3.12.12

Sul caso Sallusti



Sono senza parole, cosa che non succede spessissimo.

Onestamente trovo davvero assurdo che in un Paese che ama definirsi civile e libero come il nostro succeda che un giornalista venga condannato a tredici mesi di reclusione per diffamazione.
In teoria l'informazione non dovrebbe mai essere soggetta a limitazioni di alcun genere, perché un pensiero a metà non ha molta ragione di essere. Scrivendo in genere non muore nessuno, al contrario di chi si mette al volante ubriaco oppure chi rapina/mena/stupra/affetta/getta in un pozzo qualche altro poveraccio.

Sono del parere che una diffamazione di qualsiasi tipo debba essere punita con una condanna pecuniaria. Mi hai diffamato, mi risarcisci dei danni morali e siamo tutti contenti, ma poi è finita.

Certo, il pezzo sotto esame vedeva diffamato un giudice, a dimostrazione di come la giustizia non sia uguale per tutti manco per il cazzo, però c'è da sottolineare che stiamo parlando di un articolo pubblicato su un giornale come Libero, dove alcune uscite più o meno corrette sono all'ordine del giorno, ma vabè, su questo sorvoliamo.

Mi sembra fuori dal mondo che un giornalista o chiunque esso sia si ritrovi a dover subire una violenza come lo è l'essere costretto ai domiciliari solamente per qualcosa che si è scritto, mentre chi fa e meriterebbe quindi cose ben peggiori si ritrova fuori dal carcere prima di subito.
E' una cosa che mi indigna e mi fa incazzare.

Se proprio c'è la volontà di cambiare quello che ci succede intorno forse sarebbe un buon inizio cominciare proprio da una cosa come questa, che si inizia mettendo un giornalista in stato di arresto per una diffamazione e non si sa come finisce.

30.11.12

Catene...


Ho riesumato l'altro blog, rendendolo adesso molto più immediato per chi guarda e decisamente più visuale, come da prima intenzione. Si tratta di un portfolio, quindi scritte ridotte all'osso in favore di molte immagini, sketch, bozzetti, studi e tavole.
Non ho mai voluto che questo blog fosse noioso come quello dei disegnatori, quindi arrivati a un certo punto è diventato necessario poter contare su un altro posto, dove sono i disegni a farla da padrone.
E' questo, principalmente, Hand and Chains - Portfolio.

Uno strumento utile soprattutto per me, perché mi consente di tenere tutto a portata di mano senza dover ogni volta spulciare negli hard disk esterni alla ricerca di cose fatte prima, ma buono anche per chi è interessato alla materia prima e non vuole sorbirsi tutte le cazzatelle che scrivo su base quasi quotidiana, anche se io sulle Fie del lunedì non sputerei sopra.
Per adesso c'è poca roba, ma appena posso inizio a travasare qualcosina, con l'idea di aggiornare e postare a intervalli più o meno regolari che spero di mantenere.

Per raggiungerlo senza patemi basta cliccare nel box sulla destra, proprio sopra la descrizione personale oppure, meglio, aggiungerlo immediatamente ai preferiti.

29.11.12

[Storpiature] Bullet to the Head




Non fanno in tempo ad arrivare che già sono rovinati.
Potrei farvi miliardi di esempi ma con questo posto mi sto riferendo a Bullet to the Head, l'ultima fatica del regista Walter Hill (48 ore) che vede come protagonista Sylvester Stallone.

Il film uscirà da noi nell'aprile del prossimo anno, quindi ci aspetta ancora un po' di attesa. Nel frattempo, però, qualcuno ha pensato bene di organizzare un sondaggio che ha permesso ai fan di scegliere il titolo, ed ecco che un titolo che spacca i culi come Bullet to the Head diventa, grazie a gente che evidentemente di cinema d'azione ne sa a pacchi, Jimmy Bobo, dando vita a una locandina così:


Non so voi, ma a vederla così a me sembra una di quelle parodie sciatte e disastratamente oscene, girate di fretta e dimenticate anche prima, una di quelle robe che fanno cagare ma lo fanno volutamente, sia chiaro.
Adesso, Jimmy Bobo è il nome del personaggio interpretato dal buon vecchio Sly, e su questo al limite ci potrei anche stare, però imbastire locandine in questo modo, con un misero Bullet to the Head scritto piccolo piccolo -e diventando di fatto sottotitolo- in modo da lasciare lo spazio necessario per piazzarci Jimmy Bobo scritto bello grande rende facilmente intuibile capire come sarà assimilato e percepito dai più il nome del film.

