1.7.13

[ConfCup] Brasile 3 - 0 Spagna



Una partita forse già scritta ancora prima di essere giocata, che non avrà neanche stupito più di tanto chi ha osservato bene le tante differenze nel cammino verso la finale delle due squadre.
I campioni di tutto stavolta saltano il turno e restano a guardare, e io sono contento così per molti motivi.

Prima di tutto c'è il fatto di giocarsela in casa, e rappresentare al meglio la propria nazione in vista dei prossimi Mondiali 2014 è sicuramente un ottimo inizio. Aver vinto questa competizione, quindi, darà un bel carico di fiducia sia nella compagine di Scolari che nella tifoseria tutta, il che non è poco.
Secondo, è la vittoria del buon (e bello, diciamolo) calcio contro coloro che non conoscono il contropiede.


L'11 di Del Bosque è infatti reduce da alcune partite in cui ha mostrato molta meno anima del solito, con poche sicurezze nei propri mezzi e pochissime certezze. Se la partita con l'Italia ha infatti messo chiaramente alla luce la condizione non perfetta della Spagna, la finale con il Brasile è stato solamente l'ultimo atto. Qualcosa ha iniziato a scricchiolare nel prodigioso -e volutamente odioso- meccanismo del Tiqui Taca che tanti grappoli di reti ha rifilato a molte e molte squadre, spesso e volentieri umiliandole. Tante reti quanti sbadigli causati tra gli spalti e davanti le tivì, ma vabè, se andiamo a parlarne in modo approfondito spunta fuori chi dice sia una filosofia di vita e, oltretutto, uno stile di gioco altamente spettacolare.


Poche le azioni veramente pericolose delle furie rosse, che di furioso stavolta hanno avuto ben poco, con un rigore sbagliato che avrebbe potuto riaccendere le speranze, tre occasioni da goal al massimo in 90 minuti e l'espulsione di Piqué come ultima speranza persa di poter combinare qualcosa.


Crollano le certezze, e avere il possesso palla adesso non basta più. Dopo tante e sonore bastonate sono molte le squadre ad aver capito di tenere un pressing costante e mantenere sempre alta l'attenzione degli spagnoli, che in caso contrario avrebbero sempre il tempo di dare alla partita quel loro particolarissimo tocco soporifero.

Lo ha dimostrato il Bayern Monaco contro il Barcellona in Champions, rifilandogli un risultato di 7-0 tra andata e ritorno (guarda caso, più o meno lo stesso risultato che tante volte il Barca ha messo a segno nel proprio campionato), con moltissimo possesso palla in meno. E ora lo ha controprovato il Brasile nell'evento di ieri notte, mettendo alle strette una Spagna che non ha mai avuto tempo di fare il suo gioco e portandosi a casa un risultato di tutto rispetto, che a conti fatti, guardando al recente passato, ha quasi dell'incredibile.


La squadra di Scolari è adesso pienamente consapevole delle proprie capacità e, oltre ad avere uomini di qualità in ogni zona del campo, dopo la recente vittoria resterà anche determinata al punto giusto nel corso del prossimo Mondiale.
Mai come in questo caso vincerà il migliore.


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