20.6.12

Dexter il Devoto

Il secondo libro della saga cartacea del mio ematologo preferito si piazza qualche gradino sotto la sua prima avventura, pur mantenendo lo stesso stile di scrittura e l'ironia che caratterizzavano e rendevano Dexter il Vendicatore una divertente e appassionante lettura.

La trama di Dexter il Devoto è appassionante e ha il merito di presentare un antagonista ben caratterizzato e dotato di un modus operandi particolare e cruento. Un cattivo che mi sarebbe piaciuto vedere anche nella serie tv ma che, credo sia proprio a causa del suo metodo brutale, non si è visto.
Lettura che, come per il primo libro, procede scorrevole, merito dello stile di Jeff Lindsay, che di certo non annoia, mettendo in campo parecchi personaggi molto ben delineati e una divertentissima ironia nera che accompagna tutta la storia.
Rimanendo sui personaggi dico in questa occasione che, Dexter a parte, ovviamente, adoro Debra, sia nella versione cartacea che in quella tv.
L'unica stonatura è un'opera di traduzione non certo perfetta, che traduce alla lettera molti modi di dire, che di fatto non permette di apprezzare al meglio, se non intuendo da noi quale potesse essere il significato della determinata frase o parola fori posto.

Poco o niente di quello che si legge in questa seconda incursione di Dexter nel cartaceo combacia con gli avvenimenti raccontati nella serie tv, ma in fondo è giusto anche così.

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