7.4.09

[ RECE ] Sounds of the Universe - Depeche Mode



Iniziamo subito a dire che questo Sounds of the Universe, dodicesimo album in studio per la band, è un disco di ottima fattura, e le tredici tracce che lo compongono sono tutte di alto livello.
Le atmosfere cupe che regnavano in “ Playing the Angel ” sono state abbandonate a favore dei molti dettagli sonori, vero fiore all’occhiello di quest’album.
E’ proprio il sonoro, infatti, l’aspetto più curato di tutto il lavoro, facendo la parte del leone ( a questo proposito ascoltatelo in cuffia per godervelo meglio ).
L’album può essere quasi considerato un omaggio alle origini della band , ai loro primi lavori e allo spirito del gruppo.
Inoltre il disco dà la sensazione di essere molto intimo, e ricco di emozioni diverse.
Le sonorità sono vintage, tipiche dei ruggenti anni 80, unite ad altre quasi futuristiche, di fattura completamente diversa.
L’unico brano che ricorda maggiormente quello sentito in Playing the Angel è Wrong , il più dark dell’intero lotto, usato anche come singolo.
Sul fronte difetti non c’è nulla di particolarmente significativo da segnalare.
Volendo essere proprio critici si può puntare il dito contro un’energia che a volte viene meno, dando la sensazione che le canzoni siano uguali per tutta la loro durata, e la mancanza di ritornelli di spessore.

I Depeche Mode non si allontanano da quello che è il loro stile, e la cosa non è necessariamente un male.
Cambiano questo, rivedono quell’altro, ma restano sempre coerenti e fedeli a sé stessi.
E hanno pure il pregio di non invecchiare, nonostante gli anni passati

La data d’uscita dell’album è fissata per il 21 aprile, e sarà disponibile in molti formati, ultimo ma non ultimo in forma di box set da urlo!

p.s.
Solitamente non tratterei una band come i Depeche Mode in questo blog, per svariati fattori.
Perché non rientrano nel mio genere prediletto, ad esempio, dato che rimango saldamente aggrappato al mio rock vecchia scuola.
Però ai Depeche ci tengo in modo particolare, visto che me li fece conoscere un amico a cui tenevo molto, e a cui va il merito di aver ampliato i miei orizzonti musicali. Proprio per questo mi sento in qualche modo legato alla band.
E poi perché, a prescindere, un ascolto non andrebbe negato a nulla.

Beh dai, quasi a nulla.

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