6.12.09

Avventure Dylaniate con un ritardo da incubo.

Con parecchio ritardo posto sia la recensione del numero 279 della serie regolare che quella del Dylandogone annuale.

DYD 278- "Discesa nell'Abisso", di Ruju e Poli.
Un numero che si è rivelato una piacevole sorpresa e mi ha reso felice proprio per questo motivo.
La sceneggiatura, ad opera di Pasquale Ruju, sa di già visto e affrontato, ma questo non ne fa necessariamente una colpa. Magari alcune sequenze sono tirate un pò troppo per le lunghe ma alla fine la lettura è piacevole. Il punto massimo di quest'albo sta nei mirabolanti disegni di Alessandro Poli. Le capacità di questo disegnatore le intravidi grazie alla miniserie Bonelli Demian.
Osservando quei lavori era facile intuire un suo roseo futuro nella scuderia Bonelli, anche se avevo la mezza impressione che lo avremmo rivisto sulle pagine di Julia, ma ovviamente Dylan Dog va più che bene.
Questo albo rappresenta la sua prima esperienza in una storia di 94 pagine, e senza dubbio è un gran bel debutto. Qualcosina è da limare ma si vede che siamo di fronte a un professionista che ha ancora molto da farci vedere.

DYD GIGANTE 18


La vera sorpresa targata Dylan Dog di quest'anno è proprio il volumone in questione, con 240 pagine di grande fumetto italiano.
Le quattro storie complete in cui è suddiviso l'albo sono dei piccoli gioiellini, da leggere tutti d'un fiato.
Le danze vengono aperte con "Il vecchio che legge", di uno sfavillante Fabio Celoni nella duplice veste di sceneggiatore e disegnatore. La storia è un capolavoro di come non se ne leggevano da tempo, capace di emozionare e toccare le corde più intime della nostra anima.
E' una fiaba moderna che mette in mostra tutto l'amore di Celoni nei confronti di quello che fa, grazie a una trama capolavoro e disegni straordinari e iperdettagliati. Sicuramente la migliore del lotto.
"Blatte", di Gualdoni e Saudelli, è un leggero e divertente spezzone della vita di Dylan Dog, alle prese con un'invasione di blatte. Le poche pagine che compongono la storia scorrono velocemente e alla fine non possono che strappare un sorrisetto.
"Tueentoun", della coppia Barbato/Brindisi, si piazza al secondo posto, a poca distanza dalla prima storia del gigante. Una trama seria e sicuramente singolare, che ci farà conoscere un paesino alquanto particolare. I disegni del "solito" Brindisi sono una sicurezza, come sempre.
Il diciottesimo gigante dylaniato è chiuso da "Per una Rosa", a firma Di Gregorio e Dall'Agnol.
Di Gregorio imbastisce, nelle poche pagine a disposizione, una poesia che Dall'Agnol utilizza come punto di partenza per la sua particolarissima ricerca stilistica, ma confermando, se ce ne fosse il bisogno, il professionista che è.

Insomma, per poco meno di 6 euro si ha l'opportunità di portarsi a casa il miglior Dylan Dog dell'anno.
Non basta?

2 commenti:

S A N 산 ha detto...

.. e pensare che questo mese esce pure l'attesissimo "Mater Morbi"!
.. in fin dei conti direi che è stata un'ottima annata dylaniata ;)

Davide Demonico ha detto...

Sì,speriamo venga anche replicata.