17.5.13

[Hands On] Resident Evil: Revelations - svisceramento di una demo



Se sembra che ultimamente sto in fissa con il nuovo (?!) Resident Evil è solamente perché, in realtà, è proprio così. Impazzisco al pensare di ritrovarmi presto a giocare con un vero capitolo della saga, dopo la deriva action/shooter degli ultimi capitoli (anche se per me, e lo ripeterò fino alla morte, le meccaniche del quarto capitolo non sono dispiaciute poi molto).

Ad ogni modo, da un paio di giorni è disponibile la demo di Revelations su Xbox Live, PSN, Steam e sull'eShop del Wii U, e da bravo bambino, sopperendo alla mancanza del gold sul live, mi sono goduto la versione dimostrativa su PC, tramite Steam. Dopo la ventina scarsa di minuti passata a vagare tra gli angusti corridoi della Queen Zenobia, ecco le impressioni:


La prima cosa che stupisce di questo Revelations è l'ottimo lavoro di Capcom nella realizzazione dei modelli poligonali dei personaggi principali, ovviamente completamente rivisti in occasione di questa versione destinata alle console casalinghe. Nulla che farà gridare al miracolo, sia chiaro, ma pensando che si tratta di un titolo originariamente pensato per una console come il Nintendo 3DS, e quindi dall'hardware completamente opposto rispetto a quelli vantati da PC, Xbox 360, PS3 e Wii U, non si può negare che il risultato sia quasi strabiliante, con texture rivedute e corrette e una maggiore risoluzione. Jill è resa benissimo, così come Parker, il simpatico mangiatore di castagne che ci accompagnerà nel corso dell'avventura.


La demo, dalla durata purtroppo molto scarna, vedrà proprio la bella protagonista Jill Valentine e il suo partner Patrick Luciani addentrarsi nella nave, che  nel gioco completo farà da ambientazione per la maggior parte del tempo, alla ricerca di Chris Redfield. Questa versione dimostrativa però di certo permette di saggiare bene il gameplay caratteristico del titolo, che segna davvero un'ideologico ritorno ai fondamentali della saga, richiesti a gran voce dagli appassionati dopo gli ultimi capitoli della saga. La Queen Zenobia porta con se tutto un carico di location e situazioni che sicuramente contribuiscono a creare un'atmosfera di costante tensione. Corridoi stretti, stanze scarsamente illuminate e la sensazione che il pericolo sia sempre in agguato, angolo dopo angolo. Trattandosi poi di una nave nel bel mezzo di una tempesta, e quindi in continuo movimento, ci saranno altri fattori ad aumentare la tensione e a fare atmosfera.

L'esempio pratico salta agli occhi dopo pochi minuti dall'inizio della demo, quando farà la sua comparsa il primo nemico. Cercando di mirare alla zucca dell'avversario sarà infatti abbastanza complicato mettere a segno un headshot perfetto, complice sia il movimento della nave sia quello della mostruosità, che dal canto suo non lesinerà in scatti a destra e a sinistra.
Un espediente del genere contribuisce sicuramente a mantenere sempre alta la guardia, avanzando lentamente e, in caso di attacco, cercando di mettere rapidamente in pratica la strategia migliore per sopravvivere, cosa non molto semplice considerando le poche risorse di cui si dispone. Al contrario, lanciarsi a testa bassa contro gli avversari invece servirà solamente a lasciare nel modo più veloce possibile questa (o quella) valle di lacrime.



Un'altra gradita aggiunta al gameplay arriva dritta dritta dal Genesis, un nuovo strumento, sempre equipaggiato e quindi facilmente -e soprattutto rapidamente- estraibile all'occorrenza, con il quale sarà possibile scansionare l'ambiente circostante alla ricerca di oggetti apparentemente invisibili ad occhio umano e non recuperabili in altro modo. Personalmente mi sono divertito molto a passare in rassegna tutte le stanze e i cadaveri alla ricerca di graditi extra, ma questa pratica si rivelerà presto necessaria dato che il gioco sarà abbastanza tirchio nel rilasciare munizioni sparse in bella vista in giro. I pochi strumenti a disposizione contribuiscono ad aumentare il livello di angoscia del giocatore, costretto a centellinare ogni proiettile nell'affrontare le varie mostruosità che il gioco gli scaglia contro, arrivando addirittura ad optare per il pugnale nelle situazioni che lo permettono, pur di risparmiare qualche munizione.



Oltre agli innegabili pregi di questo porting vanno però considerati anche alcuni difetti, ben visibili anche nel corso della demo, che non minano il divertimento ma contribuiscono sicuramente a complicare alcune situazioni. Sorvolando infatti su alcune texture abbastanza rozze e brutte a vedersi, ci sono alcune mancanze non da poco, come la mancanza della corsa, che in situazioni al limite della sopravvivenza avrebbe di certo fatto la differenza. In mancanza di questa opzione l'unica soluzione per destreggiarsi tra gli attacchi dei nemici (senza ricorrere alle armi da fuoco) è la schivata, che soffre di non pochi problemi come il tempo di reazione dei comandi troppo lento e la scarsa agilità dei personaggi, che non renderanno mai la scelta della schivata una certezza. Questa mancanza, tenendo conto che gli scenari non abbondano di erbe curative, renderà le cose parecchio più complicate del previsto.


Tools of the Trade

Ho giocato la demo su PC, tramite Steam, utilizzando il controller usb dell'Xbox 360. La sessione di gioco è stata breve ma mi ha dato modo di saggiare le caratteristiche di questo capitolo. Il sistema di controllo, alcune animazioni particolarmente legnoso a parte, mi ha colpito positivamente, con una buona ed intuitiva disposizione dei tasti, che non credo cambieranno per quanto riguarda le versioni 360 e PS3. Ho molto apprezzato l'implementazione del Genesis, oggetto utile e facilmente utilizzabile all'occorrenza (praticamente sempre). Questa versione dimostrativa, per quanto breve, mostra comunque in modo abbastanza chiaro i pregi e i difetti di questo Revelations, pur rivelandosi un gioco d'atmosfera e in linea con i primi capitoli della saga.


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