31.1.10

His Infernal Majesty.



In una data non ancora precisata di febbraio è prevista l'uscita del settimo album in studio degli HIM, band finlandese capeggiata da Ville Valo, dal titolo Screamworks: Love in Theory and Practice.
L'album dovrebbe contenere tredici tracce, una delle quali è già stata estratta come primo singolo, quell' "Heartkiller" che potete gustarvi qua sopra.
Per il momento è tutto, a presto per la rece.

28.1.10

Quando la strada è tutta in discesa...


Pare che si è andati in semifinale.

Un risultato importante, anche se non si è ottenuto contro la Juve di una volta ma con quella odierna, che a conti fatti non è tutto questo granchè, complici allenatori stravaganti e scelte non proprio azzeccatissime.
Ma vincere e perdere è nella natura di ogni squadra, indipendentemente da allenatore e venti sfavorevoli.
Un amico che, al contrario di me, ne capisce veramente di calcio una volta mi ha detto che la palla è rotonda, e a prescindere dalle squadre chiamate in campo il risultato è sempre in dubbio.
Una filosofia che, a pensarci bene, è altrettanto valida anche fuori dal campo.

p.s.
Ma dove saranno finiti tutti quelli che fino a un paio di anni fa non facevano altro che tirar fuori sfottò sull'inter, con accompagnamenti musicali e battutine più o meno felici?

Non so il perchè ma a un tratto mi sembrano tutti spariti.

Ormai puoi camminare da solo, caro Holden.


Addio Salinger, sei sempre stato un figo, e a te va il mio ringraziamento per avermi permesso di leggere un libro fantastico e scoprire tutto il piacere che può provocare la lettura.
Grazie.

27.1.10

Mi è parso di sentire il campanello...


Omaggio a Dylan Dog, vero tormentone di questo periodo.
La prossima volta devo trovare un pò di spazio anche per Groucho.

26.1.10

La Bonelli rende i sogni realtà.

Dylan Dog Color Fest, testata Bonelli annuale e tutta a colori, diventa semestrale, ma mantiene invariato il numero di storie al suo interno, che sono sempre quattro e sempre affidate a vere e proprie guest star del fumetto italiano.
Il prossimo Color Fest si chiamerà "Speciale Humor" e ci mostrerà un Dylan a dir poco inedito.
Al timone e ai pennelli troviamo Bartoli (alle prese con la sua prima avventura dell'indagatore dell'incubo più amato dalle donne) e Carnevale, Fabio Celoni su testi di Enna, Mastantuono con Gualdoni e Giorgio Cavazzano su sceneggiatura di Faraci.
Molti ospiti d'eccezione per un unico grande personaggio.

p.s.
Ma come si fa a non amare quest'uomo?

24.1.10

Buoni propositi.


Al passaggio da un anno all'altro mi prendo un pò di tempo esclusivamente per me, che passo facendo una resa dei conti generale di tutte le cose che mi sono accadute durante l'anno appena terminato.
E ogni volta che succede arrivo sempre a conclusioni inaspettate, a statistiche che mai mi sarei aspettato.
Quindi mi tocca prendere carta e penna e buttare giù una lista di cose che mi piacerebbe fare, di decisioni da prendere e cose del genere.
Visto che questo 2010 è appena all'inizio, quella che segue è la lista aggiornata dei miei buoni propositi, che magari a fine anno riprenderò per vedere se ho mantenuto le promesse con me stesso o se qualcosa mi è sfuggito.

- Fare più tavole, croce e delizia;
- Passare più tempo con le persone a cui tengo davvero;
- Incazzarmi un pò di meno, ma solo se possibile e necessario;
- Postare di più, che il blog richiede attenzioni;
- Evitare di infilarmi in discussioni la cui unica utilità è di far perdere tempo senza arrivare a nulla;
- Scrivere di più e portare alla luce quelle storielle che mi frullano in testa già da un pò;
- Andare più spesso al cinema;
- Fare gitarelle fuori porta con gli amici;
- Cercare la pornostar definitiva;
- Giocare Final Fantasy XIII su 360.

