24.11.12

Cameron Diaz e le donne oggetto



Sembra che quell'angelo biondo che risponde al nome di Cameron Diaz, intervistata dal Sunday Times, abbia dichiarato che tutte le donne in realtà desiderano essere donne oggetto, schierandosi ovviamente contro tutti i pregiudizi e le discussioni preistoriche ma, nel bene o nel male, sempre attuali.

"C'è una piccola parte di te che in ogni momento spera di essere considerata una donna oggetto. Penso sia una cosa salutare" aggiunge l'attrice, dimostrando peraltro tutta la propria sincerità.
Per me l'onestà è un valore grande come una casa, e quando un individuo a caso si dimostra onesto è una buona persona a prescindere da quello che dice, perché il suo punto di vista sarà sempre influenzato da questa sua virtù.

Stando a lei quindi tutte le donne sono donne oggetto e sopratutto consapevoli di esserlo. Ne deduco quindi che quando una donna esce con una minigonna striminzita e si lamenta che per strada tutti si sono girati a guardarle il culo in realtà sta reclamando il suo essere oggetto.

In teoria il discorso potrebbe anche non fare una piega, ma ovviamente per discuterne come si deve questo spazio risulta fin troppo ristretto.



Adesso non so cosa ne pensiate voi, ma io di fronte ad una così sono portato a crederle qualsiasi cosa dica.
Purché lo faccia con sincerità

Svecchiando lo svecchiabile


Ho deciso di cambiare certe abitudini e abbandonarne altre.
Nel frattempo ho trovato anche il tempo di riscrivere la mia descrizione qui a fianco, che ormai sono passati quasi cinque anni da quando ho finito il liceo e uno che legge potrebbe pensare di leggere il blog di uno impegnato nel Guinness World Record di recepire la pensione tra i banchi di scuola.
Un ripetente a vita, insomma.

Non che ci sia nulla di male eh, anzi, se uno si trova bene con determinati professori è giusto che faccia il possibile per rimanergli accanto e goderseli per tutto il tempo possibile.
Il rapporto tra insegnanti e alunni può essere bellissimo, se coltivato per bene, così come è straordinario quando si diventa amici, quasi confidenti, e non è più una mera questione di interrogazioni o 2 sui compiti di matematica.

Al liceo ho avuto un prof che mi commissionava i disegni, un altro che in un paio di occasioni mi ha presentato come caricaturista da battaglia in occasione di qualche importante riunione di gente in giacca e cravatta e addirittura un altro con cui mangiavo -e bevevo- insieme. Mai qualcuno che insegnasse matematica, comunque.
La matematica fotte il cervello, è matematico!

In compenso al quarto anno di liceo volevo invitare una supplente di chimica carina come poche al cinema e magari bucare la bustona formato famiglia del pop corn (ma il sale non brucia?).

Sorpresa!
Oltretutto alle medie mi innamorai perdutamente di un'insegnante di italiano giovane e bellissima. Si chiamava Denise ma ricordo solo questo. Passai un intero pomeriggio nel tentativo di farle un ritratto ma ogni volta il risultato mi sembrava ben poca cosa e quindi strappavo.
Quel ritratto non gli è mai arrivato.

Comunque ho scritto tutto di getto, come al solito ho divagato perdendo la bussola e adesso non ho la minima idea di dove andare a parare con questo post, però il messaggio che mi sento di lasciare è questo: se vi piace il vostro ambiente scolastico e avete un ottimo rapporto con uno o più professori, fatevi bocciare!

Non è fallimento, è dedizione!


21.11.12

Metal Gear Solid: Ground Zeroes


Il nuovo capitolo della premiata serie Metal Gear Solid, Ground Zeroes, si preannuncia davvero epico ed esaltante per tutti gli amanti della creatura di quel geniaccio di Hideo Kojima.
Il sottoscritto si sta ancora riprendendo dalla visione del primissimo trailer mostrato all'Eurogamer Expo, che è letteralmente da mascella fissa a terra.


La prima cosa che colpisce è l'utilizzo del FOX Engine, che consente novità particolari per quanto riguarda l'illuminazione e la gestione degli spazi aperti, elementi che faranno la differenza sia in termini di approccio alle missioni sia per colpire nel modo più stealth che esista.
Sarà inoltre molto più realistico degli episodi precedenti, con un mondo aperto ed esplorabile e con l'inedita possibilità di chiamare un elicottero per farsi trasportare alla base (luogo utile per dedicarsi alla modifica delle armi in dotazione) o per mettere piede in luoghi altrimenti inaccessibili.

Il trailer da bava alla bocca è questo, che nei minuti finali ci mostra anche una breve fase di gameplay.



