamo infatti al numero venti, presente ancora adesso in tutte le edicole, e a meno due da quello che, contando anche le uscita prima della chiusura dell'Eura Editoriale, sarà il numero 99, l'ultimo.

Di John Doe tornerò a parlare sicuramente anche prima del 22esimo numero, ma nel frattempo non perdetevi questa lettura, che è stata capace quasi di farmi scendere una lacrimuccia ripensando al viaggio che  ho percorso in compagnia di quel gran figlio di puttana che risponde al nome di John Doe.

17.6.12

Tex 620 - Nel rifugio di Espectro

Per quel che mi riguarda ho letto una più che buona tripla, ottimamente realizzata sotto molti punti di vista (il carattere del tenente Castillo, che spero sempre di rivedere in futuro, il grande spolvero dato sia a Tiger Jack che ai Navajos, la tanta azione gestita sempre molto bene e i tanti personaggi messi in scena).

Ho particolarmente apprezzato la fine -meritata- toccata al perfido Ramos e le scene delle cannonate ai danni della sua tenuta, mentre avrei preferito un finale più aperto per quanto riguarda il folle Espectro, che magari, con i giusti approfondimenti in merito, avrebbe potuto ritrovarsi in mano le carte giuste per diventare un nemico storico di Aquila della Notte.

Nonostante queste "critiche", che in realtà non lo sono neanche, si tratta comunque di una storia di buon livello, che si rivela una divertentissima lettura.

Ottimo Boselli e un Seijas in calo nei disegni di questo ultimo albo, ma sfiderei qualsiasi disegnatore a non accusare un pò di stanchezza dopo tutto il lavoraccio profuso nelle mooooolte tavole precedenti.

16.6.12

Color Satch

Prima e dopo la cura.
Colorato con l'iPad (Brushes).

Il prossimo Dylan Dog...

Il prossimo albo dell'Indagatore dell'Incubo, in uscita a luglio, sarà quello di Roberto Recchioni, affiancato nella circostanza dal grande Daniele Caluri alle prese con matite e chine.
Storia, questa, di cui già si parlava nel 2010 e che solo adesso, finalmente, vede la pubblicazione.
Il working title originariamente era I Veri Mostri, cambiato successivamente in Il giudizio del Corvo, e si tratta di una storia, come si vede chiaramente dalle tavole in anteprima, pesantemente ispirata ai vari Saw.

Per me che dentro questo genere di filone ci sguazzo volentieri, vedere una storia di questo tipo sceneggiata da Roberto, che sul personaggio finora ha fatto solo cose belle, e in più arricchita dalle splendide tavole di Caluri, d'atmosfera e decisamente adatte alla narrazione, viene facile dire che sarà un' incubo parecchio divertente.

14.6.12

Euro 2012: Italia 1 - 1 Croazia

Altro giro, altro pareggio.
Un'Italia che all'inizio sembra anche crederci, ma che neanche tanto tempo dopo si rivela essere la solita squadra del possibile potenziale ma delle grandi occasioni sprecate.
Occasioni da gol che, se ci limitiamo soltanto a Balotelli e ai primi venti minuti di gioco, sono tre. Tre potenziali reti nel primo tempo e messi a segno da un solo giocatore.
Questo non rappresenta però la realtà, che si rivela in molte azioni, molte incursioni nell'area avversaria che purtroppo non portano a nulla.
Serve il gol di Pirlo su punizione a dare una speranza di riuscita ma, inutile dirlo, neanche questa si concretizza, visto il gol dei croati che arriva un po' per caso e un po' per disattenzione.

È un'Italia che non mi piace, non capaci di grandi risultati e che, a mio parere, vedrà ben presto l'uscita dalla competizione.
La difesa ci sarebbe anche, Buffon non è di certo il primo venuto, ma l'attacco è decisamente non pervenuto, non capisco il motivo della messa in campo di alcuni giocatori -Cassano, in questo senso, è inutile e un altro po' -, come Balotelli, che aspetta la palla dritta sui suoi piedi e una volta avuta è pessimo e inconcludente.

E poi penso che se il pareggio con la Spagna campione in carica era tutto sommato da considerare come un ottimo risultato che scusa toccherà tirare fuori adesso per giustificare l'ennesima X con la Croazia?

13.6.12

Satch Boogie


Joe "Satch" Satriani, il più grande chitarrista di sempre.
Come mi fa provare lui alcune emozioni non ci riesce nient'altro, e non la definirei cosa da poco.

10.6.12

Euro 2012: Spagna 1- 1 Italia

Un pareggio.
Che per gli spagnoli vuol dire poco o niente mentre per l'Italia è tantissimo.
Secondo me già aver passato la prima mezz'ora di gioco senza subire dovrebbe essere una vittoria simbolica, visto che personalmente pensavo parecchio presto, pronosticando un neanche tanto fuori portata 3-1 con gli amici.
Bisogna precisare però che è la Spagna che non ha giocato al massimo delle sue possibilità, e non l'Italia che ha fatto tutto e bene, chiariamolo.
Come al solito inutili e piuttosto fastidiosi i telecronisti, che per apprezzare per bene una partita dovrei guardarle col muto.
Non voglio fare sempre il polemico su tutto, ma se le mie orecchie non mi hanno lasciato definitivamente ho sentito una roba che era tipo Cassano parecchio superiore a un certo Fabregas.
Per non approfondire ulteriormente, ovvio, altrimenti ci sarebbe ben di peggio.