Ovviamente oltre a questi buoni propositi ci sono un altro paio di cosette leggermente più personali, che non sto a scrivere ma che cercherò di realizzare e tenere bene a mente.

22.1.10

Aggiornamento in corso.


E' un periodo nel quale sto postando poco poco perchè ultimamente la mia vita sta scorrendo tra impegni vari, robe più o meno serie in corso d'opera, qualche idea da mettere su carta, il far finta di studiare e Resident Evil 5 da finire alla massima difficoltà.

Ma tornerò.
Eccome.

18.1.10

Di mutanti e altra roba.


I ragazzi di Comicus hanno organizzato un lodevole speciale su Simone Bianchi, visto sulle pagine dei mutanti X con Astonishing X-Men.
Oltre alla breve ma succosa intervista è presente anche la recensione di Ghost Boxes e alcune tavole di sketch e vignette in lavorazione, da gustare e studiare nei dettagli per ogni appassionato.
Trovate tutto QUI.

11.1.10

Deliri di un videogiocatore - pt.2


La mia carriera da videogiocatore ha subito un duro calo negli ultimi tempi, per un motivo o per l'altro.
Fino a non troppo tempo fa ero un cazzone che non aveva nulla a cui pensare e che poteva permettersi di occupare tutto il tempo che voleva in cose come il videogiocare.
Adesso invece sono un cazzone che non ha quasi nulla a cui pensare ma che divide il suo tempo in un sacco di cose, e quindi riesce un pò difficile portare avanti in modo completo tutti gli interessi, i doveri e le passioni.
Per quanto ci si possa impegnare, qualcosa resta sempre indietro, inevitabilmente.
Nel mio caso sono i videogiochi ad essere rimasti indietro.
Al contrario di prima, adesso devo scegliere accuratamente il gioco da comprare ed iniziare, e ovviamente quelli che richiedono fantastiliardi di ore di gioco per essere completati non sono esattamente i benvenuti.

In tutto questo c'è qualcosa che mi manca, e non si tratta del tempo di gioco in sé, con cui sono comunque sceso a compromessi e ora riesco a gestirmelo bene, ma di un elemento che dovrebbe essere fondamentale per ogni buon videogiocatore che si rispetti.

Le riviste di videogiochi.

Può sembrare una roba da niente, ma in ogni momento della mia vita ho avuto a fianco una rivista del settore diversa, e spesso pure più di una.
C'è stata Giochi per il Mio Computer, TGM, PsMania, PsM, Game Republic, l'ufficiale Xbox magazine e la fantastica Videogiochi, forse l'unica rivista di nicchia (o almeno io l'ho sempre immaginata e vissuta così) che trattava il mezzo videogioco come tutto fuorchè di nicchia.
Adesso il mio tempo per i tanto cari giochilli lo divido solo tra la fida 360 e la psp, e mi sento abbandonato nel bel mezzo del mare di titoli per le suddette console.
Certo, c'è internet che è il rimedio a tutti i mali, ma non è la stessa cosa.
Sento proprio il bisogno di una rivista fatta di pagine, carte e scritte che siano una luce nel buio per i videogiocatori, una rivista che tratti i videogiochi per quello che sono, e non per un passatempo per bambini che diventeranno pazzi guerrafondai perchè giocano troppo a Call of Duty.

Dovesse volerci un sacco di tempo passato tra miraggi e delusioni, la troverò.
E sarò qui a segnalarla.

4.1.10

Che poi uno dovrebbe pure immaginarselo...


Nonostante ci sia abituato già da un bel pò, è sempre un dispiacere notare che ogni volta che uno organizza un bel programma completo per passare una giornata in modo diverso, perdendo preziosi neuroni per mettere tutto al posto giusto e cercare di far filare tutto nella maniera migliore, puntualmente capita che per un motivo o per l'altro esce qualche imprevisto che manda tutto allegramente a puttane.
E io mi ci incazzo.
E mi ci incazzo perchè basterebbe così poco per trovare una soluzione giusta e rimettere le cose sul binario giusto.
Basterebbe un pò di comprensione e di voglia di fare.

