5.11.09

[RECE] Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il Diavolo


Parnassus rappresenta benissimo il film che non ti aspetti, quello che ti coglie impreparato e ti rapisce senza darti tempo di reagire.
Non so di preciso il motivo, ma quando mi sono seduto sulla poltroncina del cinema, poco prima del film, ho avuto la sensazione di trovarmi davanti ad uno di quei classici polpettoni gonfi e inutili.
E invece no.
Il risultato è che ci si trova davanti ad una storia spiazzante, che trascina lo spettatore, giocandoci e donandogli immagini che gli resteranno impresse nella mente.
Proprio come fa il Dottor Parnassus con il suo specchio e il suo potere di trasformare in realtà le fantasie più recondite dei clienti del suo spettacolo.
Il film è in realtà un enorme, e giusto, omaggio al giovane Ledger, un omaggio che viene direttamente dal cuore dei tre amici (Jude Law, Johnny Depp e Colin Farrell) chiamati a sostituirlo.
Originariamente il protagonista doveva essere unicamente Heath nei panni di Tony, ma dopo la sua prematura scomparsa, unita al fatto di aver girato solo poche scene, ha reso necessaria una soluzione alternativa.

A questo punto le possibilità erano due:

- Continuare il film proseguendo sulla via del digitale, ma così facendo le spese sarebbero aumentate in maniera vertiginosa;
- Chiamare un attore a sostituirlo.

Visto che la seconda ipotesi era la più rapida e indolore, il passo successivo è stato breve.
Serviva solo un pretesto per triplicare il protagonista, ma anche qui è bastato fargli cambiare aspetto ad ogni nuovo mondo in cui entrava attraversando lo specchio.
Ed ecco così Johnny Depp per la prima trasformazione, Jude Law per la seconda e Colin Farrell per la terza ed ultima parte.
Il film vanta più di un merito, oltre alla presenza di un cast di tutto rispetto, quindi la visione è consigliata.
A questo punto bisogna anche dire che è uno di lavori che dividono le masse al momento di dare un giudizio, infatti c’è chi grida allo spettacolo e chi alla delusione cocente.
La verità è che si tratta di un film che parte con un’idea buona e semplice, ben recitata, con la presenza di ottimi attori e una regia curata. A tratti il film è sì lento e un po’ più riflessivo, ma la visione ripaga comunque dei soldi spesi per il biglietto.

Che poi, diciamocela tutta, a chi non piacerebbe attraversare uno specchio e ritrovarsi a più stretto contatto con tutti i parti della nostra immaginazione?

p.s.
Ma un applauso a Tom Waits nei panni del cattivone glielo vogliamo fare?
Menzione d’onore per lui, che in alcune parti mi ha davvero divertito.

2 commenti:

Christian Alpini ha detto...

confermo...bellissimo film...ha quel non so che di magico che ti accompagna fino alla fine.
da rivedere sicuramente. :-)

Davide Demonico ha detto...

Sono andato a vedere questo film con alcuni amici,e ad un certo punto nessuno di noi ha potuto fare a meno di chiedersi come si sarebbe presentato lo stesso film con un Tim Burton alla regia.

Una domanda a cui,sinceramente,non voglio dare una risposta.