" Ehi, andiamo a vederci l'ultimo di Sly? "
" Ma quale, Jimmy Bobo? "
" Eh! Quello, quello! "
" ... "

Ma può essere che i titoli originali ci schifano così tanto da farci sentire autorizzati a stuprarli così?

Nota a margine: il fatto di poter scegliere tramite sondaggio il titolo più adatto mi pare una gran figata e quindi ben vengano iniziative simili, però se i risultati devono essere questi per una volta si potrebbe anche sorvolare, no?

27.11.12

Dario Argento, Dracula, Padre Maronno e cinepanettoni. Tutto in 3D.


Natale si avvicina e se siete tra quelli che hanno già l'acquolina pregustando il nuovo cinepanettone di turno potete risparmiarvi la fatica di cercare sul Tubo, perché il filmone dell'anno corrente c'è già, ed è l'ultimo di Dario Argento, Dracula 3D.

Film che,tra l'altro, vi fornisce l'esclusiva possibilità di vedere in 3D effetti speciali pescati dagli albori del mezzo cinematografico. Quando andavano i film muti e non c'era ancora il colore, per capirci.



Mi sarei aspettato di vedere un Maccio Capatonda come secondo regista, con dialoghi scritti dal grandissimo Omar Giugiaggiugia, un Herbert Ballerina candidato oscar, o almeno un cameo di Padre Maronno e invece niente. Un vero peccato, ma magari sarà per la prossima.

Boldi, De Sica e compagnia cantante, comunque, tremano già.
E io con loro.

Consigli per gli acquisti...


E' un mese, questo novembre, che vede le edicole cariche di tanta bella roba che proprio non può mancare sul comodino del lettore di fumetti sempre pronto a divorare grandi storie in bianco e nero.
Roba come il nuovo balenottero della serie Romanzi a Fumetti Bonelli, ad esempio.
Sul Pianeta Perduto, di Antonio Serra e Paolo Bacilieri che ci conducono in un posto popolato dai discendenti dei terrestri che nasconde qualche mistero di troppo, e lo fanno smontando a più riprese la salda gabbia bonelliana.
Da leggere -e osservare- attentamente.


- ultimo speciale Demian, Debito di Sangue, che vede il grande Walter Venturi ai disegni di quello che è l'ultimo speciale Bonelli dedicato al personaggio di Pasquale Ruju, e Venturi è uno di quei disegnatori che riesce sempre a sfornare tavole grandiose e perfettamente funzionali. Ma pure zeppe di dettagli ma sempre leggibili e un sacco di altre belle cose.



- per chi non l'avesse ancora gustato, La Redenzione del Samurai di Rrobe e Accardi.


Albo da leggere assolutamente, perché è una di quelle storie che fanno bene al fumetto nostrano tutto. Ottima prova di Roberto Recchioni e grandissimo lavoro di Andrea Accardi.. La mia recensione la trovate QUI.

- DAVVERO numero 1


Per chi all'ultima Lucca non c'era e quindi non ha potuto leggere il primo numero in anteprima, è questo il momento buono per (ri)farsi i fatti di Martina. La coppia Barbato/Trono apre le danze per questa nuova -di nuovo- miniserie, stavolta di carta!


- La ristampa n.280 di Dylan Dog, Mater Morbi. Testi di Roberto Recchioni e disegni di un immenso Massimo Carnevale. Chi se lo è perso ai tempi della prima uscita meriterebbe di essere arrestato ma fortunatamente ora ha l'occasione giusta per recuperare.



Nota a margine: tranne una sono tutte pubblicazioni della Sergio Bonelli Editore e tutte uscite nel mese corrente, a dimostrare che nonostante una classicità tipica della casa editrice milanese che a molti risulta indigesta e controproducente, stiamo sempre parlando dell'unico e incontrastato punto di riferimento del mercato.