Ora che rileggo però mi rendo conto che per la maggior parte delle persone queste cose sono come la croce per l'anticristo, quindi credo che mi convenga fare spallucce e andare avanti, che lo stare nervoso non migliora di certo la situazione.

3.1.10

[RECE] Dorian Gray


Prima di cominciare voglio dire che la storia capolavoro su cui questo film si basa non la starò a spiegare quassù, preferendo credere che non ci sia nessuno a non conoscerla.
E se qualcuno c’è si fa un bel favore andandosela a recuperare.

Realizzare un film tratto da un’opera come questa vuol dire avere un bel da fare per dare vita a un risultato che non deluda gli appassionati e soprattutto che non snaturi “Il ritratto di Dorian Gray” in versione cartacea, con i suoi mille epigrammi a proposito della bellezza e del piacere.
Quindi a Oliver Parker (Othello, L’importanza di chiamarsi Ernesto) spetta un compito più che duro, che però cerca di arginare mettendoci del suo, in modo da non fare né una copia né un’imitazione.
Parker decide di raccontare Dorian Gray pur non essendo Oscar Wilde, rispettando il romanzo fino a un certo punto (e a dire la verità neanche tanto), prendendosi più di un paio di licenze e amplificando le atmosfere, qui decisamente più cupe e che in alcune situazioni strizzano l’occhio all’horror.
Le atmosfere così cupe e la fotografia tutta permettono di rendere la decadente Londra vittoriana in cui si muovono i personaggi facilmente e degnamente palpabile.

Sul fronte recitazione non c’è nulla di particolare da segnalare, a parte il divertimento che Colin Firth prova nei panni di Lord Henry Wotton, personaggio che sembra quasi cucitogli addosso, battutine e atteggiamento cinico incluso.
Ben Barnes nel ruolo di Dorian Gray rappresenta una buona scelta, anche se la recitazione non è di certo esaltante e attorno al mondo del cinema ruotino parecchi bei faccini.

Le critiche che si possono muovere al film sono da ricercare nell’eccessiva fretta nello svolgimento.
E’ infatti troppo affrettato nello svolgimento la parte iniziale, che avrebbe avuto bisogno di più tempo per essere gestita e raccontata meglio.
Nel film Dorian non fa in tempo ad arrivare a Londra che subito si fa rigirare il carattere da un paio di frasi di Henry Wotton.
Lo stesso discorso vale anche per la “relazione” con Sybil Vane, che si discosta completamente dal romanzo sia per intensità che per mancanza di dettagli.
Infatti piuttosto che prendersi un po’ di tempo per mostrarci qualche dettaglio in più, Parker preferisce concentrarsi sul cammino di Dorian verso la perdizione della sua anima, sempre più viscida e nera.
A visione terminata però resta la sensazione che qualcosa non sia stato sviluppato come invece avrebbe dovuto, curando meglio alcune scene.

Il film, a conti fatti, risulta una discreta visione sia per chi ha letto il romanzo sia per chi vi si avvicina solamente grazie a questa trasposizione cinematografica. I fanatici del romanzo probabilmente grideranno allo scandalo sconsigliandolo a tutti per non rovinarsi l’immagine di Dorian Gray che hanno salda in mente.

Il miglior modo per affrontare il film, che siate fanatici della versione cartacea o meno, è quello di guardarlo mettendo da parte tutto il resto, o perlomeno di considerare ciò che viene raccontato nel romanzo come punto di partenza per costruirci sopra dell’altro.

Non è bello ciò che è bello…

1.1.10

E siamo appena all'inizio...


E' morto ieri sera, all'età di 73 anni, Glauco Onorato, a causa di una lunga e logorante malattia.
Glauco era uno dei più grandi attori e doppiatori italiani, voce storica di Arnold Schwarzenegger, Charles Bronson e Bud Spencer.

Un 2010 iniziato decisamente maluccio.