Quello che sembra essere un titolone di punta next-gen è in realtà il prossimo episodio in uscita sulle attuali console.
Certo, bisognerà attendere ancora parecchio, ma se il gioco dovesse rimanere su questi -altissimi- livelli, da maniaco della saga, preferirei mille e mille volte questo a un qualsiasi Halo.

E' impressionante come una macchina vecchia e obsoleta come la 360 possa far girare una cosa del genere, ma è anche vero che qualsiasi console da il meglio di sé proprio nell'ultimo periodo, basta pensare alla differenza tra il primo e il secondo Halo sulla prima Xbox oppure, esempio che fa riflettere ancora di più, alla differenza totale tra Grand Theft Auto 3 e GTA: San Andreas, usciti entrambi su Ps2.


Per questo e per tanti altri motivi che solo un divoratore della saga di Snake e compagni può capire mi sento totalmente fiducioso e sono convinto che ci ritroveremo tra le mani un giocone come pochi e un altro punto di riferimento per chiunque vorrà confrontarsi con il genere.

20.11.12

[RECE] La Redenzione del Samurai


La Redenzione del Samurai è, oltre ad una lettura piacevolissima e carica di rimandi alla cultura e a tutta la produzione nipponica cinematografica -e letteraria- di un certo tipo (su tutti Vagabond, Ronin, I sette samurai, i film di Kitano e l'Hagakure), l'ennesima prova della bontà de Le Storie come iniziativa editoriale e, al tempo stesso, un albo talmente coraggioso che sarebbe stato impensabile vederlo pubblicato da un editore come Bonelli.
Almeno fino ad ora.


Sì, perché La Redenzione del Samurai è un manga in tutto e per tutto, un fumetto per palati raffinati, per gli amanti della buona narrazione e per gli appassionati di tematiche proprie del mondo orientale, che con la nostra cultura hanno in realtà poco da spartire.
Nonostante questo non è affatto un prodotto atipico, ma rientra perfettamente nello standard Bonelli, perché il livello è altissimo, la cura per tutto ciò che rende finito l'albo è quella tipica a cui la casa editrice ci ha abituato, i disegni di Accardi sono puliti e curatissimi in ogni dettaglio, completamente al servizio della storia e della narrazione, per un albo che nessuno come Andrea Accardi avrebbe saputo rendere meglio.


Terminato l'orgasmo visivo posso solo provare a immaginare l'enorme mole di documentazione che ha accompagnato il disegnatore durante tutto il suo lavoro, perché ogni elemento inserito in una qualsiasi vignetta non è mai di troppo o fuori luogo, e tutto questo contribuisce a delineare un mondo credibile, perfetto e assolutamente realistico, e la cosa più bella è che questo vale per il paesaggio così come per la vegetazione, passando per l'abbigliamento di tutti i personaggi messi in scena, arrivando persino al modo di impugnare la fida katana.


Tutto questo però avrebbe avuto tutto un altro sapore se in regia non ci fosse stato uno come Roberto Recchioni, uno che sull'argomento la sa lunga e che in questo soggetto ha messo tutta la sua passione per il mondo orientale e per le cose che di questo mondo sono a lui più care: Bushido, Chambara, Hagakure, samurai, onore, giustizia, vendetta e katane. 
Durante tutta la lettura dell'albo si percepisce chiaramente la passione di Roberto -così come la sua profonda conoscenza di quel fantastico e lontano mondo in cui valorosi samurai impiegavano la loro arte per mantenere la pace e la tranquillità nel loro feudo, sempre fedeli al proprio daimyo nel loro strettissimo codice d'onore- profusa in ogni singola pagina di sceneggiatura.


Tutti questi elementi miscelati tra loro danno vita a un prodotto unico, capace di mettere d'accordo sia i seguaci e i cultori dei manga -quelli che non leggono altro, per intenderci- sia i lettori Bonelli, che trova nella narrazione un nuovo punto di arrivo per il fumetto nostrano basandosi e costruendosi su uno stile perfettamente rodato e "di casa" nel Paese del Sol Levante, che si basa su vignette sprovviste di dialoghi e passaggi muti per comunicare più di quanto possano fare i balloon (e qui mi vengono in mente tavole di Vagabond e Lone Wolf and Cub, giusto per citare due esempi), in una sorta di poesia che rivela il proprio significato solo alle orecchie che vogliono davvero ascoltare.

Non so se La Redenzione del Samurai sia la cosa più bella scritta da Roberto Recchioni oppure no, anche perché prima di affermarlo mi riservo perlomeno il diritto di leggere il seguito, ma di certo è una delle cose più belle che ho avuto il piacere di leggere e che sicuramente si piazza sul podio delle pubblicazioni migliori dell'anno, tanto sul fronte testi quanto su quello disegni.




