13.11.09

Riflessioni notturne sui Vg.


Stasera mi sono ritrovato a parlare di arte videoludica con un amico.
Uno di quei discorsi che iniziano da un punto e alla fine ti fanno ritrovare da tutt'altra parte.
Il mio amico ha recentemente acquistato Call of Duty: Modern Warfare 2, l'ultimo capitolo della premiata saga CoD, e quindi mi ha parlato per bene di tutte le caratteristiche di questo titolo: grafica bella pompata, effetti realistici, immedesimazione totale ma, come unica pecca, uno story mode che lo ha tenuto impegnato per sette misere ore.
Da questo dettaglio è iniziata una discussione riguardante le "nuove" tendenze videoludiche, consistenti nel venderci il giocone cento per cento realistico dal punto di vista grafico e fisico ma longevità zero.
Ora non è che il gioco lunghissimo, tipo un qualsiasi Final Fantasy, sia necessariamente un gioco bellissimo, e non tutti amano i polpettoni, ma almeno un prodotto dovrebbe essere onesto visto che il costo non va in base alle ore di gioco, e che quindi il nuovo Call of Duty da sette ore costa quanto un GTA IV da 70 e passa ore di gioco.

Adesso che ho nominato Grand Theft Auto devo per forza aggiungere che in questo caso la serie ci ha sempre messo davanti a titoli che non erano poi tutto questa magnificienza tecnica, ma sicuramente valevano il prezzo del biglietto. Un gioco che inizi e non sai quando lo finisci.

In sostanza, meglio una longevità alla CoD o quella di un GTA?
Per me il giusto sta nel mezzo, anche se parecchio dipende dal genere e dallos volgimento che il tipo di storia deve avere.
Il punto è che bisognerebbe evitare di concentrarsi troppo su un solo aspetto del gioco, come il comparto grafico, a scapito degli altri.
E un sacco di giochi recenti trovano la nota dolente proprio nella longevità, come Halo3, Assassin's Creed, un certo Gears of War e, ultimo di una lunga e fortunata serie, proprio Call OF Duty: Modern Warfare 2.

Nessun commento: