16.6.11

[RECE] Paul


Simon Pegg e Nick Frost li adoro dai tempi de L'alba dei morti dementi prima e di Hot Fuzz poi, due gioiellini assoluti firmati da quel geniaccio di Edgar Wright, uno che non ha ancora cannato un colpo. Quando ho visto il nome del regista, tale Greg Mottola, che prima di questo Paul era un perfetto sconosciuto per me, mi sono trovato spiazzato e per un attimo indeciso se fare questo incontro ravvicinato oppure se rimandarlo.
Alla fine ho scelto bene.

Paul si basa su una sceneggiatura scritta direttamente dai due attori, ed è talmente infarcita di rimandi geek e di nerdume da essere una visione quasi imprescindibile. I due protagonisti sono incalliti nerd finalmente giunti al Comic Con di San Diego e, una volta terminato l'evento, si mettono in viaggio su di un camper alla volta dell'Area 51, passando per tutti i principali luoghi di avvistamento Ufo. Il viaggio procede bene, fino a quando i due assistono ad un incidente stradale automobilistico che come unico sopravvissuto vede proprio Paul, alieno con sentimenti parecchio umani, rude e sboccato in fuga da una base militare americana nel quale è stato tenuto prigioniero per sessanta anni, e che ora ha come unico obiettivo il mettere quanti più chilometri possibili tra lui e i suoi inseguitori.
Inutile dire che tocca ai nostri due eroi prendersi cura del loro nuovo compagno di viaggio e magari riuscire anche a salvare la pelle, portandoselo in giro tra omofobi, fedeli bigotti e agenti speciali pronti a tutto pur di rimettere le mani sul loro prigioniero.

Un film tranquillo e particolarmente adatto per divertirsi con gli amici, meglio se reduci e ancora intontiti da qualche fiera come Lucca Comics&Games, in modo da essere sicuri di entrare immediatamente nello spirito giusto.
Certo, la trama non brilla certo per originalità, lo sviluppo e i colpi di scena sono quantomeno prevedibili, ma si tratta di un gigantesco omaggio al mondo della fantascienza (chi ha detto Steven Spielberg?) e a quello dei nerd, che non potrà non divertire gli appassionati di genere e chiunque ama rinchiudersi in una galassia lontana lontana.

Nota a margine: Per la versione italiana la voce di Paul è quella di Elio, leader del gruppo Elio e le Storie Tese, voce che non ha convinto pienamente tutti gli spettatori. Per quel che mi riguarda, non avendo però sentito quella originale, mi sembra adatta ad un personaggio decisamente sopra le righe come il piccolo alieno del lungometraggio.

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