E in fondo tanto basta, sia agli addetti ai lavori che agli appassionati, perché alla fine la cosa che più conta è l'avere tra le mani un prodotto completo di indiscutibile qualità, e se questo rigore formale è lo scotto da pagare per ottenere tutta questa qualità che è straordinaria se paragonata a prodotti di altri editori -e non solo nostrani- per quanto mi riguarda è una manna dal cielo.

26.11.12

Ritorno al lunedì...


Stamattina sono caduto dal letto e devo aver sbattuto talmente tanto forte che ho iniziato il lunedì con un post sul calcio senza nemmeno dare il buongiorno a tutti.
Alle volte sono proprio un cafone e quindi chiedo umilmente perdono, anche se in fondo so come farmi perdonare.

Dopo aver messo su il secondo caffè della giornata vi auguro, non necessariamente in questo ordine, buon lunedì, settimana e un'ottima sopravvivenza.
Dai su, che la prossima settimanella potrebbe essere anche peggio.









Imprevedibilità rossonera



Dite la verità, chi se lo sarebbe aspettato un Milan vittorioso e capace di tenere a bada quella macchina schiacciassi -almeno nel massimo campionato italiano- che è la Juventus?
Io stesso avrei optato per un pareggio tirato per i capelli, ma di certo non mi sarei mai e poi mai immaginato di vedere i cugini prendersi i tre punti contro i campioni d'Italia.

Certo, voi potete benissimo dire che se non ci fosse stato il rigore i 90 minuti sarebbero terminati a reti inviolate, ma io vi rispondo che visto che c'è stato a questo giro sono tre punti, che per la compagine di Allegri sono pressapoco come un oasi nel deserto, visto l'inizio disastroso di questa stagione, che li vede ancora a metà classifica al termine della quattordicesima giornata, con un divario di punti enorme rispetto ai bianconeri.
Ma ci sta, il calcio è imprevedibile, e i cugini rossoneri, fortunati o meno, sono stati bravi a mantenere il risultato e non lasciarsi sfuggire questa ghiotta occasione.


In virtù di tutto questo mi aspetterei un'Inter molto più attenta e decisamente meno sprecona, perché si era a un punto dalla capolista e due o tre storte che non dovevano esserci ma ci sono state hanno ritardato il sorpasso. Attenzione però, perché stasera si gioca Parma-Inter, dove i nerazzurri non possono proprio sbagliare visto che, in caso di vittoria, questa partita li porterà direttamente al secondo posto e di nuovo a un solo misero punto di distacco dalla Juventus, che dopo un inizio entusiasmante mi pare stia prendendo tanti sbandamenti per essere a furor di popolo la favorita (?!) di questa stagione.


A questo punto, con l'imprevedibilità propria del calcio, qualsiasi errore è un errore di troppo.

24.11.12

Cameron Diaz e le donne oggetto



Sembra che quell'angelo biondo che risponde al nome di Cameron Diaz, intervistata dal Sunday Times, abbia dichiarato che tutte le donne in realtà desiderano essere donne oggetto, schierandosi ovviamente contro tutti i pregiudizi e le discussioni preistoriche ma, nel bene o nel male, sempre attuali.

"C'è una piccola parte di te che in ogni momento spera di essere considerata una donna oggetto. Penso sia una cosa salutare" aggiunge l'attrice, dimostrando peraltro tutta la propria sincerità.
Per me l'onestà è un valore grande come una casa, e quando un individuo a caso si dimostra onesto è una buona persona a prescindere da quello che dice, perché il suo punto di vista sarà sempre influenzato da questa sua virtù.

Stando a lei quindi tutte le donne sono donne oggetto e sopratutto consapevoli di esserlo. Ne deduco quindi che quando una donna esce con una minigonna striminzita e si lamenta che per strada tutti si sono girati a guardarle il culo in realtà sta reclamando il suo essere oggetto.

In teoria il discorso potrebbe anche non fare una piega, ma ovviamente per discuterne come si deve questo spazio risulta fin troppo ristretto.



Adesso non so cosa ne pensiate voi, ma io di fronte ad una così sono portato a crederle qualsiasi cosa dica.
Purché lo faccia con sincerità

Svecchiando lo svecchiabile


Ho deciso di cambiare certe abitudini e abbandonarne altre.
Nel frattempo ho trovato anche il tempo di riscrivere la mia descrizione qui a fianco, che ormai sono passati quasi cinque anni da quando ho finito il liceo e uno che legge potrebbe pensare di leggere il blog di uno impegnato nel Guinness World Record di recepire la pensione tra i banchi di scuola.
Un ripetente a vita, insomma.

