31.7.12

Dylan Dog 311 - Il giudizio del Corvo


Appena sono venuto a conoscenza di una storia dell'Old Boy calato nelle meccaniche di Saw, dove è costretto a superare alcune prove legate alla propria sopravvivenza e, come se non bastasse, anche a quella della sua nuova fiamma, mi sono gasato tantissimo, pregustandomi di tutto e di più.
Se poi la storia è scritta da Roberto Recchioni e disegnata da Daniele Caluri, qui alla sua seconda prova sul personaggio, sarete d'accordo con me nel dire che il Dylan mensile si preannuncia come uno di quelli da non lasciarsi assolutamente sfuggire.

Da amante della saga di Saw - L'enigmista, che mi ha sempre divertito, e vista la forte conoscenza del mondo cinematografico da parte del RRobe nazionale, mi aspettavo tantissimo, non lo nascondo.
E a lettura terminata devo dire che c'è anche molto ma molto di più.
Ad ogni modo non si tratta certamente della trasposizione a fumetti di Saw, sia chiaro, ma di una storia che poggia solamente le sue basi sulle meccaniche tipiche dei film della saga per poi svilupparle in direzione ostinata e contraria, è questo è decisamente un bene.

E' una storia perfettamente in linea con lo spirito di Dylan Dog, che Roberto dimostra ancora una volta di conoscere e comprendere pienamente, dove c'è tutto: c'è l'amore, l'angoscia, il peso di grandi decisioni, la tensione, il dolore, un colpo di scena finale (vabè, facciamo due) e, ultimo ma non ultimo, un ritorno più o meno gradito!
L'albo è meraviglioso e si legge che è una bellezza, complice anche il ritmo forsennato e nessuno spiegone ad hoc, e i disegni di quel mostro che è Daniele Caluri, in tutta la potenza del bianco e nero, rendono perfettamente l'atmosfera, e alle volte pare quasi di soffrire al fianco del caro Dylan.

Trovo molto interessante il fatto che Roberto Recchioni, nonostante le relativamente poche storie scritte finora, sia già stato capace di creare un suo personalissimo microuniverso Dylandoghiano, dove tutte le situazioni in cui ha cacciato finora l'Old Boy sono perfettamente amalgamabili tra di loro, e quindi con l'intrigante opportunità di tanti rimandi e citazioni, proprio come accade in questo numero, che sicuramente incontrerà il gusto di tutti, ne sono sicuro.

Insomma, per quel che mi riguarda, nessun punto negativo e tutti positivi, e se io potrei essere leggermente di parte di certo non si può negare di trovarsi di fronte ad una grande storia, ottimamente sceneggiata e magnificamente illustrata, divertente eppure amara, come solo la vita alla volte sa essere.

P.S.
 Se poi mi ci mettono anche Lemmy e i Motorhead in direttissima dall'Hammersmith già dalla prima pagina mi hanno colpito e affondato senza appello alcuno!

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