20.1.12

Streaming sì streaming no. E download uguale.

A quanto pare è già da qualche ora che l'FBI ha pensato bene di chiudere Megavideo e Megaupload, i principali servizi di streaming e download diretto disponibili sul web e di arrestare i proprietari, che secondo le stime avrebbero provocato perdite per oltre 500 milioni.
Ovviamente i social network sono pieni di persone col cuore spezzato, a ragione.

Adesso, facendo finta che in giro non ci sia niente di simile e ipotizzando che presto o tardi anche i cugini più stretti di Megavideo e Megaupload potrebbero passare a miglior vita, resta il fatto che la manovra è una pagliacciata bella e buona.
Ci sono già stati casi simili, ci sono ora e ce ne saranno sicuramente ancora, però sono in pochi ad aver capito che nella pratica nessuno può alzare un dito, visto che servizi del genere si occupano solamente di vendere spazio di storage e non hanno nulla a che vedere con quello che poi andrà a riempire questo spazio.
Sono come dei grandi magazzini messi a disposizione di chi vuole occuparli per una qualche attività, ma poi sta a chi li affitta stabilirne l'uso al quale saranno destinati. Detto questo appare evidente che per fare qualcosa bisognerebbe agire contro i singoli utenti che hanno caricato materiale considerato illegale, ma visto che questo è praticamente impossibile si può arrivare solo fino a un certo punto e poi l'unica cosa logica consiste in un repentino dietrofront

Insomma, una mossa del genere serve solo a temporeggiare, e neanche per tanto tempo. Quindi basta pazientare un po' e li rivedremo spuntare di nuovo a galla.

P.S.
La cosa che mi fa sorridere di più è vedere come nessuno impari mai da ciò che é accaduto prima, perché basta cercare un po' e di casi analoghi ne vengono fuori a pacchi, spesso e volentieri ai soli danni di chi ha cercato di oscurarli, chiudere e farli sparire definitivamente da quel grande mare, spesso in tempesta, che è il web.

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