6.6.12
Il Dittatore
Ovvero l'atteso ritorno del grande Sacha Baron Cohen al cinema, previsto per il 15 giugno, quindi veramente tra pochissimo, giusto il tempo di prepararsi psicologicamente.
Quelli sopra sono i due trailer in italiano, e l'ultima scena del secondo già mi ha buttato giù dalla sedia.
Come sempre l'ottimo Cohen avrà sicuramente tirato fuori dal cilindro qualcosa di parecchio divertente, anche se a mio avviso Borat resterà sempre la più grande prova dell'attore, sia per qualità che per bellezza, ovviamente senza tralasciare il personaggio che permette di spaziare e muoversi agilmente in ogni circostanza, riuscendo sempre ad essere brillante ed esilarante.
Dalla sola visione dei trailer sembra che avremo a che fare con un film dove la parte sceneggiata è di molto superiore (se non totale) rispetto alle situazioni che potrebbero essere sullo stile delle candid camera, e secondo me questo è un male, anche se di certo non è da un paio di anteprime che si tasta la qualità di un prodotto.
Io il film lo guarderò sicuramente, il personaggio mi incuriosisce, e penso che potrebbero esserci molte e molte situazioni divertenti, comprese parecchie frecciatine agli amici a stelle e strisce e, più in generale, a tutte le sottoculture americane.
Insomma, anche se Borat è irraggiungibile, ci sarà sicuramente di che divertirsi.
5.6.12
3.6.12
Contro la legge
In edicola trovate il 16esimo numero della Collezione Storica a colori di Zagor, contenente, oltre alla conclusione della storia ambientata nella singolare villa degli Stanford, la storia completa Una giornata nera e la prima parte de I ricattatori.
La giornata nera che dona il titolo all'avventura completa è senza dubbio quella che vede protagonista il panciuto messicano Cico, che viene malmenato a destra e a sinistra, tra le altre cose, perché scambiato per il rapinatore Guitar Jim, e toccherà allo Spirito con la Scure trovare una soluzione allo scopo di catturare il chitarrista. Storia che scorre liscia e diverte, oltre a ripresentare Guitar Jim, che anche stavolta riesce a sfuggire al nostro Zagor.
L'avventura I ricattatori, invece, vede una società di Chicago fermamente intenzionata a controllare il commercio delle pelli sul territorio compreso fra i laghi Michigan e Erie senza alcuna concorrenza. A questo scopo il generale Blow, a capo di questa compagnia, rapisce il figlio del leader dei cacciatori autonomi.
È proprio questo fatto che spinge Zagor, Cico e il padre del ragazzo a mettersi sulle tracce del rapito.
Ben presto il gruppo si ritroverà a dover lottare anche contro le forze dell'ordine, a causa del capo della polizia, Crabbit, sul libro paga del generale Blow. In loro aiuto arriva però il Conte di Lapalette, un simpatico personaggio.
C'è da dire che si tratta della prima volta di Zagor in un'ambientazione cittadina, e la cosa fornisce spunti per scene parecchio divertenti, oltre ad una fantastica sequenza nel grandissimo parco di Chicago.
2.6.12
1.6.12
30.5.12
[Made in iPad] Per un pugno di dollari
Omaggio a un film capolavoro, come lo è la Trilogia del dollaro tutta, diretto da un regista con grandi cojones in dotazione.
Grandissimo Sergio, prima o poi dovrò omaggiare anche lui, c'è poco da fare.
29.5.12
Saguaro 1 - Ritorno a Window Rock
Il primo appuntamento con Saguaro, nuovo personaggio di casa Bonelli, è stato uno di quelli belli, che si ricordano sempre volentieri.
L'ho comprato stamattina e poco dopo l'ho letteralmente divorato.
È un classico fumetto Bonelli, all'insegna dell'azione e dell'avventura, con un personaggio molto buono e a quanto sembra ben caratterizzato, un buon numero di comprimari tutti da scoprire, una splendida ambientazione, ottimi dialoghi e più che buone basi su cui imbastire i prossimi numeri.
La scrittura di Bruno Enna è scorrevole, aggressiva e solida, proprio come il protagonista Thorn Kitcheyan, detto Saguaro, ovviamente sempre pronto a schierarsi dalla parte dei bisognosi senza stare troppo a pensarci.
Questo primo numero rientra perfettamente nella grande tradizione dei personaggi Bonelli e, almeno per quanto mi riguarda, le premesse per far sì che la serie venga acquistata e diventi una lettura bella avvincente e appassionante ci sono tutte.
Una cosa che ho molto apprezzato e sulla quale spero si punti molto è la forte vicinanza, quasi sempre in contrasto, tra due veri e propri mondi a parte, quello degli indiani costretti in una piccola riserva e quello degli uomini bianchi che spesso e volentieri ne attraversano i confini per i propri loschi affari.
Per quanto riguarda i disegni il buon Fabio Valdambrini è completamente al servizio della narrazione, sfornando una prova davvero notevole, anche se per l'occasione del primo numero avrei preferito vedere all'opera la coppia Armitano/Furnò, che su Cassidy ha fatto vedere cose belle, oppure Alessandro Poli, papà grafico del personaggio.
In breve, ottimo personaggio, grande narrazione, bei disegni, dialoghi solidi e azzaccati. Ottimo primo numero, da acquistare perlomeno in triplice copia.
Se il livello medio della serie sarà questo ne vedremo delle belle, oltre a fare un investimento.
In brevissima, siete ancora qui?
P.S.
Adesso esco a comprarne altre tre o quattro copie, così tra trenta e passa anni farò un bel regalino a figli e nipotastri vari.
Del resto è il mio primo numero, mi tocca giocare d'anticipo!