Non che ci sia nulla di male eh, anzi, se uno si trova bene con determinati professori è giusto che faccia il possibile per rimanergli accanto e goderseli per tutto il tempo possibile.
Il rapporto tra insegnanti e alunni può essere bellissimo, se coltivato per bene, così come è straordinario quando si diventa amici, quasi confidenti, e non è più una mera questione di interrogazioni o 2 sui compiti di matematica.

Al liceo ho avuto un prof che mi commissionava i disegni, un altro che in un paio di occasioni mi ha presentato come caricaturista da battaglia in occasione di qualche importante riunione di gente in giacca e cravatta e addirittura un altro con cui mangiavo -e bevevo- insieme. Mai qualcuno che insegnasse matematica, comunque.
La matematica fotte il cervello, è matematico!

In compenso al quarto anno di liceo volevo invitare una supplente di chimica carina come poche al cinema e magari bucare la bustona formato famiglia del pop corn (ma il sale non brucia?).

Sorpresa!
Oltretutto alle medie mi innamorai perdutamente di un'insegnante di italiano giovane e bellissima. Si chiamava Denise ma ricordo solo questo. Passai un intero pomeriggio nel tentativo di farle un ritratto ma ogni volta il risultato mi sembrava ben poca cosa e quindi strappavo.
Quel ritratto non gli è mai arrivato.

Comunque ho scritto tutto di getto, come al solito ho divagato perdendo la bussola e adesso non ho la minima idea di dove andare a parare con questo post, però il messaggio che mi sento di lasciare è questo: se vi piace il vostro ambiente scolastico e avete un ottimo rapporto con uno o più professori, fatevi bocciare!

Non è fallimento, è dedizione!


21.11.12

Metal Gear Solid: Ground Zeroes


Il nuovo capitolo della premiata serie Metal Gear Solid, Ground Zeroes, si preannuncia davvero epico ed esaltante per tutti gli amanti della creatura di quel geniaccio di Hideo Kojima.
Il sottoscritto si sta ancora riprendendo dalla visione del primissimo trailer mostrato all'Eurogamer Expo, che è letteralmente da mascella fissa a terra.


La prima cosa che colpisce è l'utilizzo del FOX Engine, che consente novità particolari per quanto riguarda l'illuminazione e la gestione degli spazi aperti, elementi che faranno la differenza sia in termini di approccio alle missioni sia per colpire nel modo più stealth che esista.
Sarà inoltre molto più realistico degli episodi precedenti, con un mondo aperto ed esplorabile e con l'inedita possibilità di chiamare un elicottero per farsi trasportare alla base (luogo utile per dedicarsi alla modifica delle armi in dotazione) o per mettere piede in luoghi altrimenti inaccessibili.

Il trailer da bava alla bocca è questo, che nei minuti finali ci mostra anche una breve fase di gameplay.



Quello che sembra essere un titolone di punta next-gen è in realtà il prossimo episodio in uscita sulle attuali console.
Certo, bisognerà attendere ancora parecchio, ma se il gioco dovesse rimanere su questi -altissimi- livelli, da maniaco della saga, preferirei mille e mille volte questo a un qualsiasi Halo.

E' impressionante come una macchina vecchia e obsoleta come la 360 possa far girare una cosa del genere, ma è anche vero che qualsiasi console da il meglio di sé proprio nell'ultimo periodo, basta pensare alla differenza tra il primo e il secondo Halo sulla prima Xbox oppure, esempio che fa riflettere ancora di più, alla differenza totale tra Grand Theft Auto 3 e GTA: San Andreas, usciti entrambi su Ps2.


Per questo e per tanti altri motivi che solo un divoratore della saga di Snake e compagni può capire mi sento totalmente fiducioso e sono convinto che ci ritroveremo tra le mani un giocone come pochi e un altro punto di riferimento per chiunque vorrà confrontarsi con il genere.