 P.S.
Tornando ai disegni, ribadisco quello che ho detto QUI guardando le primissime tavole dell'albo rilasciate in anteprima, e cioè che in tutto l'impressionante lavoro svolto da Accardi ci vedo la stessa cura maniacale per i dettagli che ha reso famoso il Texone di Magnus, e basta soffermarsi per un po' su alcune panoramiche, o vignette/cartolina che dir si voglia, per rendersene conto.

15.11.12

Diabolik: la serie TV


Nonostante i primi 50 anni appena trascorsi sul groppone, Diabolik, il mitico personaggio creato dalle sorelle Giussani nel lontano 1962, è vivo e vegeto...e ancora molto lontano dall'appendere maschera e pugnale al chiodo. Anzi.

Per l'occasione diventa anche una superproduzione televisiva per Sky Cinema, ancora molto lontana a venire ma che dal poco mostrato promette decisamente bene. E se, come del resto succede ogni volta che un personaggio appartenente al mondo del fumetto viene preso e adattato per un altro media, gli appassionati   sono convinti che Diabolik possa essere forzato e completamente snaturato in virtù del linguaggio televisivo, sono fiducioso che ci sia Mario Gomboli, l'erede delle due creatrici, a supervisionare il tutto, e proprio per questo sono sicuro che, anche se qualcosa dovrà per forza essere modificato per venire incontro ai meccanismi delle serie televisive, il prodotto finito manterrà comunque la propria -e distinta, visto che stiamo parlando di un personaggio estremamente ben codificato- personalità.



Nei piani di Sky la serie comprenderà 13 episodi, che vedranno impegnato un Diabolik dai mezzi molto attuali, con gadget tecnologici che sicuramente rispecchiano i tempi nei quali viviamo. Poi, certo, Clerville c'è, la Jaguar anche (per l'occasione, però, nuovo modello) e una Eva più sexy che mai non può certo mancare all'appello.

Magari è ancora un po' prestino per parlarne, visto che non vedremo la serie prima del 2014, ma nel frattempo possiamo meditare sul patrimonio che abbiamo, e qui penso a tanti e tanti altri personaggi nostrani che definire storici e al tempo stesso sempre attuali che pure meriterebbero tutta una serie di prodotti sulla falsariga delle produzioni americane, dove basta avere una qualsiasi testata a fumetti che vende per farne immediatamente serie tv, film, prequel e sequel, linee di giocattoli per i bambini, saghe videoludiche per i più grandi e chi più ne ha più ne metta.

Da questo punto di vista siamo un Paese che può vantare tantissimi personaggi che andrebbero valorizzati anche tramite altri linguaggi, e chissà che prima o poi, magari cominciando proprio da questo Diabolik in pillole, non avremo occasione di imparare qualcosa anche noi.

Grand Theft Auto V: il secondo trailer italiano


Secondo trailer di quello che sarà, giustamente, un altro vendutissimo titolo di una delle serie videoludiche più longeve, interessanti e vendute del mondo.



In GTA V si ritorna a Los Santos, e come mostra il video saranno presenti -come al solito- numerosi personaggi e l'inedita possibilità di impersonarne più di uno, opzione che permetterà al videogiocatore di mettersi letteralmente nei panni del protagonista così come in quelli dell'antagonista, in modo da vivere in modo completo, e da diversi punti di vista, l'avventura, cosa che mi sembra grandiosa e che potrebbe aprire a molte possibili soluzioni sull'affrontare in un modo piuttosto che un altro qualsiasi situazione spinosa.

A qualsiasi episodio di Grand Theft Auto ci gioco sempre e comunque, passando spesso e volentieri dall'amore all'odio alla frequenza con cui respiro, visto che si tratta di un gioco con moltissimi pregi minato da grandi difetti, che tra l'altro sono sempre gli stessi, ma di certo non si può negare che sia sempre un bel giocare, oltre ad essere uno dei pochi titoli con grandi storie che può vantare una cura enorme verso i dialoghi.

Per poterci mettere le mani sopra occorre aspettare ancora un po', infatti si parla di un piuttosto generico Primavera 2013 come periodo d'uscita, ma guardando il bicchiere mezzo pieno non possiamo non concordare che il peggio è, di fatto, passato.

13.11.12

Le cinque differenze


L'artista dissidente Ai Weiwei, dopo aver scontato nel 2011 ben 81 giorni di prigionia per evasione fiscale, si lascia guidare dal ritmo in una azzeccata parodia dell'ormai onnipresente GangGnam Style di Psy, tormentone cantato, ballato e osannato un po' da tutti in ogni luogo.



Quello qui sotto è il video integrale realizzato da Ai Weiwei, mentre quello da sotto è il pezzo originale.





A voi l'arduo compito di scovare le cinque differenze.