Per il resto, da buoni rappresentanti dell'essere italiani, gli azzurri si affidano a sogni e miracoli, infatti uno arriva pure, tanto da garantire un pareggio come esito finale.
La Spagna poteva giocare molto meglio, e la sensazione che poteva realizzare parecchio di più mentre gli italiani erano già cotti è forte.
Parlando delle azioni e della velocità di gioco direi che sia meglio non confrontare le due squadre, altrimenti il rischio di uscirne con le ossa rotte in malo modo è imbarazzante.

Fossi in Prandelli eviterei, per il futuro e per una speranza di sopravvivere il più possibile, l'accoppiata Cassano/Balotelli, parecchio pericolosa e sempre a rischio espulsione.

Euro 2012 - La Prima

Crescendo mi sono reso sempre più conto che l'Italia è un Paese nel quale ogni giorno ci si lamenta di questo o di quell'altro, del politico di sinistra che ha rubato un sacco di soldi, di quello destroso che ne ha rubato anche di più, del fatto che non ci si sente rappresentati e tutelati da niente e da nessuno, del partito che fa tutto tranne quello che dovrebbe, della disoccupazione, dello schifo generale verso una patria che di certo non prova alcuno spirito materno verso i propri figli e come se non bastasse, negli ultimi tempi, non passa giorno senza sentire di qualche suicidio come ultimo gesto portato dalla disperazione nella quale milioni di famiglie riversano.

Ecco, a me m'ha sempre fatto strano che quando poi arriva la partitella, che può essere quella dei mondiali ma anche quella degli europei, ci si ritrova comunque tutti davanti al televisore, amando il prossimo e dimenticandosi di tutto il resto.
Tutti uniti, tutti Italiani e fieri di esserlo.
Come se ci si ci aspettasse una rivalsa generale da una palla buttata nella rete avversaria, o se una vittoria potrebbe riscrivere tutto partendo da zero.

Comunque stasera l'esordio degli azzurri è proprio contro la Spagna, la squadra favorita nella vittoria di questi Europei.
Che sia un sottile invito, per una volta, a mettere mano ai forconi piuttosto che limitarsi a sognare?
Nel frattempo, ovviamente, godiamoci la partita.

[Zagor] L'avamposto senza Nome

Il 17esimo volume della Collezione Storica a colori di Zagor contiene la conclusione delle imprese di Zagor a Chicago e gran parte de I disertori.

Quest'ultima avventura racconta di come molti soldati dell'avamposto numero 11 disertino e si dirigano tutti verso un misterioso luogo che prende il nome di Avamposto senza Nome. Inutile dire che lo Spirito con la Scure si precipita a vedere cosa ci sia alla base di questo gran numero di diserzioni, scoprendo che nel misterioso avamposto è situata sia una miniera d'oro sia un suo vecchio avversario, One Eyed Jack.
Avventura che segna l'esordio del grande Franco Donatelli ai disegni, che si dedicherà al personaggio per quasi trent'anni, diventando, insieme a Ferri, una colonna portante dell'intera serie.

9.6.12

[Made in iPad] 007 no. 1 - Sean

Il primo di tutti, il grandissimo Sean Connery, quello che meglio di tutti ha incarnato l'essere James Bond.

7.6.12

The Walking Dead: 100 di questi albi!

Nell'ormai lontano 2003 nelle edicole americane si affacciava un fumetto che molto probabilmente era un vero e proprio desiderio, tenuto per troppo tempo soffocato, di tutti gli amanti di cadaveri ambulanti, frattaglie putrescenti e pallottole ben piantate nella zucca.
Grazie a quelle poche pagine pubblicate di volta in volta, edite dalla Image, orde di appassionati placavano la loro sete di zombie, sete destinata a crescere di volta in volta, albo dopo albo.
Quel fumetto era, neanche a dirlo, The Walking Dead, che ormai è arrivato al prestigioso traguardo del numero cento, e c'è la certezza che Robert Kirkman ha creato qualcosa di ben più grande di un semplice racconto di zombie.

Il fumetto ha riscosso un enorme successo, molto più grande della più rosea delle aspettative immaginabili dagli autori e adesso, dopo nove anni di onorato servizio, ad affiancare gli albi c'è la serie tv, che nonostante alcuni problemi ha avuto comunque un riscontro più che positivo, arrivata ora alla terza stagione, un romanzo scritto dallo stesso Kirkman, un gioco da tavolo, le action figures tanto care agli americani e persino un videogioco.

Ultimo ma non ultimo arriva questo numero cento, atteso da tutti con la bava alla bocca, tutti in attesa di un qualche altro colpo di scena oppure di una morte inaspettata.

A quanto pare il 100esimo numero sarà, a detta del creatore, oltre ad un traguardo molto importante, l'albo più sconvolgente e cruento mai letto finora, oltre a contenere qualcosa che nessuno potrebbe aspettarsi, e chi non si perde neanche un albo del fumetto di The Walking Dead sa bene che questa non è di certo una dichiarazione da poco.

Per l'occasione sono state realizzate molte variant cover ad opera di alcune star del fumetto americano.
Quella qui sotto è la carrellata delle copertine, partendo da quella firmata da Charlie Ardlard, disegnatore di tutti i numeri della serie cartacea esclusi i primi sei albi:

Marc Silvestri, con un'idea di copertina molto azzeccata, che rientra di botto tra le mie preferite di queste variant:

Ryan Ottley

Frank Quitely

Sean Phillips

Bryan Hitch

Todd McFarlane, anche lui desideroso di mettere la propria firma su un mattoncino facente parte di quella grande e solida costruzione che risponde al nome di The Walking Dead.