20.11.12

[RECE] La Redenzione del Samurai


La Redenzione del Samurai è, oltre ad una lettura piacevolissima e carica di rimandi alla cultura e a tutta la produzione nipponica cinematografica -e letteraria- di un certo tipo (su tutti Vagabond, Ronin, I sette samurai, i film di Kitano e l'Hagakure), l'ennesima prova della bontà de Le Storie come iniziativa editoriale e, al tempo stesso, un albo talmente coraggioso che sarebbe stato impensabile vederlo pubblicato da un editore come Bonelli.
Almeno fino ad ora.


Sì, perché La Redenzione del Samurai è un manga in tutto e per tutto, un fumetto per palati raffinati, per gli amanti della buona narrazione e per gli appassionati di tematiche proprie del mondo orientale, che con la nostra cultura hanno in realtà poco da spartire.
Nonostante questo non è affatto un prodotto atipico, ma rientra perfettamente nello standard Bonelli, perché il livello è altissimo, la cura per tutto ciò che rende finito l'albo è quella tipica a cui la casa editrice ci ha abituato, i disegni di Accardi sono puliti e curatissimi in ogni dettaglio, completamente al servizio della storia e della narrazione, per un albo che nessuno come Andrea Accardi avrebbe saputo rendere meglio.


Terminato l'orgasmo visivo posso solo provare a immaginare l'enorme mole di documentazione che ha accompagnato il disegnatore durante tutto il suo lavoro, perché ogni elemento inserito in una qualsiasi vignetta non è mai di troppo o fuori luogo, e tutto questo contribuisce a delineare un mondo credibile, perfetto e assolutamente realistico, e la cosa più bella è che questo vale per il paesaggio così come per la vegetazione, passando per l'abbigliamento di tutti i personaggi messi in scena, arrivando persino al modo di impugnare la fida katana.


Tutto questo però avrebbe avuto tutto un altro sapore se in regia non ci fosse stato uno come Roberto Recchioni, uno che sull'argomento la sa lunga e che in questo soggetto ha messo tutta la sua passione per il mondo orientale e per le cose che di questo mondo sono a lui più care: Bushido, Chambara, Hagakure, samurai, onore, giustizia, vendetta e katane. 
Durante tutta la lettura dell'albo si percepisce chiaramente la passione di Roberto -così come la sua profonda conoscenza di quel fantastico e lontano mondo in cui valorosi samurai impiegavano la loro arte per mantenere la pace e la tranquillità nel loro feudo, sempre fedeli al proprio daimyo nel loro strettissimo codice d'onore- profusa in ogni singola pagina di sceneggiatura.


Tutti questi elementi miscelati tra loro danno vita a un prodotto unico, capace di mettere d'accordo sia i seguaci e i cultori dei manga -quelli che non leggono altro, per intenderci- sia i lettori Bonelli, che trova nella narrazione un nuovo punto di arrivo per il fumetto nostrano basandosi e costruendosi su uno stile perfettamente rodato e "di casa" nel Paese del Sol Levante, che si basa su vignette sprovviste di dialoghi e passaggi muti per comunicare più di quanto possano fare i balloon (e qui mi vengono in mente tavole di Vagabond e Lone Wolf and Cub, giusto per citare due esempi), in una sorta di poesia che rivela il proprio significato solo alle orecchie che vogliono davvero ascoltare.

Non so se La Redenzione del Samurai sia la cosa più bella scritta da Roberto Recchioni oppure no, anche perché prima di affermarlo mi riservo perlomeno il diritto di leggere il seguito, ma di certo è una delle cose più belle che ho avuto il piacere di leggere e che sicuramente si piazza sul podio delle pubblicazioni migliori dell'anno, tanto sul fronte testi quanto su quello disegni.




 P.S.
Tornando ai disegni, ribadisco quello che ho detto QUI guardando le primissime tavole dell'albo rilasciate in anteprima, e cioè che in tutto l'impressionante lavoro svolto da Accardi ci vedo la stessa cura maniacale per i dettagli che ha reso famoso il Texone di Magnus, e basta soffermarsi per un po' su alcune panoramiche, o vignette/cartolina che dir si voglia, per rendersene conto.

15.11.12

Diabolik: la serie TV


Nonostante i primi 50 anni appena trascorsi sul groppone, Diabolik, il mitico personaggio creato dalle sorelle Giussani nel lontano 1962, è vivo e vegeto...e ancora molto lontano dall'appendere maschera e pugnale al chiodo. Anzi.

Per l'occasione diventa anche una superproduzione televisiva per Sky Cinema, ancora molto lontana a venire ma che dal poco mostrato promette decisamente bene. E se, come del resto succede ogni volta che un personaggio appartenente al mondo del fumetto viene preso e adattato per un altro media, gli appassionati   sono convinti che Diabolik possa essere forzato e completamente snaturato in virtù del linguaggio televisivo, sono fiducioso che ci sia Mario Gomboli, l'erede delle due creatrici, a supervisionare il tutto, e proprio per questo sono sicuro che, anche se qualcosa dovrà per forza essere modificato per venire incontro ai meccanismi delle serie televisive, il prodotto finito manterrà comunque la propria -e distinta, visto che stiamo parlando di un personaggio estremamente ben codificato- personalità.



Nei piani di Sky la serie comprenderà 13 episodi, che vedranno impegnato un Diabolik dai mezzi molto attuali, con gadget tecnologici che sicuramente rispecchiano i tempi nei quali viviamo. Poi, certo, Clerville c'è, la Jaguar anche (per l'occasione, però, nuovo modello) e una Eva più sexy che mai non può certo mancare all'appello.

Magari è ancora un po' prestino per parlarne, visto che non vedremo la serie prima del 2014, ma nel frattempo possiamo meditare sul patrimonio che abbiamo, e qui penso a tanti e tanti altri personaggi nostrani che definire storici e al tempo stesso sempre attuali che pure meriterebbero tutta una serie di prodotti sulla falsariga delle produzioni americane, dove basta avere una qualsiasi testata a fumetti che vende per farne immediatamente serie tv, film, prequel e sequel, linee di giocattoli per i bambini, saghe videoludiche per i più grandi e chi più ne ha più ne metta.

Da questo punto di vista siamo un Paese che può vantare tantissimi personaggi che andrebbero valorizzati anche tramite altri linguaggi, e chissà che prima o poi, magari cominciando proprio da questo Diabolik in pillole, non avremo occasione di imparare qualcosa anche noi.

Grand Theft Auto V: il secondo trailer italiano


Secondo trailer di quello che sarà, giustamente, un altro vendutissimo titolo di una delle serie videoludiche più longeve, interessanti e vendute del mondo.



In GTA V si ritorna a Los Santos, e come mostra il video saranno presenti -come al solito- numerosi personaggi e l'inedita possibilità di impersonarne più di uno, opzione che permetterà al videogiocatore di mettersi letteralmente nei panni del protagonista così come in quelli dell'antagonista, in modo da vivere in modo completo, e da diversi punti di vista, l'avventura, cosa che mi sembra grandiosa e che potrebbe aprire a molte possibili soluzioni sull'affrontare in un modo piuttosto che un altro qualsiasi situazione spinosa.

A qualsiasi episodio di Grand Theft Auto ci gioco sempre e comunque, passando spesso e volentieri dall'amore all'odio alla frequenza con cui respiro, visto che si tratta di un gioco con moltissimi pregi minato da grandi difetti, che tra l'altro sono sempre gli stessi, ma di certo non si può negare che sia sempre un bel giocare, oltre ad essere uno dei pochi titoli con grandi storie che può vantare una cura enorme verso i dialoghi.

Per poterci mettere le mani sopra occorre aspettare ancora un po', infatti si parla di un piuttosto generico Primavera 2013 come periodo d'uscita, ma guardando il bicchiere mezzo pieno non possiamo non concordare che il peggio è, di fatto, passato.

13.11.12

Le cinque differenze


L'artista dissidente Ai Weiwei, dopo aver scontato nel 2011 ben 81 giorni di prigionia per evasione fiscale, si lascia guidare dal ritmo in una azzeccata parodia dell'ormai onnipresente GangGnam Style di Psy, tormentone cantato, ballato e osannato un po' da tutti in ogni luogo.



Quello qui sotto è il video integrale realizzato da Ai Weiwei, mentre quello da sotto è il pezzo originale.





A voi l'arduo compito di scovare le cinque differenze.

Mi fido...


Mi dicono che La Redenzione del Samurai, secondo appuntamento con Le Storie Bonelli, è già in edicola. Ovviamente da me non è ancora arrivato, ma dalle tavole mostrate in anteprima e dall'immensa passione di Roberto Recchioni per il Bushido non ci sono dubbi sulla qualità della storia che avremo occasione di leggere e ammirare.

Correte a comprarlo voi che potete, che per la recensione ci si risente a breve.

8.11.12

Come il calcio sui maccheroni.


Da due menti che definire perverse è troppo lusinghiero è nata poco fa, su Facebook, (QUI) una paginetta nuova nuova, con un'immane quantità di buona volontà e tanti intenti.
In questo spazio, pur se con tutte le limitazioni di sorta, vogliamo creare un bel posto dove sia sempre piacevole chiacchierare di calcio senza risultare troppo di parte, un posto aperto al dialogo e a qualsiasi opinione, sempre ben accetta. 
Questo è il piano, sperando che tutto vada per il verso giusto.

Copio e incollo dal post di benvenuto:

Un caloroso benvenuto a Sportfriends, nuova pagina a tema sportivo seriamente intenzionata a diffondere notizie, curiosità, risultati, notizie di calciomercato e tanto altro dei principali campionati, con uno spazio dedicato a pronostici e scommesse ma soprattutto con l'obiettivo di diventare uno spazio sempre più aperto a interessanti discussioni che si basano su una delle nostre più grandi passioni, Il Calcio.

L'isola felice descritta fin qui è Sportfriends, che mi auguro visiterete e troverete di vostro gradimento. Inutile dire che siete tutti invitati a lasciare critiche, commenti, minacce e suggerimenti per renderlo man mano un posto sempre più piacevole, dove chiacchierare in libertà.

Enjoy.

5.11.12

Più sono imbattibili e più rumore fanno quando cadono?


C'è qualcosa di poetico nel fatto che a stroncare la famigerata striscia positiva della Juventus sia stata proprio l'Inter, e che l'abbia fatto proprio a Torino, in casa dei campioni d'Italia.

Che serata, ragazzi!
Bianconeri che dopo la prima rete di benvenuto, arrivata prima di subito, di certo non potevano immaginarsi una simile cavalcata, che al termine dei novanta minuti ha visto la compagine guidata da Andrea Stramaccioni avanti per 1-3, in apertissima lotta per lo scudetto, se per caso qualcuno ne avesse mai dubitato.

La cosa affascinante e godereccia è che se la grande imbattibilità degli amici gobbi sarà ricordata a lungo negli annali, di certo la stessa cosa vale per chi è riuscito a schiantarli, il che non mi pare poca cosa.
Che libidine, sono davvero orgoglioso di amare questa squadra, sempre capace di stupire e rialzarsi dopo ogni caduta, senza mai arrendersi, conto il tempo, contro il pronostico, conto tutto e tutti. Davide 2.0 Golia.
Libidine doppia se provo solamente ad immaginare le facce di tutti gli juventini presenti allo stadio e in apnea davanti al televisore.

Che notte magica!

P.S.
 Strama sta svolgendo un lavoro meraviglioso e insindacabile, con una squadra piena di giovani e volti nuovi, costruita un mattoncino alla volta, partita dopo partita, mettendocela tutta e sperimentando sempre e comunque.
Se gli anni di Mourinho sono stati meravigliosi, questi hanno davvero tutte le carte in regola per non farli rimpiangere.

5 novembre. Certe Polveri restano sempre.


Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento, non vedo il perché di questo complotto nel tempo il ricordo andrebbe interrotto.

Nel non dimenticare, ricordiamo l'unico uomo entrato in parlamento con oneste intenzioni.

Cominciare la giornata nel verso giusto...

E contemporaneamente sperare di uscirne illesi, che male non farebbe.
Buon lunedì, gente!






29.10.12

Fedeli a sé stessi.


Stamattina mi trovavo in stazione, dove ho notato che tutti i treni subivano un non meglio spiegato medio-lungo ritardo. Del resto, bisogna dirlo, sulle montagne si può già ammirare la prima spolverata di neve, ed è commovente come Trenitalia sia sempre fedele a sé stessa nel portarsi avanti col lavoro. Ammirevole.

Lunedì (semi) mascherato!